venerdì 2 luglio 2010

la rubrica del Pifferaio

Il pifferaio magico.

Il pifferaio magico è una favola conosciutissima che si presta a molteplici interpretazioni perciò il nostro nuovo amico e autore ne prende in prestito il nome e lo usa come tag.

Secondo lui, la chiave di lettura, per quanto concerne i post a firma “ipm”, che da qui a poco si potranno leggere nel blog, è semplice e immediata. I suoi post accompagneranno i lettori per tutta l’estate e indirizzeranno quanti incuriositi dalla sua fantasia a prendere coscienza e leggere con occhi e animo propenso alla meraviglia gli episodi e le azioni di uomini politici, artisti, persone comuni a spasso per la Calabria e l’Italia.
Il suo e il nostro invito è: predisporsi, quindi, alla lettura con lo stesso spirito di chi si accinge a leggere una favola, anche se tocca temi e persone contemporanei.

Una satira, dunque, che si prende gioco dei costumi e dei tic dell’uomo contemporaneo; un uomo ossessionato dalla voglia di primeggiare, paventare amicizie importanti, esternare sicurezza perché benestante o associato a un clan, con l’auspicio che diventi sollievo e antidoto per la cattiva gestione della cosa pubblica e medicina contro l’avidità che accomuna la quasi totalità degli umani.

Catanzaro, Fondazione Campanella, un rebus

Prestigiatori, maghi e illusionisti talmente bravi che hanno deciso di cambiare mestiere e fare i loro giochi di prestidigitazione nei luoghi preposti alla politica.

I prestigiatori migliori si cimentano nei conti della sanità; un comparto, quello sanitario calabrese, sorprendente!

I conti vanno e vengono! Gridati da alcuni e occultati da altri; con piani di rientro pronti ma, inattendibili perché, secondo Scopelliti, il deficit non è quantificato. E, sempre secondo il presidente della Calabria, per risanare il debito della sanità calabrese si paventa la possibilità della chiusura di due o tre ospedali. Attualmente la regione sta facendo uno studio sul territorio per capire cosa offrire in cambio ai cittadini, vale a dire se ristrutturare, convertire e diversificare gli ospedali “inutili”, tenendo presente che ci sono 11 strutture ospedaliere a rischio sicurezza.

Non ci sono, invece, chiarimenti esaustivi in merito all’esubero del personale sanitario regionale calabrese; unico dato certo è che presto 500 persone, delle 3500 in esubero, non saranno più in organico, e ci sarà un risparmio di 20 milioni di euro. Nel frattempo, la Kpmg, azienda preposta dalla regione a reperire i dati sulla sanità, dovrebbe ultimare le ricerche e fornire dati concreti.

Leoluca Orlando, presidente della Commissione d’inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, ha evidenziato, nell’audizione con Scopelliti, la "frequenza degli errori sanitari e il disavanzo sanitario, l’incertezza dei dati e i ritardi da record nei tempi medi dei pagamenti" della regione nei confronti dei creditori, e, sempre Orlando, ha introdotto così i lavori:
«Uno degli aspetti più gravi della situazione finanziaria della sanità calabrese è l’inattendibilità dei dati e la mancanza di una normale documentazione contabile, ma a preoccupare è anche il ritardo record nei tempi medi dei pagamenti delle aziende e pari a circa due anni, un ritardo che getta ombre e dubbi sulla correttezza dei rapporti tra fornitori e aziende sanitarie.

Si evidenzia, inoltre, un significativo importo per danni erariali, pari a 95 milioni di euro per l’acquisto di strumenti non utilizzati. E sempre inerente a spese inutili, Leoluca Orlando ha aggiunto: non possiamo dimenticare un altro caso oggetto di attenzione da parte della Commissione, ovvero la Fondazione Campanella, che da sola ha accumulato un danno erariale di circa 100 milioni di euro». Quanto al piano di rientro, approvato solo il 4 febbraio 2010, Orlando ha sottolineato la mancanza di dati definitivi, attesi per il 31 maggio e in realtà mai arrivati, e l’assenza di un piano sanitario scientificamente apprezzabile, sottolineando infine la necessità di riconversione e chiusura di molti presidi sanitari. «In una situazione grave come questa – ha concluso Orlando– la peggiore scelta è non scegliere».

Alla luce dei fatti appena esposti c’è da fare un’ultima considerazione: e il piano di rientro della giunta Loiero che fine ha fatto? Se non abbiamo frainteso, quel piano era prossimo a rimettere le cose a posto. O no?

Indubbiamente è difficilissimo gestire un territorio come il nostro, ma ciò non impedisce agli uomini la possibilità di affrontare e risolvere questioni concrete con chiarezza e trasparenza, specie in momenti drammatici come quelli contingenti, momenti che vedono l'intera nazione al collasso.

giovedì 1 luglio 2010

opera d'arte o decorazione?

Abissali differenze in arte tra artigianalità manifatturiera e fare artistico:
Breve dissertazione dedicata a quanti credono nella purezza del pensiero artistico: per fare chiarezza e fugare dubbi e perplessità indotte dalla disinformazione sull’opera e il pensiero dell’artista.

Nonostante i molteplici contributi e i modelli mentali di artisti, estimatori, appassionati ricercatori, studiosi, insomma quella pletora appassionata che si lambicca il cervello attorno ai linguaggi visivi e alla loro funzione educativa e sociale, e che, attraverso le ricerche e le coraggiose proposte, ha fatto evolvere il modo d’intendere le opere d’arte anche al grande pubblico, ancora oggi c’è molta disinformazione per quanto concerne la poetica artistica della visione.

