sabato 11 gennaio 2014

Crisi, la fa la politica ma la paga solo il popolo

Che abbia ragione Grillo?


I fatti lo dimostrano. Nessun uomo, partito o gruppo di persone, è in grado di scalfire i poteri consolidati dentro e fuori le mura delle istituzioni.
Chiunque vada a governare continua a portare avanti leggi che impongono ai poveri e deboli cittadini di sostenere il peso maggiore delle crisi.

Forse a noi sfuggono le grandi linee strategiche e non riusciamo a capire la scienza dei numeri specialmente quelli che parlano di statistiche e che volano alto sulle vite delle persone reali che se non mangiano e si riscaldano quando fa freddo muoiono di stenti. Ma anche gli illuminati dirigenti sfugge l'elemento fondamentale del mercato: la richiesta!
Se non c'è richiesta e l'offerta rimane invenduta c'è stagnazione nei mercati.

L'Italia è la terra del mito. L'eroe! E dopo Berlusconi ecco spuntare Renzi. Renzi chi? Un ragazzo allevato e buttato nelle piazze mediatiche dai soliti poteri forti. Gente che sa quello che fa. Ed ora eccolo qui a decidere le sorti di una nazione intera, immigrati inclusi.

Con ciò non dico che Fassina ha ragione! Anche lui è arroccato nella difesa dei privilegi conquistati dai partiti e dalle lobby che finanziano la politica.

Inutile negarlo! da qualche ventennio le linee guida dei vari governi che si sono succeduti riescono solo a peggiorare la condizione di povertà dei cittadini.
Quindi, che fare? Azzerare tutto? Mandare tutti a casa democraticamente?

Disinfestare alla maniera del Pifferaio Magico... ma questa volta dobbiamo vestire tutti i panni del Pifferaio, sintonizzare i pifferi e far levare nell'aria una dolce sublime ferma determinata melodia

venerdì 10 gennaio 2014

C'era una volta la Fiducia

La questione del lavoro giovanile.

L'età, il lavoro, la cultura.


Alla casa del piacere della signora Gemma, ma anche negli altri bordelli d'Italia, c'era un cartello esposto. Singolare e fantasioso se fosse esposto oggi ma non privo di attenzione verso i giovani.

Singolare perché si leggevano modalità e tariffe con annessi e connessi tipo la saponetta normale o l'acqua di colonia sborsando una piccola aggiunta ma includevano, e per quei tempi era una sciccheria, acqua e asciugamano di tela.

Fantasiosa, molto fantasiosa per i nostri giorni visto come e quanto sono tenuti in considerazione i giovani dall'attuale classe dirigente, anzi, l'attenzione verso i giovani era "premurosamente educativa". che benevolmente elargiva un occhio di riguardo ai giovanotti di primo pelo che si affacciavano per la prima volta alle gioie della vita.

Signori, l'ossimoro è servito! Traete le dovute correlazioni tra l'iniziazione all'età adulta maschilista d'un tempo che ancora grava sulla nostra cultura sociale e le possibilità d'azione contemporanee di quanti viviamo le contraddizioni sociali indotte dalla politica pilotata dai burattinai dell'alta finanza.

Certo che se i quarantenni al potere dell'Italia del 2014, il giovane Letta e il burattino Matteo, con un atto di coraggio recidessero i fili che li tengono ancorati a logiche di potere economico insostenibili e mettessero in campo accortezze mirate per garantire il lavoro e lo studio dei giovani, il reinserimento dei meno giovani nelle attività sociali, molte storie di degrado non riempirebbero i giornali e non salirebbero agli onori della cronaca.

ps: allungare l'età pensionabile è il risultato della politica miope dei burocrati che si cibano di numeri ma decima le vite delle persone; risana i conti INPS e uccide la dignità degli anziani, mortifica le tutele dei lavoratori perché annulla i diritti acquisiti dei dipendenti subalterni ma mantiene intatte le pensioni d'oro e tutela la casta.

mercoledì 8 gennaio 2014

Un tuffo nel passato



Annullare tempo e luoghi. Concentrare la propria attenzione su un soggetto qualsiasi seguirne i contorni indugiare sulle ombre per evidenziare i particolari in luce val bene una nota di biasimo.

È ciò che mi successe in prima elementare. Anno scolastico 1960/61. Sembra ieri.

Non stavo facendo nulla che potesse distogliere la classe. Anzi contrariamente al solito stavo fermo.

Osservavo attentamente il volto del capo indiano amico di Blek e tentavo di copiarlo sul quaderno a righe.

Il maestro, un tipetto burbero e scaltro come una faina mi colse alle spalle e con la sua vocetta stridula urlò: “Delinquente che stai facendo”.
Veloce come una saetta mi strappò dalle mani in un solo colpo la striscia di Blek Macigno appena scambiata col compagno di banco e il quaderno dalla copertina nera.

Era un quaderno con molti disegni e pochi appunti per i compiti a casa.
Il maestro dopo averlo sfogliato vergò due righe su una pagina bianca e m’intimò: “Non si rovina così il quaderno!”.
Per punizione scriverai 100 volte: “A scuola si sta attenti alla lezione”. E porti questa nota di biasimo a casa. Domani vieni accompagnato!




Bugie e inerzia sfiduciano la classe dirigente

Abbassare i toni! 

