mercoledì 24 settembre 2014

Bocciato? Recupera al volo!

Non è per superstizione se i ragazzi che scendono dal pullman alla fermata dell'università fanno gli scongiuri, si toccano i gioielli e lanciano sonori “vaffanculo” all'indirizzo del cartello piazzato proprio all'ingresso del polifunzionale.

D'accordo. La pubblicità è l'anima del commercio. Ma parlare di corda nella casa dell'impiccato è un po' troppo!
È questo il modo di accogliere i ragazzi che stanno per affrontare un esame dopo avere trascorso numerose ore di studio chini sui libri?
Tralasciando il prezzo da pagare per "recuperare al volo l'esame", sarebbe come sottoscrivere una disfatta per quanti credono nell'impegno personale e nella qualità dell'insegnamento pubblico a favore degli istituti privati che garantiscono il superamento di scogli impervi grazie all'affiancamento personalizzato di uomini e mezzi agli studenti claudicanti.

Cosa pensa il Magnifico Rettore della pubblicità affissa all'interno dell'area universitaria? (va bene vige la libertà di pensiero e di stampa ma questa sembra pura e semplice propaganda ammiccante … o no?) che potrebbe, in linea di massima, mortificare l'alta professionalità di professori e assistenti di cattedra dell'Università di Catanzaro che mettono a disposizione degli studenti nelle lezioni frontali e durante i ricevimenti.
Buon senso vorrebbe che tale pubblicità non facesse bella mostra di sé proprio all'ingresso. O sbaglio?

lunedì 22 settembre 2014

domenica 21 settembre 2014

Siamo tutti Artisti

(PITTORI SI DIVENTA)


È domenica. Giorno dedicato allo spirito, alla riflessione e all'ozio creativo. Approfitto, quindi, del tempo dell'ozio per suggerire e magari sfatare alcune fantasie metropolitane accresciute nel tempo attorno al fumoso mondo della “creatività”
matita, tecnica del chiaroscuro 


È vero, esistono metodi e mezzi moderni che aiutano tantissimo il lavoro di illustratori, pittori e creativi in genere, nonostante ciò ancora in molti si emozionano davanti ad un disegno o pittura eseguiti artigianalmente.
Le motivazioni sono molteplici, una potrebbe essere, e lo è, la soddisfazione di vedere nascere e prendere forma sotto gli occhi le figure che frullano in testa al solo passaggio della matita mossa dalla fantasia. Pescare nelle sensazioni, nei ricordi e abbozzare di getto un attimo d'intimità o sezionare parte di visione sedimentata rivisitata dall'io creativo.

È ovvio che per fare ciò è necessario possedere la tecnica. Conoscere i metodi della costruzione grafica. Sapere impostare i soggetti sulla superficie e renderli fruibili; proiettare le proprie “visioni” in maniera accattivante avvalendosi della “finzione grafica della visione”. E per fare ciò, a livelli apprezzabili, serve tanto lavoro. Applicazione e costanza. 

Insomma, disegnare o dipingere è possibile per chiunque. Diffidate da chi dice il contrario. Non c'è nessun dono e la decantata ispirazione è una bufala inventata per alimentare l'alone romantico che accompagna “l'artista” e il suo lavoro sorretto da tanta artigianalità, conoscenza, abnegazione e moltissima cultura. E non è poco!, impegnarsi nel lavoro con creatività per essere al massimo ed espletare al meglio idee e elementi che sono le basi di ogni progetto personale.

Buona creatività a tutti.

venerdì 19 settembre 2014

Calabria sanità, commissari taumaturghi per la Stasi

Ci risiamo! dopo la notizia delle nomine dei nuovi commissari straordinari presso le Asl da parte della Regione, il Ministero della Salute è intervenuto chiedendo l'acquisizione delle delibere "in palese violazione" delle indicazioni fornite sia dall'Avvocatura dello Stato che dai dicasteri di Salute e Economia. Ma per la presidente Stasi il parere dell'Avvocatura dello Stato "non è vincolante" e le nomine erano necessarie per "evitare il caos nella sanità regionale".
matriosche e scatole cinesi della politica

Evitare il caos nella sanità regionale?! Saranno dei taumaturghi pieni di doti sovrumane i commissari nominati dalla solita sfacciata politichina localista?
Sortiranno gli stessi effetti delle fallimentari e fallite fondazioniTommaso Campanella” o la “Mediterranea Terina onlus”di Lamezia terme che vede i dipendenti senza stipendi da sei mesi?

