domenica 14 aprile 2019

Papa Francesco: no ai trionfalismi

Le parole del papa:

No ai trionfalismi; Sì al silenzio; all'umiltà, al servizio, alla pazienza e alla mitezza.
Questi i temi toccati da Papa Francesco oggi durante la cerimonia della benedizione delle palme per ricordare il martirio di Gesù sulla croce.



Una morte indegna per un Messia se la confrontiamo con quanto succede oggi nella società dell'apparire e dell'essere protagonisti a tutti i costi.
I mezzi di comunicazione di massa testimoniano e amplificano atteggiamenti effimeri dei vip che noi imitiamo senza ritegno mentale pur di apparire e sentirci al passo coi tempi.

Essere mite, alla luce dei criteri pubblicizzati e che fanno da padroni sulle piattaforme che usiamo per “socializzare” ma non per familiarizzare come si usava un tempo tra vicini e parenti, non è trendy. Non per forza si deve essere di tendenza e influenzare i seguaci sconosciuti nella realtà.

Papa Francesco ci invita ad abbandonare questa forma stupida e servile di comunicare tra noi e ci esorta, invece, di farne tesoro e usare il telefono e i computer in maniera creativa per portare bellezza, pace e armonia. Non vessare e bullizzare i deboli come spesso accade nella vita reale e virtuale. Esseri forti davvero è sapere perdonare, abbandonare i sentimenti di vendetta e di rivalsa su chi ci fa torto.

Il suo pensiero è rivolto ai giovani e ai santi della “porta accanto”, persone sconosciute ai più ma che osservano e praticano gli insegnamenti cristiani.

Francesco invita alla preghiera del Santo Rosario per la pace nei paesi in guerra. L'esortazione di sempre rivolta a tutti è: no ai trionfalismi, no alla moda dell'apparire sui social-media e alla dipendenza dei telefonini.
Pregare il santo rosario è un invito che Papa Francesco non si stanca mai di ripetere, tant'è che ne fa omaggio ai convenuti in piazza S. Pietro per la ss. Messa delle Palme. È una coroncina assemblata con legno d'ulivo proveniente dalla Terra Santa, paese martoriato dalle guerre.
"...ai giovani e a tutti il mio appello a pregare il Rosario per la pace, in modo particolare per la pace in Terra Santa e in Medio Oriente." E ancora: "Il trionfalismo cerca di avvicinare la meta per mezzo di scorciatoie, di falsi compromessi. Punta a salire sul carro del vincitore. Il trionfalismo vive di gesti e di parole che però non sono passati attraverso il crogiolo della croce; si alimenta del confronto con gli altri giudicandoli sempre peggiori, difettosi, falliti… Una forma sottile di trionfalismo è la mondanità spirituale, che è il maggior pericolo, la tentazione più perfida che minaccia la Chiesa. Gesù ha distrutto il trionfalismo con la sua Passione."

Con la croce non si può negoziare

"Il cuore del Signore", dice ancora il Papa, “godeva nel vedere l’entusiasmo e la festa dei poveri d’Israele”, dei giovani “che gridavano il suo nome acclamandolo Re e Messia. Umiltà non vuol dire “negare la realtà”: Gesù è “realmente” il Messia, il Re. Al contempo il Suo cuore “è su un’altra via”, sulla “via santa” che va dalla ‘condizione di Dio’ alla ‘condizione di servo’, quella “dell’umiliazione nell’obbedienza ‘fino alla morte e a una morte di croce’.

Egli sa che per giungere al vero trionfo deve fare spazio a Dio; e per fare spazio a Dio c’è un solo modo: la spogliazione, lo svuotamento di sé. Tacere, pregare, umiliarsi. Con la croce, fratelli e sorelle, non si può negoziare, o la si abbraccia o la si rifiuta. E con la sua umiliazione Gesù ha voluto aprire a noi la via della fede e precederci in essa."

venerdì 12 aprile 2019

Pino Nisticò, lista civica per una Calabria migliore

Il prof. Pino Nisticò mette la faccia e torna nell'agone politico presentando una lista civica collegata al Presidente in sintonia coi valori del movimento da lui capeggiato.

Un candidato presidente impegnato nel progetto culturale di rinnovamento e rilancio della Calabria, dei giovani e dei calabresi.

Non esterna diktat ma si mette al fianco di chi intende lavorare per il cambiamento sociale e culturale della Calabria.

“Dopo una lunga riflessione sulle condizioni della nostra Calabria, una terra di continue emergenze, mi sento profondamente deluso nel constatare lo stato di degrado in cui versa e soprattutto il fatto che i nostri giovani stiano ormai perdendo completamente la fiducia nelle istituzioni per il loro futuro. Il mio lungo percorso accademico e politico mi ha consentito di acquisire una solida preparazione scientifica ed una esperienza politica a livello regionale, nazionale ed anche europeo. Dopo moltissime e calorose sollecitazioni da parte di amici, mi sono deciso di scendere ancora una volta in campo per le prossime elezioni regionali nel tentativo di realizzare un “Progetto Calabria” volto a riqualificare e rinnovare la classe politica e dirigente della nostra Regione”.
Un programma ambizioso quello del prof. Nisticò.

Leggiamo insieme quanto l'ex presidente della Calabria Giuseppe Nisticò ha trasmesso all'agi:

"Per rinsaldare legami antichi “con numerosi amici delle varie provincie della Calabria, abbiamo deciso di presentare per le prossime elezioni regionali una lista civica, cristiana e progressista, che comprenda sia figure di alto profilo professionale ed etico della società civile, che giovani sindaci, consiglieri comunali e provinciali, stimati e amati nel territorio, i quali intendono mettere a disposizione le loro energie a beneficio della nostra Regione.

In questo modo – dice ancora il prof. Pino Nisticò, intendiamo chiamare a raccolta gli uomini per bene della società civile, che rappresentano la cosiddetta “maggioranza silenziosa” per attivare insieme a loro un processo di vera e propria “rivoluzione” culturale della nostra regione. Purtroppo, ormai i partiti tradizionali si sono incistati e rinchiusi sempre più in se stessi e i politici eletti pensano soltanto a conservare la loro poltrona, impedendo qualunque ricambio generazionale.
La nostra "lista civica" sarà collegata al Presidente che condivide i valori del nostro movimento e si impegna a realizzare il nostro progetto. D'altro canto, i partiti cosiddetti nuovi, che sono al governo hanno avuto il merito di capire il bisogno della gente comune di rinnovare la classe politica, ma hanno deluso le aspettative della gente con promesse facili e difficilmente realizzabili".

Il distretto tecnologico che Nisticò ha in mente si estende da Cosenza a Lametia Terme e, attraversando Vibo Valentia e la piana di Gioia Tauro, arriva fino a Reggio Calabria."

"Altri centri di eccellenza saranno realizzati lungo la via della Magna Graecia da Sibari a Crotone fino alla Locride e a Reggio Calabria. Nel contempo saranno attivati con le Università corsi di formazione e riqualificazione professionale dei nostri giovani per un loro rapido inserimento nel mondo del lavoro non solo in settori innovativi, ma anche in quelli tradizionali in cui ci sia un reale bisogno.
Noi calabresi – conclude il prof. - dobbiamo ritrovare l'orgoglio e la fierezza dell'antica civiltà di cui siamo gli eredi e presentarci in Italia e nel mondo non "con il cappello in mano", ma con piena coscienza della nostra forza e dell'autonomia che possiamo esprimere per disegnare un futuro di democrazia, solidarietà, secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa, di pace e di benessere economico e sociale per i nostri figli".  Conclude Pino Nisticò.

mercoledì 10 aprile 2019

Grazie alla ragazza in divisa

Alle 8 del mattino il corridoio dell’ospedale dove si pagano i ticket è per le prestazioni sanitarie è affollatissimo.

