domenica 10 luglio 2011

baccalà al sugo di pomodorini

Mangiare gustoso pesce con 8/9 euro.
aore12


Il baccalà è ritenuto un alimento povero per l'esiguità del costo.

Un tempo era presente nelle case dei contadini e dei ceti meno abbienti, la cucina popolare inventò vari modi per sublimarne le doti organolettiche ma anche per presentarlo in tavola in maniera invitante. Chi non ha mai mangiato baccalà al forno, con le patate, in umido, con le olive, ecc. ecc.?

Oggi propongo una ricetta semplice, che ho avuto il piacere di assaporare grazie alle doti culinarie di un carissimo amico:
linguine col sugo di baccalà e pomodorini lasciato insaporire con cipolla, uno spicchio di aglio, peperoncino, basilico.

Ingredienti: baccalà disiliscato. Una cipolla. Uno spicchio d'aglio, qualche foglia di basilico. Un peperoncino piccante. Un pizzico d'origano. 4,5 pomodorini e un filo d'olio.

Procedimento: appassire la cipolla in 1 cucchiaio di olio. Aggiungere l'aglio (per chi piace). Tagliare a metà i pomodorini pachino e lasciare che caccino un po' di liquido. Un pizzico di origano. Adagiare il baccalà tagliato a pezzettoni. Aggiungere il peperoncino piccante e coprire. Lasciare cucinare a fuoco lento per qualche minuto. Nel frattempo fare bollire la pasta. Sgocciolare bene e aggiungere mezzo mestolo del sugo di baccalà. Mettere le foglie di basilico e servire dopo avere condito a piacere, integrando del sugo.
Buon appetito!

periferie verdekaki a Catanzaro

Michele Traversa: detto tanto e fatto poco!
Forse perché le periferie non interessano a nessuno politicamente o perché non ci sono attività commerciali da difendere, sta di fatto che, a parte Giovino e la sua pineta, la ex scuola agraria, il centro storico, il resto della città è come prima!
Dopo l’abituale e agognata rasata sommaria delle erbacce, lasciate a ingiallire laddove tagliate, nient’altro è stato fatto per la manutenzione e il decoro della città e dalle zolle di terra, anch’esse lasciate sui marciapiedi e lungo i bordi stradali, rispuntano i teneri germogli di canne e erbacce.
Adesso il colore cachi dell’erba secca trascinata dal vento ammanta le aiuole e le strade. La fontana dei giardini è divelta mentre quelle del parco giochi sono sigillate. Va bene che l’acqua, a sud di Catanzaro ha una durezza tale da cementificare elettrodomestici e stomaci, ma se un bambino si sbuccia un ginocchio non ha neanche la possibilità di lavarsi la ferita. Bèh non sono questi i problemi seri, lo so, ma incominciamo a risolvere questi, visto che gli altri sono talmente seri e irrisolvibili che ce li tiriamo dietro da anni e li lasceremo in eredità ai posteri, semprechè non s’incazzino, i posteri, e risolvano tutto loro, compreso il nostro letargo e il verdekaki delle periferie. 

sabato 9 luglio 2011

lodo mondadori e reazioni

È un'Italia ridicola e perdente quella che si schiera contro la sentenza sul lodo Mondadori. È assurdo vedere Ministri della Repubblica alzare il dito accusatore contro la Corte d'Appello milanese adducendo persecuzioni e motivi politici nei confronti del Premier Silvio Berlusconi.
L'opinione pubblica, fatta da gente comune che sta ai fatti divulgati dai mass media, dopo vent'anni di tribunale e relative sentenze, legge come assurde le contrapposizioni degli alti dirigenti dello Stato che alzano i toni dello scontro tra le parti, infervorano gli animi e aizzano contro un ipotetico uso distorto delle leggi l'elettorato e i simpatizzanti pdl. Tra l'altro, gioca a sfavore dei La Russa e di tutto il PdL, la furbata inserita di soppiatto nel ddl sulla recente manovra economica, per altro subito intercettata e annullata dal Colle, che metteva al riparo mediaset dalla maximulta venuta fuori dalla sentenza, immediatamente bollata come salva mediaset.
Marina Berlusconi ha gridato allo scandalo e alla volontà persecutoria di certa magistratura nei confronti del padre. E fin qui ci potrebbe anche stare, visti i legami affettivi e l'interesse economico che la sentenza lede. Non è ammissibile, dal punto di vista logico e democratico, l'alzata di scudi del popolo della libertà, ridotto ad una setta piuttosto che ad un movimento politico votato alla salvaguardia delle libertà di tutti i cittadini.
In sostanza, a conclusione del processo civile di secondo grado sul cosiddetto lodo mondadori, la Corte d'Appello ha stabilito che la fininvest, azienda della famiglia Berlusconi deve risarcire alla cir di carlo De Benedetti circa 560 milioni di euro a parziale riforma della sentenza di primo grado, dell'ottobre 2009, cui il Tribunale civile aveva fissato in 750 milioni di euro.