Il suggerimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato accolto.

Politici e mass media pare abbiano trovato un'intesa. Non gridano. Ma solo quello. D'altronde è inutile fasciarsi la testa prima di aversela rotta.

Ciononostante, noi cittadini,continuiamo ad essere imprigionati in un incubo e quando sembra di aver trovato la via d'uscita e essere un tantino fuori ci troviamo dentro una matassa inestricabile, appiccicosa e stomachevole fatta di cavilli politici, furbizie e ruberie.

L'ultimo scandalo in ordine di tempo sfonda le residue speranze dei cittadini comuni. Gli stessi cittadini che stanno aspettando di capire quanto saranno tartassati ancora dallo Stato. Quanto ancora dovranno sborsare per essersi macchiati della colpa di “possedere un tetto sopra la testa” o avere pensato ai figli e investire i risparmi in una casa da lasciare loro.

Possibile che tutti i mali dell'Italia, vedi affitti d'oro dello Stato, costi della politica, finanziamenti illeciti e leciti, assistenzialismo etc, i Governi, con una forza immaginifica soprannaturale, pensano di poterli risolvere in questi termini? Ma loro, i politici, classe dirigente senza patente, quando faranno le persone normali? In quale sogno li vedremo prendere i mezzi pubblici per andare a lavorare? Quando smetteranno di fare intrallazzi? E quando si daranno da fare per gratificare i cittadini e le eccellenze culturali?

Purtroppo siamo fermi, ancorati saldamente alla prefase parolaia vecchio stampo, giornalai e politici menano il can per l'aia sullo stesso tema: la casa! e mentre noi stiamo attenti a come andrà a finire la questione che tocca da vicino le nostre tasche loro chissà quale altre assurde dolorose trame staranno tessendo.

martedì 7 gennaio 2014

Oliverio: se aprite i file viene giù l'Italia

La realtà fa un baffo a Dan Brown. Gli intrecci tra faccendieri, politica, massonerie e ordini religiosi superano di gran lungo la fantasia dei romanzieri.


I giornali, nei primi giorni di novembre 2013, riportano una notizia clamorosa:
Paolo Oliverio è agli arresti e...

Salvatore Renato, padre superiore dei Camilliani lo seguirà presto.
Il perché è machiavellico. Avrebbe organizzato una finta audizione nei confronti di due chierici, per vincere le elezioni. 
Fantomatiche indagini di polizia giudiziaria, quindi, per impedire agli stessi di partecipare alle votazioni per l’elezione del Superiore Generale presso l’Ordine dei Ministri degli Infermi, più noti come religiosi Camilliani, svoltesi presso la Casa del Divin Maestro ad Ariccia, in provincia di Roma, il 13 maggio 2013. Elezioni che si conclusero con l’elezione a Superiore Generale dei Camilliani proprio di Salvatore Renato.

Al centro della fantasiosa macchinazione, secondo gli investigatori, ci sarebbe stato il commercialista Paolo Oliverio.

Nel corso delle indagini sfociate negli arresti i finanzieri hanno ricostruito come, grazie allo stratagemma delle “finte audizioni” che sarebbe stato organizzato da Oliverio, Padre Salvatore Renato fosse riuscito ad impedire ai due prelati “sequestrati” di partecipare alle elezioni, così guadagnando quei soli due voti necessari ad imporsi sul diretto antagonista. In questo modo, secondo gli investigatori, Oliverio ha visto rafforzato il rapporto privilegiato con Padre Salvatore e, di conseguenza, il proprio potere nella gestione dei vari nosocomi dallo stesso Ordine diretti tra cui, in particolare, quello di Casoria, nel napoletano

ma non è tutto.

Dai Camilliani il professionista aveva ottenuto una procura speciale per la gestione degli appalti in Campania, Calabria e Sicilia. Si occupava delle commesse e sarebbe riuscito a trasferire fondi all'estero, in particolare in Romania, attraverso un meccanismo che - accusa il Gico della Guardia di Finanza - prevedeva «l’effettuazione di bonifici giustificati da una causale fittizia, compatibile con il mondo camilliano, in modo che il beneficiario, ottenuta la disponibilità in conto, poteva prelevare il contante accreditato all'estero e ottenere in Italia la consegna contante di pari importo attraverso una sorta di compensazione».

L’episodio del sequestro di padre Antonio Puca e padre Rosario Messina, fu scoperto per l’attività di intercettazioni telefoniche e ambientali.
Quello dei Camilliani, dunque, è solo un piccolo capitolo della grande inchiesta che vede Oliverio al centro di una organizzazione criminale.

Pare che Oliverio abbia messo in piedi un’industria del ricatto. E quando gli investigatori perquisirono il suo ufficio li pregò di lasciare stare computer, tablet, smartphone e pen drive. «Non li aprite - li esortò - che qui vien giù l’Italia».

È un deja vu da paura. Ci riporta ad un passato impressionante retto da ricatti, malaffare e commistione di pezzi di istituzioni deviate.

Paolo Oliverio è accusato di riciclaggio di soldi sporchi di 'ndrangheta e mala romana. Pare che fosse in grado, mediante "amicizie altolocate con le fiamme gialle", di orientare verifiche fiscali su imprenditori e grandi società intervenendo anche sull'attività degli ispettori di Equitalia.

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