lunedì 25 settembre 2017

Pensa a vedere luce, che anche la tua ombra al buio sparisce.

La vita offre , regala, fa sognare, fa ridere, fa piangere, e a volte i sogni li spezza.
Quando la vita se la prende con me per quel che non so fare o non faccio bene, inevitabilmente divento triste.
Poi mi ricordo di un angelo col sorriso sempre stampato in faccia, che dalla vita aveva avuto molte soddisfazioni, ma a cui la vita è stata stroncata molto presto.
Gli volevano tutti bene, e come si faceva a non volergliene.
Per me è un esempio, perché voglio essere allegra per ciò che di bello ed entusiasmante la vita mi dà, non certo per quello che non mi dà.
Non credo molto al destino, ma ai motivi.  Magari esiste un motivo se devo seminare bene prima di poter raccogliere.
E voglio in ogni caso prestare attenzione a ciò che la vita mi offre, godermi le persone che mi sono vicine e mi apprezzano, e non farci caso alle cose tristi.
La vita è una cosa seria, ma per godersela al meglio non   la si deve appesantire, tantomeno di tristezza.
C’è tempo per soffrire, c’è tempo per morire;  ma non adesso.
Non senza motivi reali, non per cattiverie random delle persone.
Voglio solo coltivare passioni, migliorarmi e guardare avanti in meglio; per il peggio, se non è possibile migliorarlo è più proficuo ignorarlo.
Voglio prendere esempio da te, godermi tutto ciò che è positivo e non pensare, o comunque pensare positivamente e cogliere tutte le sfumature lucenti della vita.



PH Manuela Iannino ©

martedì 19 settembre 2017

i geni della ricchezza

Davvero che l'origine di ogni male è il denaro?


Oppure dobbiamo rivalutare il concetto della misura economica che regola i mercati e dà valore alle merci e guardare al di là delle apparenze e del sentire comune?

Secondo me sì! Non è il denaro sporco ma chi lo usa per condizionare le menti e l'economia, chi costruisce torri in cui nascondersi e innalza muri per circoscrivere e governare le povertà prodotte dalla cupidigia umana.

I soldi decontestualizzati dal potere economico intrinseco che gli si dà non sono commestibili ma mette in condizioni di comprare quanto serve e anche di più del normale fabbisogno giornaliero. Ma, ripeto, non sono il male per antonomasia. Diventano sterco del diavolo nel momento in cui si usano per provocare danni e miserie, foraggiare politici e gruppi di potere asserviti e finanziare ricerche nefaste e guerre.

In natura non esiste la moneta di scambio.
Se osservassimo la natura, gli animali, loro vivono e non hanno borse e portamonete, neppure bancomat o carte di credito.

Gli spot pubblicitari sono costruiti per condizionare le teste.
Chi fa la corsa per possedere l'ultimissima trovata hi tech, chi la macchina e quantaltro possa evidenziare uno status sopra le righe rispetto alla massa che vivacchia alla giornata.

Ogni azione deve produrre ricchezza. E, in base a questa teoria che non ho inventato io ma la società appariscente dell'avere, persino i reietti possono assurgere a super man per qualche ora.

I diversamente abili, adesso si dice così, ma in definitiva sono persone che si misurano con l'esistenza e vivono la vita dignitosamente pur condannate su una sedia a rotelle o con altri e ben più gravi handicap neurologici, sono tollerati nonostante quel che si dice. Di fatto non c'è un pensiero alto, una cultura del rispetto nei confronti di chi potrebbe avere bisogno dell'appoggio morale e materiale dei normodotati. E gli avvenimenti di questi giorni lo confermano.

Salvo, poi, inchinarsi al genio letterario, poetico. All'artista che sa proporre canzoni pop. Al pittore che esterna il suo mondo con disegni e colori audaci fuori dalla norma, sbeffeggiato e deriso, però, prima che la critica e i media si accorgessero della sua genialità.  

giovedì 14 settembre 2017

Provviste. Come una volta

Oggi, 14 settembre 2017, il cielo è color zaffiro. Intenso. A tratti tenue. Non una nuvola offusca la vista. Il golfo è sotto di me. Da quì, sull'albero, il mare sembra che lo tocchi..

Il vecchio ulivo, dai contorni decisi, è carico di frutti maturi e succosi. È d'obbligo raccoglierli! Non per spremerli e ricavarne del buon olio extravergine, (con un solo albero sarebbe ridicolo!) ma per fare delle provviste da consumare in famiglia. Aggiustarle e aromatizzarle (le olive) per esaltare le più carnose nella salamoia e schiacciare le altre. D'altronde sono olive biologiche, non trattate chimicamente ed è normale che alcune siano poco accattivanti. Noi le preferiamo così! Al naturale.