I giochi e le finalità di certi pensieri raggiungono nebulosità talmente fosche che spesso rasentano intolleranza e rancore negli elementari concetti dei cittadini, specialmente in quei lavoratori toccati in prima persona dai giochi nefasti della spartizione dei poteri.

Poteri che si arrogano diritti assurdi come nominare ai massimi livelli persone mai conosciute prima degli incarichi pubblici. E in Calabria ne abbiamo a quintali!

La Stasi stessa!, che da nominata, senza avere ricevuto alcun suffragio elettorale, si trova a decidere di argomenti importanti per la regione. Magari le sue decisioni(?) fossero buone per tutti! Ma non è la sola. È in buona compagnia nell'eseguire ordini!
Basta spulciare tra gli assessori regionali per farsene un'idea precisa. ... e capire come funziona la macchina pubblica.

mercoledì 17 settembre 2014

Il mondo dei furbi

SCRITTURA CREATIVA.

Ogni riferimento a persone reali è pura coincidenza, o no?


A volte mi capita di vedere in giro lavori simili ai miei ma firmati da altri e sono contento. Mi dico: vedi, la creatività accomuna!, qualcun altro è interessato alla stessa ricerca poetica.

Poi, ricordo che quel pittore è stato nel mio studio. Ha visionato i miei lavori e se n'è portato via qualcuno per promuoverli tra i suoi amici galleristi.

A dire il vero quando mi riportò i lavori me li buttò giù. Disse che non c'era mercato né interesse culturale.
Trovò da ridire sui supporti poveri e sullo stile. Minimizzò sulla ricerca. E mi fece sentire quasi in colpa persino per il decentramento geografico in cui ho deciso di vivere. Lui, che fuggì dalla Calabria come se fosse una terra maledetta e cambiò anche nome. S'inventò una storia romantica sulla scia del “conte di Montecristo” e la diede in pasto ai suoi nuovi conoscenti.

Non gli serbo rancore. Millantare fa parte della vita ma non dell'arte. E anche se è riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio nel mercato dell'arte con della farina non propriamente sua gli auguro ogni bene: sono sereno: molti palloni si sono sgonfiati nel tempo.

Ovviamente, un po' di umana delusione mista a livore c'è. Inutile negarlo! Non per la scorciatoia adottata dal “collega”ma per il fango buttato per mantenere il predominio del misero piedistallo costruito con legni altrui e che adesso si regge per inerzia.

Niente di nuovo! Dappertutto è così. Nell'industria e in politica è così. E persino nelle religioni, poco ci manca che corrano a depositare il marchio del copyright per non vedersi rubate idee e progetti.

Nell'immaginario collettivo il mondo è dei furbi... sì, ma per quanto tempo?
Il vecchio saggio dice: siediti sulla sponda del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere (metaforicamente) del tuo nemico, e io qualche cadavere l'ho visto passare piangendo e imprecando.  

lunedì 15 settembre 2014

Arte 2.2

Chi si sente fuori luogo; démodé; insomma, superato dalla commistione di stili nelle arti?


Quanti amano vedere una bella pittura che odora di pigmenti oleosi? È importante il supporto, la tecnica o l'estro dell'artista?

In letteratura è difficile imbattersi in scrittori all'altezza dei grandi classici. E sarebbe riduttivo per i contemporanei sforzarsi di esserlo.
Anche in pittura è anacronistico “perdere tempo” per lisciare una tela con colori e pennelli con setole morbide per tirare fuori figure che, al massimo del godimento visivo, fanno esclamare: è fedele come una fotografia!

Oggi, gli artisti, si avvaglono di elementi strutturali globalizzanti. Pittura, stampa, fotografia, video, installazioni, scrittura, segni, gesti, riti arcaici incontrano il contemporaneo. Si sovrappongono. Sedimentano. Propongono immediate visioni. Non per questo prive di messaggi culturali alti.

L'arte 2.2 è infinita, versatile. Si presta alla narrazione epica e quotidiana. È facilmente adattabile per le nature morte, i ritratti e la paesaggistica tradizionale. Consente commistioni tra antico e moderno in un battibaleno. Sovrappone trasparenze. Inserisce testi, numeri, immagini sequenziali. Insomma i nuovi mezzi, se pur costosi, per la verità, alleviano e accorciano i tempi di lavorazione creativa nulla togliendo alla valenza artistica dell'artista.

Ovviamente, alla base del lavoro e della ricerca artistica deve esserci la cultura segnica come scelta, perseguita e scandagliata da quanti intendono esprimersi con i linguaggi della contemporaneità.

sabato 13 settembre 2014

Riparare o buttare gli oggetti introvabili?

A volte sembra di stare ai confini del mondo!
l'angolo del fai da te: come cambiare il filo di nylon del tagliabordi

Quando cerchi qualcosa di semplice e non la trovi neanche nei negozi dedicati al giardinaggio o ad altre attività specifiche, due sono le alternative, o  butti il prodotto anche se perfettamente funzionante, oppure, e qui subentra l'imprenditorialità personale e la voglia di mettersi in gioco, passi alla fase creativa e tenti  di ripristinare con i mezzi a disposizione sul mercato locale quello che si è rotto o consumato come è successo a me col taglia erba:

Ho comprato il filo di nylon di ricambio e l'ho inserito nella testina del tagliabordi elettrico.

Detta così sembra facile. Ma, vi assicuro che non lo è stato perché, essendo la prima volta, come tutte le prime esperienze, sono affiorati problemi di ogni sorta anche perché il raccoglitore si mostra sigillato da una corona di plastica.

Ma andiamo per ordine. Dopo avere fatto visite infruttuose ai vari negozi specializzati ed ai brico center, decido di spulciare nel web. Qui trovo di tutto, persino la bobina originale caricata col filo ed a prezzi convenienti che oscillano dai 5€ ai 14€ escluso spese di spedizione.
Trovo per giunta dei video girati da ragazzi alle prese con molle e lame per taglia erba professionali. Ma il mio rocchetto è un misero raccoglitore per taglia erba da dilettanti coperto da un anello in plastica.

Tentare non nuoce! Mi dico. Compro una ricarica da 15 metri e provo a smontare il tutto. ... ci riesco! Avvolgo il nylon nelle due scanalature del rocchetto nel verso indicato dalla freccia e rimonto il tutto. Meraviglia delle meraviglie. Funziona!
Con la modica spesa di 1€ e 05 centesimi e un pizzico d'ingegno il mio tagliabordi torna a funzionare come nuovo.

Dimenticavo: l'anello di plastica biancastra l'ho tolto facendo leva con un cacciavite medio alla maniera dei gommisti alle prese con le gomme delle biciclette.

giovedì 11 settembre 2014

L'arcivescovo non vuole interferenze per il 23

SCONFINAMENTI, RELIGIOSITÀ E POLITICA IN CALABRIA


Sembrava fatta. Il tar, tribunale amministrativo regionale, con una sentenza obbliga la politica a definire una data per le elezioni regionali clabresi. La politica, nella persona del presidente regionale facente funzioni Antonella Stasi, indice le elezioni per il 23 novembre. La chiesa, nella persona dell'arcivescovo di Cosenza e Bisignano Salvatore Nunnari, scrive una lettera alla politica per evitare le elezioni il 23 perché nella stessa data è prevista la canonizzazione del beato Nicola Saggio.

Riepilogando: tre poteri decidono, con criteri e spunti diversi, quando gli elettori della Calabria possono scegliere chi mettere alla guida della regione.

Si può capire e condividere la decisione del Tar che, in seguito all'immobilismo dei politici presenti nell'alta assise regionale, impone di ripristinare un istituto democratico.
Si possono anche intuire e non condividere le motivazioni dei politici che vorrebbero concludere la legislatura. Ma la lettera e le motivazioni dell'arcivescovo lasciano interdetti. Hanno il sapore della beffa in una regione martoriata dalla sottocultura imposta dalle lobby.

Forse, al titolare della curia sfugge un piccolo particolare che non sfugge certamente alle entità superiori.

Senz'altro, il già Beato Nicola, dall'alto della sua Saggezza, comprenderà i drammi provocati dall'assenza di una classe politica adeguata che fa da palo alle crisi di costume, sociale, religiosa, e, nel caso fosse confermata la data del 23, se ne farà una ragione. Giustificherà l'eventuale assenza dei calabresi a Roma e sicuramente pregherà affinché cessi il malcostume nella terra resa famosa dalla letteratura fantasiosa di scrittori e giornalisti d'assalto.

mercoledì 10 settembre 2014

Calabria, al voto per imposizione del Tar

In Calabria si dovrebbe votare il 23 novembre. Il condizionale è d'obbligo visto che la data indicata dalla presidente f.f. della regione Antonella Stasi è arrivata dopo la sentenza del tar.
Sì, c'è voluta una sentenza per stroncare i balletti e gli inciuci tra politici mentre si facevano le ultime spartizioni biparti-san nelle stanze che contano.