Alcune persone sono pazientemente in attesa. Altre lasciano trasparire una certa insofferenza. Tutti, comunque, con gli occhi puntati sullo schermo dove scorrono i numeri delle prenotazioni. Un ragazzo scatta foto col telefono per documentare l’afflusso.
Indubbiamente qualcosa potrebbe essere migliorato per garantire la qualità della vita a chi è costretto a simili lungaggini burocratici.
Gli operatori fanno quel che possono e comunque sono veloci nell’espletare il loro compito.
Mi avvicino al totem e leggo: pagamento ticket ordinario, pagamento ticket prioritario, prestazioni.
L’interrogativo che mi pongo è unanime a quello degli altri: quale devo schiacciare?
Qualunque sia la scelta i numeri sono tutti alti e lontani da quelli che scivolano sul display posto sulla porta dell’anticamera della segreteria. Schiaccio a caso. Mostro il talloncino numerato e chiedo informazioni alla ragazza della sicurezza che sta lì e distribuisce volantini del numero unico per le prenotazioni on-line.
Guardi, dice gentile e stringendosi nelle spalle, è sbagliato. Comunque aspetti il suo turno e provi a chiedere agli impiegati addetti.
Dopo qualche ora d’attesa arriva il mio turno. Entro. Porgo la prescrizione. Non sorgono problemi: è vidimata. Mentre esco noto la vigilantes alle prese con qualcuno che si è innervosito. Lei mantiene la calma! E con fare dolce e diplomatico riesce a sedare i bollenti spiriti del paziente impaziente.
Vado in reparto e dopo una manciata di secondi un infermiere mi riconsegna la prescrizione: deve tornare all’accettazione e farsela timbrare. A quell’invito lo scoramento sale spontaneo. Devo rifare la fila?! No no vada e chieda del signor … tanto e solo un timbro…
Torno giù augurandomi di non dovere aspettare molto altrimenti addio visita specialistica. E così fu.
Sì c’è sempre bisogno di qualcuno che sappia mediare. E, di tantissima buona volontà! nonché dedizione al lavoro che si svolge.
Voglio ringraziare la ragazza in divisa per la dolcezza e la serenità con cui accompagna le persone costrette alle lunghe attese per regolarizzare le prestazioni ambulatoriali nell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.

giovedì 4 aprile 2019

Segno dei tempi

Fiocchi di mais o corn flakes come definirli nel linguaggio comune?

In buona sostanza sono dei semplici cereali per la prima colazione. Alcuni sono arricchiti con vitamine, perlomeno così c'è scritto sulla confezione. Comunque vada il loro consumo varia a seconda delle abitudini e le virtù associate.

C'è chi li predilige nel latte e chi li immerge nello yogut. E anche per questo ultimo alimento esiste una letteratura infinita: coi probiotici, i fermenti lattici; zuccherato; al gusto di frutta esotica o nostrana.
Insomma, quello che fino a qualche decennio addietro era una sana e salutare prima colazione composta di latte appena munto e pane o biscotti fatti in casa nella maniera tradizionale, oggi è diventata una questione di moda! Di dieta in previsione della prova costume.
Una moda poco difforme dalla frenesia di postare foto sui social.

Globalizzazione e web hanno cambiato i nostri costumi e le nostre priorità.

I primi ad essere contagiati sono i bambini nativi da vestali catturate e possedute dalle piattaforme social.

I nativi digitali cresciuti a merendine e video-interattivi conoscono i linguaggi della comunicazione forse perché li apprendono già nel pancione delle mamme che scattano selfie per testimoniare il loro cambiamento corporeo. Ed in seguito, all'età di cinque o sei anni, sono i nativi a segnare e decidere gli scatti.
Bambini in posa come statue. Fermo immagine perfetto col sorriso impostato e la mano ferma sulle labbra come a mangiare qualcosa. O mandare baci.

È il segno del tempo.


martedì 2 aprile 2019

Un giorno al porto

L’acqua limpida espone i fondali alla vista. Un branco di cefali segue il perimetro del molo. Lo seguo con gli occhi. Per un attimo immagino di essere lì.

Senz'altro sarei un elemento di disturbo per i pesci.
Nel porto, protetti dall'acqua torbida, grossi pesci animano i fondali ingombri di carcasse di ogni genere: copertoni di auto, un vecchio contatore del gas, una barca affondata da chissà quanto tempo, ombrelli e quant'altro.

I resti delle casse in polistirolo servite per contenere i pesci pescati dondolano appoggiate alle pietre all'interno del molo.
Un peschereccio entra adagio nel porto. Il pescato è misero: una cassetta di seppie, qualche cicala di mare, una sogliola, una trota di scoglio e qualche scorfano.

I potenziali acquirenti si sporgono per guardare all'interno della piccola imbarcazione. “Dammi la sogliola e venti € di seppie”, intima un signore che sembra essere in confidenza coi pescatori. “mò questi devono essere puliti e poi messi nel surgelatore perché non avendo l’abbattitore devono stare congelati per due giorni…”. È un intenditore! L’avventore conosce i pesci e sa come trattarli prima di preparare gustosi piatti e farli assaggiare ai familiari. Anch'io faccio tesoro della sua sapienza e chiedo altre informazioni sia dei pesci che dei pescherecci attaccati al molo con grosse funi. Ma di questo parlerò in seguito.

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