domenica 30 settembre 2012

Ciucci riparla del ponte sullo stretto di Messina

tra Reggio Calabria e Messina
Il Ponte sullo stretto di Messina che dovrebbe collegare la Calabria alla Sicilia torna alla ribalta. Fin dall'estate scorsa Pietro Ciucci, amministratore dell'Anas (società del Tesoro) e della Società Stretto di Messina, fondata negli anni Ottanta con il compito di progettare e realizzare l'opera, è andato all'attacco e ha annunciato un ricorso straordinario al Capo dello Stato, che ha inviato nei giorni scorsi, dove considera illegittimo il definanziamento del progetto operato dal Cipe nel gennaio scorso motivandolo, sostanzialmente, che la società, ancora in piedi, rimasta senza soldi per le decisioni prese dal governo Monti di definanziare l'opera, non può rispettare la convenzione originaria firmata con Stato, che ancora nessuno ha abrogato. In sintesi: l'opera è stata depennata dai finanziamenti ma di fatto è ancora legittimata a fare le cose per la quale era stata istituita.

Aperta la falla, l'iter del Ponte è ricominciato. Il ministero dell'Ambiente ha riattivato, il 16 luglio scorso, la commissione per fornire il Ponte della Via, cioè la valutazione di impatto ambientale. E, senza attendere, come la prassi impone, l'ok della Via, nei giorni scorsi, precisamente il 27 settembre, il ministero per le Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, ha aperto la conferenza dei servizi, cioè l'organismo in grado di dare tutte le autorizzazioni necessarie sul progetto definitivo e far partire l'opera.
Insomma, la macchina del Ponte sullo Stretto rischia dirimettersi in moto nonostante i numerosi studi esistenti pubblicatisulla pericolosità sismica dei luoghi interessati.

sabato 29 settembre 2012

notte delle lanterne a Catanzaro ideata dal comune

Catanzaro, immagine del quartiere Corvo
Avia raggiuna l'anticu. Nci vò pocu ma si pigghjianu lucciuli ppè lanterni! E a li catanzarisi chissu nci sta succedendu!
On ci su sordi on c'è lavoru on ci su strati puliti insomma on c'è nenta e u sindacu chi fa? Mobilita menzu mundu ma fa a notta de lanterni! E guai ma v'azzardati ma diciti ca è a notta piccanta!
Iddu dicia ca è a costu zeru ppo comuna ca i sordi i mintanu latri... latri cu su i latri? E ppoi pecchì sti latri mintanu sordi accussì. Hannu sordi ma perdanu? Mi para stranu! E ammenzu tutti sti stranezzi stamatina mi'nda capitau una: stava pigghiandu u sottopassaggiu da hferrovia da marina quandu arretu e mia dui cu a brigichetta s'azziccaru 'nto scivulu ppe i disabili. U vì! Dissi 'nta menta mia. Accussì evitannu l'incrociu. Ma arrivati all'uscita do sottopassu eppuru e scindira e ma si pigghianu a brigichetta subra i spaddhi ma ponnu nescira ca a la fina nceranu i scali. Vi l'immagginati unu subba a carrozzella chi s'azzicca nto suttapassu ma pigghia u trenu o ma va e latra parta? Nzomma nc'è nu scivulu ma trasi e nessunu chi ti fa jira ali binari o all'uscita e latra parta.
E tornandu a li latri. Comumai non pensaru ma fannu na raccolta pe' i scivuli da ferrovia? Oppuru ma si pulizzanu i strati do corvu ca su chjini e ervazzi?

No i latri sannu duva ma mintanu u cerveddhu e comu ma nci fannu vidira luccioli ppe' lanterni a li cristiani.

venerdì 28 settembre 2012

se tornasse in vita il vero Dreyfus

Sallusti in carcere? Meglio una scuola di rieducazione! Nella quale mettere come degni compagni di banco i suoi amici. Quelli che lo difendono incazzati. Quelli che ritengono giusto gettare merda sulla gente. Quelli che uccidono con la penna e le parole, sommergendo di fango i nemici.

Pare che queste persone, abbiano la memoria corta. Anzi la resettano subito dopo avere annientato qualcuno antipatico, lontano dal loro mondo.