la fenice della politica rigenera mostri

Stesso tatticismo stesse facce in politica. Questo il nuovo che avanza. Gregari di ben noti personaggi politici che gestiscono i destini degli uomini e della terra occupano le platee di oratori che mettono la faccia per dare credito e consolidare castelli strapieni di demagogia inconcludente. Anche in Calabria è così! il giovane Salvatore Scalzo è tallonato da vicino da uno stuolo di facce note per avere ricoperto incarichi istituzionali e non fin dalla prima repubblica quando a far la voce del padrone era la DC. Gente incartapecorita che continua a governare la società nei modi consacrati dalla politica, che parla di legalità, lavoro, diritti, cultura, emancipazione e inserimento delle classi meno ambienti, solo per incantare i creduloni e mantenere il potere.
Come spiegare altrimenti la soppressione della Consulta per la legalità dallo statuto regionale calabrese ad opera della giunta Loiero?
La notizia, appresa stamane dall'editoriale di Paolo Pollichieni direttore del Corriere della Calabria, lascia sconcerto e amarezza proprio perché la sinistra, paladina di tutte le battaglie legali e sociali, depenna, forse inconsapevolmente, un ottimo strumento di legalità dai meccanismi regionali.
Ma niente paura! Di contro la commissione sulla legalità attuale ha dato fondo ai fondi per comprare chiodi, martelli e targhe da consumare sui portoni dei comuni calabresi per sentenziare un monito da brivido: qui la mafia non entra! E per gli 'ndranghetisti che non sanno leggere? Niente paura. Per loro un bel disegnino col divieto di accesso alle coppole con la lupara.

giovedì 7 luglio 2011

Tremonti il tosatore



Dopo i correttivi chiesti e ottenuti, il Presidente Giorgio Napolitano ha firmato il decreto legge sulla manovra economica di Tremonti. Come al solito i sacrifici sono distribuiti equamente tra la popolazione e esclude la casta dei privilegiati come i parlamentari e i furbetti dell’alta finanza, le banche. Insomma quelli che hanno il dovere di governare l’economia e il rilancio della produttività nazionale. In sintesi, dopo avere ricevuto i pareri contrari degli amministratori locali, perché,come si evince anche dallo specchietto riportato in basso, la manovra economica pesa tutta sui cittadini. Senza contare le manovre per innalzare l’età pensionabile, vista l’arsura stagnante nelle casse dell’Inps, e senza ricordare i privilegi dei politici in parlamento e i loro bonus elettorali che non vengono intaccati dalla manovra in questione, ecco a voi i tagli a regime per i prossimi mesi a carico dei soliti noti, dipendenti, pensionati e qualche imprenditore onesto:
Nel 2014 le Regioni ordinarie dovranno contribuire a ridurre il deficit per 1,6 miliardi mentre quelle a statuto speciale per 2 miliardi. Nel 2013 le prime dovranno assicurare 800 milioni e le seconde 1 miliardo.
800 milioni, è il contributo delle Province, articolato nel biennio 2013/2014. Nel 2013 gli enti di area vasta dovranno rinunciare a 400 milioni che nel 2014 diventeranno 800.
Mentre il contributo dei comuni è di 3 miliardi, uno miliardo nel 2013 e 2 miliardi nel 2014.

E gl’investimenti per il rilancio produttivo inerente al lavoro per far ripartire industrie, fabbriche, piccole imprese, scuola, funzione pubblica, energie rinnovabili, ricerca, cultura, il welfare stesso, dove sono?
Certo, è semplice andare dal parrucchiere e tosare a zero i capelli, per fare questo non c’è bisogno di nessuna maestria. E neanche sperperare i soldi pubblici per pagare qualcuno che studi come praticare il taglio.

Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto