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martedì 3 gennaio 2017

Francesco, faro d'amore

Siamo passati dalla torcia al gas, dalla lampadina a incandescenza all'illuminazione led. Eh sì, il mondo è cambiato grazie all'ingegno umano.

Quanto, l'evoluzione tecnologica ha liberato l'uomo dalla schiavitù della fatica e in che percentuale lo ha reso libero dal lavoro usurante?
La società ha trovato benefici dall'avvento dei robot in fabbrica e il loro utilizzo nelle occasioni pericolose?
Parrebbe di no!

Il poco lavoro rimasto è diventato ricatto sociale, chimera per i più e nuovo schiavismo.

La teoria del lavoro robotizzato non ha portato dignità e benessere, come si pensava. Non ha dato tempo libero da impegnare nella cultura e nella solidarietà. (…)

le migrazioni forzate e rese improrogabili dalla miseria e dalla fame dei popoli marginalizzati dalla povertà tecnologica e dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo rappresentano la negazione intellettuale di quanti la determinano e di quanti girano la testa dall'altra parte anziché indignarsi schierandosi dalla parte dei deboli e degli sfruttati.


Certo!, governare gli eventi, la globalizzazione, la finanza e l'ego umano in funzione di una politica sociale più equa è difficile.
Finalmente, Francesco, con voce umile ma ferma, in sintonia col suo mandato cristiano, illumina le menti, fustiga e sprona la politica asservita all'ego economicista dei banchieri e dei governi che non guardano alla dignità delle genti bensì al potere dei soldi.

Papa Francesco è la voce dei deboli e dei bisognosi. Come il poverello di Assisi, predica ai margini, va, secondo il concetto corrente, contro la logica comune. Persino al suo interno, nel Vaticano, molte situazioni risultano incomprensibili ad alcuni prelati. Cardinali banchieri opinion leader capi cordata interni ed esterni gli remano contro e Lui che fa?, insiste nel suo cammino di fede e d'amore verso il prossimo e chiede di pregare per Lui.

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