Il tar ha imposto alla Stasi di fissare una data per le regionali entro dieci giorni dalla notifica della sentenza. E così è stato … ma sappiamo che le vie della politica sono infinite. Tra l'altro grava l'assurda legge varata da questa assemblea ben assortita che ha innalzato in maniera oscena le percentuali necessarie per essere eletti e presenti in giunta.

Insomma si gioca sulla testa e sul futuro dei calabresi non con i cittadini ma tra poteri politici e istituzionali; c'è chi pensa di ritagliare uno spazio alle pari opportunità o di genere, chi tesse accordi politici che poi si coniugano con altri termini eclatanti in cui la stampa e la magistratura spulciano.

E i cittadini? Che ruolo hanno nelle strategie dei partiti? Quale peso specifico hanno per i concorrenti alla poltrona di governatore Galati, Santelli, Ferro, Oliverio, Callipo e Speranza (questi i nomi che circolano al momento) oltre a quello del voto?

Le voci di piazza dicono che la quasi totalità dei nomi che circolano non hanno le carte in regola per governare una regione come la Calabria. Vuoi per i trascorsi ballerini sui diversi carrocci che hanno governato l'Italia e la regione, vuoi per clientele o nepotismo. Ma la cosa più grave che si imputa a questa classe dirigente consiste nel non avere saputo o voluto lavorare per la Calabria ma per coltivare il proprio elettorato ed essere certi di una futura ricollocazione.

e se la Calabria piange il resto d'Italia non ride. sigh!  concludo con un interrogativo quasi amletico: per quanto tempo si deve confidare nella magistratura o nei giornalisti seri prima che si risvegli la coscienza civica del romantico popolo italico per essere o non essere sudditi ma cittadini degni di una democrazia culturalmente avanzata?

sabato 6 settembre 2014

Se anche i bagnini fossero dei promotori culturali

Calabria. Ieri e oggi. Storia. Turismo. Luoghi

La ripresa economica in Italia non c'è. E, diciamo la verità, non c'è neanche nel resto d'Europa.

Il boom economico è imploso con l'avvento della politica dell'euro che ha l'assurda, prepotente tendenza di rimettere i conti in ordine laddove la classe politica (che ha consentito ai meno abbienti di coltivare il miraggio dell'uguaglianza e dei diritti allo studio e al lavoro) ha elargito costantemente nel tempo risorse pubbliche in cambio di lavoro e voti.

Il tanto auspicato boom culturale non c'è mai stato. E chi ha ancora qualche soldo da spendere cerca su internet le offerte migliori per fare un fine settimana a prezzi da grandi saldi nei bed & breakfast, negli agriturismo e negli alberghi che, in funzione della crisi, abbattono i prezzi e anche i servizi.

In certi ambienti, gli operatori turistici sono talmente depressi da limitare consigli e suggerimenti ai villeggianti. Capita, quindi, non di rado, di sentire gigantesche corbellerie svolazzare tra gli ombrelloni che, ignoranza a parte, fanno sprofondare ulteriormente l'economia del territorio.

vasche di Cassiodoro. Scorcio, ph dai ruderi della chiesetta di S. Martino, Stalettì, Caminia

Nonostante la letteratura classica e turistica esistente sulle coste calabresi, per esempio, può capitare di sentire argomentare negativamente, con sufficiente apatia, il noleggio di un pedalò o la gita in barca nel golfo di Squillace perché, secondo la villeggiante “non c'è niente da vedere”.

“Non c'è una scogliera. Non ci sono cose da vedere. Non ci sono piattaforme con giochi in mare”.

È vero!, non ci sono giochi in mare ma la signora non sa, e forse non lo saprà mai, di avere fatto perdere al figlioletto un'escursione che, accompagnato da un operatore turistico ben documentato, gli avrebbe fatto vivere mille emozioni e lo avrebbe arricchito culturalmente.

E, rimanendo nella quotidianità del turismo di massa, la signora mamma ha negato al figlioletto la possibilità di stupirsi per i panorami a strapiombo sul mare, scialarsi nel fare il bagno nelle acque cristalline della scogliera dove Cassiodoro praticò il primo allevamento di acquacoltura per sfamare i monaci e gli studenti del Vivariense, prima università europea istituita proprio nella terra dei Bruzi.

Scogli contro i quali s'infransero le navi di Ulisse per risalire, in un secondo tempo, un po' più su, nella terra ferma, dove Ulisse e i suoi marinai costruirono un villaggio con i resti delle navi e vedere un sovrapporsi di popoli e storia nel parco archeologico Scolacium.

Ma non è mai troppo tardi. Confidiamo in un futuro prossimo migliore.

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