È una forma di rispetto per la natura e
per noi stessi.

Le olive sottosale saranno buone da mangiare tra qualche mese mentre quelle schiacciate, denocciolate e insaporite con aglio peperoncino e finocchio selvatico, dopo 3-4, 5 giorni al massimo.
Le olive, comunque si preparino, sono ottime da degustare, sempre. Quelle schiacciate basta tenerle nell'acqua e rinnovarla ogni giorno affinché l'amaro vada via dopodiché, l'una tira l'altra, proprio come le ciliegge, se non più!, diventano prelibati stuzzichini da portare in tavola come antipasto o contorno.



lunedì 11 settembre 2017

Sogni tra terra e cielo

Dopo il maltempo torna sempre il sereno. Sempre?


Noi, in Calabria, diciamo “cchjiù scuru da mezzannottha non po' venira” che letteralmente in italiano significa: più buio della mezzanotte non può esserci.

Nonostante le cattive notizie che giungono da mezzo mondo e dall'Italia, tra nubifragi, acquazzoni e trombe d'aria, il tempo continua a scorrere sulle teste dei sopravvissuti.

C'è chi se la piglia con il clima e con chi il clima lo ha alterato. Gas serra. Industrializzazione nociva. Smog. Prevenzione. Pulizia dei bacini. Cementificazione selvaggia. Erosione del suolo e delle coste. Cupidigia.
E poi c'è chi se ne fotte di tutto e di tutti. Tanto il sole torna a splendere sempre. E dopo ogni tempesta l'arcobaleno congiunge la terra al cielo, anche se per poco tempo, fino a quando i cristalli piovaschi resistono al calore dell'atmosfera, le anime poetiche cavalcano idealmente le sfumature cromatiche e dissetano dall'arsura imposta dall'esistenza.

Chissà se anche gli accattoni, educati fin dalla nascita a pietire davanti ai supermercati il soldo da portare al capobranco, riescono ancora a guardare con occhi disincantati il cielo. E se nel dare alla luce la vita, se, quando attaccano al seno le creature appena nate, sedute su cartoni, contorniate da prole sbucata dal ventre da pochi anni, insieme, mamme e figli, buttati in mezzo alle piazze per mendicare senza ritegno e convinzione, chissà se hanno la forza per sognare o le è stata rubata insieme all'innocenza.

Tempo di raccolta

Lavori intellettuali e gratificazioni.


Alcune attività inerenti l'ingegno umano sono spesso ritenute infruttuose.
Prive di valore economico e commerciale. Tra queste attività, la pittura e anche la scrittura detengono il primato. Come se chi dipinge o scrive non impegni risorse mentali e economiche al pari dei comuni lavoratori che stanno sul mercato delle libere attività.

Per dipingere, l'artista, deve munirsi di pennelli, colori e supporti vari che non trova gratis nei negozi. E, cosa principale, deve sapere impostare, costruire il “quadro” e renderlo armonioso.
Questo nella prima fase del lavoro che si svolge nello studio. In seguito c'è da proporlo al pubblico, quindi, location, inviti, inaugurazione e promozione mediatica.

Per chi scrive, il lavoro è un impegno non da meno.
Fino a qualche anno addietro, lo scrittore, doveva dotarsi di fogli e penne, macchina da scrivere, nastri, e, completata la fatica creativa, andare in stampa: pubblicare!
Oggi, col computer, il lavoro si è snellito ma rimane il rapporto con l'editore.
Anche chi scrive e pubblica sul web o scrive post mirati alla diffusione di massa di prodotti generalisti impegna il proprio tempo in modo creativo e produttivo per chi è citato.

La vetrina web veicola prodotti artigianali e artistici. Divulga mestieri e professioni. Soggetti che troveranno riscontri nei ritorni economici procurati dalla scrittura. Quindi, quale gratificazione, se non la solita transazione economica, si può ipotizzare per chi impegna le proprie ore meditando e scrivendo creativamente?

Carissimi voi tutti che osservate opere d'arte o leggete comuni post sul blog sappiate che anche gli artisti devono affrontare spese quotidiane.
Quindi, devono essere remunerati perché gli €, oltre che rendere la vita meno complicata, gratificano il lavoro intellettuale e/o pratico.

Per chiunque semini arriva sempre il tempo del raccolto. È gratificante il sapore dei frutti maturati al sole dell'intelletto. Anche una semplice offerta insieme a un “grazie di cuore”, in cambio dell'opera ricevuta, gratifica la persona che ha prodotto e reso visibile il lavoro intellettuale.


Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto