giovedì 7 gennaio 2021

Trump sguinzaglia i cani e la democrazia trema

Ho seguito tutta la notte le varie fasi della morte della democrazia in America. Aspettavo la naturale evoluzione della conferma di Biden alla Guida degli USA ma è stato come se fossi davanti a un film. Un film della serie "azione, drammatici e fantastici". Con tanto di assalto alle più alte cariche e simboli della democrazia americana. 

Quella democrazia esportata e difesa ad oltranza che ha aiutato a liberare l'Europa e, nello specifico, l'Italia dalla pazzia nazionalista, delle teorie razziste enfatizzate da Hitler e fatte sue da Mussolini che osannavano le ragioni della supremazia della razza pura. La razza ariana al di sopra degli altri esseri umani. Quella razza che la natura aveva corredato di occhi azzurri e capelli biondi nonché un fisico atletico forgiato in ore e ore di palestra.

Il delirio pompato dalla pazzia lucida di Trump ha portato la guerriglia all'interno di Capitol Hill, simbolo della democrazia americana. Ed ha evidenziato la spaccatura enorme tra gli americani.

Il danno è consumato!

Trump ha barattato a sui favore le paure degli americani, di un certo ceto sociale americano!, che trova i più deboli destabilizzanti di un sistema cucito addosso ad una certa classe di americani.

Trump è un violento che sa indossare la pelle dell'agnello! Usa la carota e il bastone. Fa il doppio gioco. Adopera le parole lisciando il pelo da una parte e dall'altra. Due piedi in più scarpe, come si suol dire.

Quest'uomo è da ricovero! Non può essere lasciato un solo minuto ancora alla guida della più alta democrazia mondiale! Siamo tutti in pericolo!

lunedì 4 gennaio 2021

Passione caffè

Il caffè? Un rito.

Ricordate le zuccheriere sul bancone dei bar?

C'erano quelle oblunghe in acciaio e quelle in vetro col dosatore; e quelle col bilancino. Da qualche tempo non ci sono più. In nome dell'igiene sono diventate fuorilegge, al più roba da nostalgico collezionista.

Le nuove misure igieniche hanno imposto le bustine monodose; quindi, sui banconi dei bar ci sono i contenitori colmi di bustine con le diverse qualità di zucchero; ma quello che amo vedere, a prescindere dai granuli che cadono nella tazza scelti, è la durata dello zucchero sulla schiuma. Mi sono fatta una concezione in merito e cioè che più a lungo galleggia lo zucchero sulla schiuma del caffè e più denso e cremoso è il gusto che andrà a inondare le papille gustative.

Il caffè è un rito. Vedersi con gli amici al bar è quasi una cerimonia. Si parla di tutto. Dallo sport alla politica fino a trascendere nelle più biechi e futili pettegolezzi. Il bar è simbolo del tempo in cui viviamo. E penso al bar come posto di ristoro in cui stare pochi minuti. Il tempo di godere di un buon caffè e poi via verso mete più consone.

Vecchio è bello e stabile

Sì! mi ero detto. Devo decidermi. Non posso continuare con questo residuo bellico: lento, ottima macchina stando ai criteri di resilienza ma vecchia. Persino i tasti risentono del tempo trascorso e qualcuno manca. E così. Approfittando delle offerte ho acquistato un device. Un apparecchietto non di ultimissima generazione perché sarebbe costato troppo per quello che serve. Ho preso un tablet. È dotato di un sistema intuitivo. Veloce e imprevedibile. Sensibilissimo al tatto.

Capita, se non uso la massima attenzione, di trovarmi ad esplorare pagine e mondi ignoti; si aprono moltissime finestre e schede che minimamente avrei pensato di visitare. Ecco, per ultimo, mentre lo poggiavo sul tavolo, sfioro inavvertitamente qualche zona dello schermo e mi trovo a viaggiare in mondi sconosciuti. Bei mondi! Non c'è che dire! Ma pieni zeppi di banner che venivano su peggio dei pupazzi racchiusi nelle scatole degli scherzi e non riuscivo a contenere. E più pigiavo sulle spunte di chiusura e più se ne aprivano.

