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mercoledì 18 settembre 2024

Cose fatte e da fare

 Stili di vita:

Perché lo fa? Perché lo fai?


Non c'è un fine utilitaristico personale e men che meno la voglia di espormi per dimostrare le mie doti. È semplicemente impegno sociale. Un mettere a disposizione del quartiere ciò che conosco bene e che so fare: dipingere. “Ragionare” con la parte destra del cervello!



Dipingere mi ha aiutato molto. Disegnare, imbrattare fogli di carta e tele è un'azione catartica. È ritrovarsi! Non perché ci si perde.

Impegnare la mente in percorsi creativi prescindendo dal risultato è mettersi in contatto con l'universo. È vedere con gli occhi dell'anima la realtà imbruttita dalla materia. Creare è connettere cervello e sentimenti, cuore e ragione, analisi costruttiva.

Sì ma perché hai aperto lo studio ai ragazzi e a chiunque voglia intraprendere la strada della pittura? Vuoi fare dei piccoli “iannini”?

No! non è questa la mia intenzione. Penso che le ricerche fatte sul campo in prima persona mondate dagli inevitabili errori possano aiutare i ragazzi nella crescita e offrire un'opportunità diversificata verso la conoscenza.

Il concetto dell'attività pittorica, farla, esporla e commerciare, comunemente è inteso un hobby, per la maggior parte di quanti la praticano nel silenzio delle rispettive mura domestiche e, per i pittori un po' noti, lavoro dal quale trarre sostentamento.

Quindi no! Non intendo coltivare sogni irrealizzabili nelle giovani teste e in quanti seguono le “lezioni”. Sono incontri informali anche se programmati dove ognuno espone il suo punto di vista. Tra odore di pittura e solventi anallergici i pensieri si fanno colore. I disegni assumono vesti cromatiche “sporcate” dall'inesperienza iniziale in un divenire visivo soddisfacentemente apprezzabile.

Rivedere alcuni momenti trascorsi insieme ai ragazzi nello studio d'arte è …

Donare ciò che si possiede con umiltà è un atto d'amore. Lavorare per la collettività non è lavoro è dedizione. 

2 commenti:

  1. "Non c'è un fine utilitaristico personale e men che meno la voglia di espormi per dimostrare le mie doti. È semplicemente impegno sociale."
    Nell'incipit di questo servizio/intervista c'è tutto il pensiero e la concezione di vita dell'artista. Un modo di pensare e di operare che riflette la persona, l'uomo Mario Iannino.
    " Impegnare la mente in percorsi creativi prescindendo dal risultato è mettersi in contatto con l'universo.
    L'arte come rappresentazione dell'io, non come evasione o espressione dei bisogni individuali, ma come trasporto è congiungimento col super-io, con tutto ciò che ci circonda oltre la fisicità. L'arte come insieme di elementi soggettivi e oggettivi che si fondano in una visione olistica che trascende la materia di cui pure si compone.
    In altre parole l'arte, per Mario Iannino è elevazione, educazione, formazione per i bambini, esseri da plasmare come persone e cittadini del domani.

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  2. "Non c'è un fine utilitaristico personale e men che meno la voglia di espormi per dimostrare le mie doti. È semplicemente impegno sociale."
    Nell'incipit di questo servizio/intervista c'è tutto il pensiero e la concezione di vita dell'artista. Un modo di pensare e di operare che riflette la persona, l'uomo Mario Iannino.
    " Impegnare la mente in percorsi creativi prescindendo dal risultato è mettersi in contatto con l'universo."
    L'arte come rappresentazione dell'io, non come evasione o espressione dei bisogni individuali, ma come trasporto è congiungimento col super-io, con tutto ciò che ci circonda oltre la fisicità. L'arte come insieme di elementi soggettivi e oggettivi che si fondano in una visione olistica che trascende la materia di cui pure si compone.
    In altre parole l'arte, per Mario Iannino è elevazione, educazione, formazione per i bambini, esseri da plasmare come persone e cittadini del domani.

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