Che dire delle tantissime stronzate apparse sui loro fogli e che ad alcuni è costato un periodo di sospensione e ad altri la radiazione dall’albo dei giornalisti?
Ricordiamo il più clamoroso:

L'ordine dei Giornalisti della Lombardia ha sanzionato Vittorio Feltri con la sospensione dell'albo professionale per il caso Boffo, per la pubblicazione di indiscrezioni sul presidente della Camera Gianfranco Fini e per gli articoli firmati da Renato Farina dopo la sua radiazione dall'albo. 

La durata della sanzione a carico del direttore del “Giornale” è stata di sei mesi. La decisione della commissione disciplinare dell'Ordine è stata presa a maggioranza dopo quasi otto ore di discussione animata.

Renato Farina è ora deputato Pdl e dopo la condanna a Sallusti (che comunque non sconterà mai perché ancora “vergine” per non avere precedenti) in preda al tormento, il Farina, tra mille sofferenze interiori ha confessato: sono io Dreyfus! L’ho scritto io l’articolo.

Certo se potesse dire la sua il vero Dreyfus

giovedì 27 settembre 2012

POLVERINI, POLVERONI e MEZZE VERITÀ

lo scontro tra poteri non giova alla democrazia

Violenza. Violenza dappertutto!, Nelle piazze, sulla stampa e sui muri delle città costrette a reggere mezze verità.

Ognuno urla la propria verità. Renata Polverini accusa gli altri membri del palazzo trincerandosi dietro ai regolamenti che le hanno impedito di agire secondo coscienza… ma allora sapeva? E se sì, non poteva sputtanare pubblicamente prima i colleghi come sta facendo adesso?

Sallusti e le categorie della stampa alzano indignati scudi a difesa della libertà d’opinione e tuonano contro la sentenza che infligge 14 mesi al direttore del giornale Sallusti per aver diffamato un magistrato pubblicando false notizie quando era direttore di Libero.
Ma si può, in nome di questa osannata libertà di stampa, offendere le persone diffondendo mezze verità o comunque con opinioni personali che ledono l’immagine dei soggetti oggetto della contumelia?

Tutto questo mentre nelle piazze Spagnole gli indignati scendono per rivendicare l’insofferenza nei confronti dei dirigenti che hanno portato la nazione al dissesto tra molotov proiettili di gomma e manganelli.

In sintesi, nello scontro tra poteri chi ne paga lo scotto sono sempre i più deboli. Quelli che avrebbero dovuto essere tutelati dagli organismi in questione.
La politica per quanto concerne la crescita delle coscienze civiche.
La stampa come implemento alla cultura e alla conoscenza dei fatti.

mercoledì 26 settembre 2012

pensione a 50 anni per Fiorito e consiglieri laziali

Disgusto. Rabbia. Vomito! Reazioni spontanee e immediate nei cittadini agli imbrogli dei numerosi Er Batman che spadroneggiano tra i banchi dei vari enti amministrativi comunali provinciali regionali e repubblicani.

renata polverini
L’antidoto alle ruberie dei furbetti associati?
Corsi accelerati di Cultura e Rieducazione Civica! Per tutti.

Principalmente per rimettere ordine nelle teste vuote e evitare che i furbetti come Fiorito vadano in pensione a 50 anni alla faccia di chi è costretto a lavorare fino a tarda età nella catena di montaggio o aspettare i 65 anni di età per percepire una misera pensione sociale.
Forse sarà stata questa paura a indurre Franco Fiorito di farsi promotore di un emendamento singolare, visto che tra nove annni ne compirà 50 e potrà incassare un vitalizio di circa 4 mila euro mensili come ex consigliere regionale laziale. Emendamento che è stato accolto caldeggiato e votato da PdL, UdC, lista Polverini, Lista Storace e di uno dei 14 assessori esterni della giunta, Stefano Cetica, anche lui interessato a percepire tale vitalizio.

Che tra l’altro, c’è da chiedere, perché andare a cercare fuori dagli eletti 14 personaggi in cerca di poltrone? Forse che la Polverini non si fidava oppure ha voluto fare un’opera buona nei confronti di 14 poveri disoccupati in cerca di lavoro?
La Polverini ha pensato a loro prima di dimettersi? Forse si, visto che ancora pare non abbia presentato alcuna lettera formali di dimissioni al Consiglio regionale. Mancanza di tempo? Ci può stare! Impegnata com’è a andare in talk show e visionare come i collaboratori tappezzano la capitale di manifesti… ma lo farà. State certi che prima o dopo lo farà.

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