Premo il pulsante dell'accensione e trio un sospiro di sollievo solo quando lo schermo diventa scuro.

E torno al mio vecchio lento portatile. Vetusto ma affidabile che prima di aprire una nuova finestra ci pensa due volte e mi chiede "ma sei proprio sicuro di volere abbandonare la pagina?" 😌



sabato 2 gennaio 2021

Costruttori!

Le nostre lamentele suonano peggio di una bestemmia negli orecchi di Dio. E se c'è davvero un Dio di tutti, visto che, secondo le sacre scritture, ci ha lasciato la totale libertà d'azione su questa terra, starà senz'altro piangendo insieme ai profughi che stanno a piedi nudi nella pioggia e al freddo di questi giorni.

Risuonano forte i versi di Primo Levi scritti durante la sua prigionia nel campo di sterminio nazista: voi che vivete felici nelle vostre tiepide case considerate se questo è un uomo che vive nel fango e muore per un sì o per un no...

Le immagini trasmesse dal tg sono impietose. Ma non sembra smuovino più di tanto i duri di cuore attenti solo al proprio benessere.

Intanto il presidente Mattarella invita ad essere costruttori affinché si possa uscire presto dallo stato pandemico che attanaglia il mondo. I numeri sono allarmanti! Ma Renzi, Salvini, Meloni, portatori d'acqua a chissà quale mulino, continuano imperterriti a seminare allarmismi. Il loro intento è chiaro! Non vogliono che vinca l'amore! La solidarietà è una pratica retorica perdente per il loro vocabolario salvo che non facciano qualche caritatevole azione con fotografi e giornalisti al seguito.

Nonostante tutto confido nella buona volontà dei retti e voglio credere che il futuro sia in controtendenza coi proseliti di personaggi abietti.

Voglio fermamente che il nuovo corso degli eventi targati 2021 siano intrisi d'attenzioni e amore per i deboli e per quanti fuggono dalle terre ostili.

Sereno 2021 a tutti!


giovedì 31 dicembre 2020

Catanzaro, arredi urbani e pubblica in-utilità

Lo squarcio di cielo limpido suggerisce di intraprendere una camminatina dopo pranzo. Che non guasta mai! Indosso il giaccone. Alzo il bavero e calzo anche un cappuccio leggero ed eccomi in strada. Il nuvolone nero, sospinto dal vento si avvicina minaccioso.

Piove! D'improvviso piove.

Il tempo è inclemente.

Il vento, che a Catanzaro non è una rarità, ma più la pioggia improvvisa mi costringe a ripararmi sotto la pensilina impiantata da poco tempo. Non ci sono altre possibilità se non la fermata del pullman cittadino in questa parte della città.

Il vento spinge l'acqua fin dentro l'angolo opposto di quello che avevo ritenuto essere un rimedio e un riparo al maltempo.

Inutile stare lì. Riprendo la marcia e a passo veloce faccio ritorno a casa.

Eppure sono state sostituite di recente! Possibile che nessuno dell'ufficio tecnico abbia supposto, non dico valutato, ma neanche si è immedesimato per un istante di trovarsi lì per usufruire del servizio di mobilità cittadino come un utente qualunque?

Eppure a Catanzaro i giorni e le notti, si sa, sono abbastanza ventilati. Come può una tettoietta piccola piccola riparare dalla pioggia battente?

E che dire del manufatto in lamiera complessivamente dopo il test eseguito per emergenza quest'oggi?

Se dovessi dare un voto, dopo la fortuita fermata di oggi in quanto a comfort, a seguito del test forzato, tra 1 e 10, direi -15. e sulla qualità estetica meglio soprassedere, ci avevo già messo una pietra sopra durante i lavori di installazione!


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