L'umiltà dei grandi. E la passione dei
neofiti.
Ezio Bosso è stato un
musicista sensibile quanto umile. Ci ha lasciato all'età di 48 anni.
Ammalato da tempo ha continuato a suonare e comporre perché, diceva:
“la musica non è mia o tua e nemmeno di chi la compone. La musica
è di tutti! Di chi la suona e chi l'ascolta. Perché nel momento
dell'ascolto entra in comunione e si fa tua.”.
Il filo invisibile che connette le due
fonti integra le sensibilità. L'una necessità dell'altra.
Pensieri semplici e sensati.
D'altronde la creatività e l'arte in
generale è patrimonio di tutti. È una sorta di comunione che non
prescinde né lede diritti accampati da chi compone musica, suona,
produce perché senza la platea degli ascoltatori che fruiscono della
bellezza e della sensibilità non avrebbe senso.
Le sensibilità naturali e le
propensioni personali necessitano di cure costanti. E se coltivate
fin dalla tenera età producono frutti magnifici.
Questa sera ho ricevuto due splendidi
regali via whatsapp.
il primo è
Un giovane pianista, Sal Mistico,
che conosco e apprezzo da anni mi omaggia di una sua esecuzione.
Interpreta Summertime di Gershwin.
E, il secondo, non da meno, mi palesa una figura molto familiare:
si tratta di una piccola scatenata che appena si intravede tra i pezzi che compongono la
batteria che si diverte a menare con le bacchette sui tamburi e sui
piatti in perfetta sintonia con la musica che inonda la stanza e
rallegra il mio animo di nonno: Cecilia Iannino, la mia
adorata nipotina per il momento gioca con uno strumento musicale. Si
diverte! (così nascono le passioni e coltivano i talenti) ha ritmo. Sorride e segue il tempo...
Chissà cosa preserva loro il futuro.