Una disinformazione, voluta da quanti intendono mantenere quell’alone di mistero che da sempre ruota attorno ai linguaggi artistici e al mondo dell’arte in genere, agli artisti e al loro lavoro, alla struttura che favorisce la diffusione e la commercializzazione delle opere d’arte.
Disinformazione che si tramuta in ignoranza e fa intendere l’opera come bene rifugio, al pari di un lingotto d’oro, un gioiello o un immobile, vanificando i messaggi lanciati nel corso dei secoli con veemenza da artisti e estimatori intellettualmente onesti. Con ciò non si vuole intendere che l’artista debba essere uno sciancato, anche lui e il suo entourage devono vivere dei proventi di un lavoro! ma è importante non fare confusione:
La sua attività è una prestazione d’opera intellettuale messa a disposizione dell'umanità e che non ha nulla a che vedere con la decorazione o le frivole copie del reale, lavori apprezzabili dal punto di vista formale se realizzati con maestria ma nulla di più!, da vendere questi ultimi, nei grandi magazzini o abbinarli a divani, mobili e piastrelle di vario genere.

(mario iannino)

in Italia tra scudi e manovre c'è chi muore

Il mondo è bello perché vario…

Una frase banale che spiega in maniera chiara le diversità terrene. Uomini e animali, piante, territori e distese d’acqua si differenziano l’uno dall’altro anche se pur composti dai medesimi elementi.
L’uomo è il più complesso di tutti gli esseri, viventi e no. Le correnti di pensiero si sprecano: c’è chi è meditativo, stoico, gnostico, minimalista… c’è chi attacca per difendersi e chi alza muri e scudi per proteggersi, chi porge il petto impavido e chi sta dietro le quinte. Ogni atteggiamento è consequenziale alla cultura che ha formato il carattere dei soggetti. E fin qui tutto bene! Il problema sorge allorché i personalismi, gli atteggiamenti, le esternazioni e le azioni influiscono sulla collettività modificandone il corretto democratico corso auspicato dai saggi Maestri di vita.

Volgarmente, un tempo si diceva che “l’amicizia và in culo alla giustizia”, massima sulla quale ruotano le vicende del “marchese del Grillo”, magistralmente interpretate dal grande Alberto Sordi nel bellissimo e esilarante film diretto dal maestro Mario Monicelli. La frase “io so io e voi nun siete un cazzo” pronunciata alla fine di un processo artatamente pilotato dal marchese Onofrio del Grillo sembra riverberare un eco che non vuole cessare di rimbalzare da una piazza all’altra. I mass-media ci sguazzano, rivedono, dicono, affermano, smentiscono, enfatizzano avvenimenti, casi di mal governo, collusioni con l’antistato, commistioni di affari con mafiosi, cattivo governo per alcuni, buon governo per altri. Sta di fatto che la merda copre occhi e orecchi di cittadini per bene e le gesta di arraffoni malavitosi. Non c’è nessuna distinzione tra le persone che lasciano fare per quieto vivere e gli avvoltoi che pur di fare affari e guadagnare vendono anche gli affetti più cari. Senza dubbio il clima non è dei migliori e le discussioni in seno alle alte Istituzioni dello Stato lo aggravano e allontanano ulteriormente i cittadini dalla politica. Quei cittadini, la totalità in Italia, che hanno visto svanire nel nulla i sacrifici di una vita con l’ingresso dell’euro. L’euro ha portato miseria al 99% degli italiani ed ha permesso ai grandi gruppi di potere economico d’impinguare le casse, difatti, secondo studi mirati, la recessione ha colpito i ceti medio bassi mentre i grandi capitali hanno avuto impennate migliorative esponenziali.

È vero, in Italia ci sono molti furbi che cercano di scansare la miseria inventandosi invalidità o peggio attività che dovrebbero portare benessere e lavoro alla collettività. E, c’è anche una spesa enorme, esageratamente colossale che foraggia “il sistema politico”. Se si considerano, oltre ai quasi mille tra parlamentari e senatori eletti, quelli a vita, i tecnici, gli esperti, i commissari e tutte le fantasiose cariche agganciate al carrozzone politico, viene fuori una cifra che da sola risanerebbe il deficit attuale e si potrebbero istituire assegni sociali per i disoccupati e la cultura.

itinerari turistici consigliati in Calabria


racconti di vita in Calabria 1

itinerari turistici.

©archivio M.Iannino

È il primo giorno di luglio, secondo il calendario dovremmo essere in estate: aria calda, molto sole e bagni a mare! Invece l’inverno sembra non voler cedere il passo alla bella stagione: l’aria è fresca, pioviggina e c’è molto vento, va bèh che il vento a Catanzaro non manca mai però questo è un vento fresco, autunnale, che non invoglia le persone a spostarsi sulla spiaggia per cercare refrigerio nelle acque cristalline dei mari calabresi o nei boschi dell’entroterra silano e aspro montano delle serre.
Si rimane in città! A dire il vero, a me non dispiace. Non mi pesa per niente, anzi preferisco il fresco al caldo afoso. Quando fa caldo, ma veramente caldo, anche l’acqua del mare è un brodo e l’unico modo per stare bene è rimanere a casa con le imposte chiuse e il climatizzatore acceso ma non sempre è possibile! Se ci sono ospiti non puoi stare in canotta o torso nudo e bighellonare tra quattro mura: non tutti amano le cose che ami tu! Magari a un buon libro o un bel film preferiscono le escursioni naturalistiche, le immersioni o anche, perché no, una passeggiata in pieno giorno nei luoghi caratteristici della Calabria. Visitare parchi e musei, scavi archeologici e gallerie d’arte…

(segue)

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