giovedì 8 aprile 2021

Il gioco è l'unica attività formativa seria

Chissà quante finestre avrebbero spalancato i creativi vissuti nei secoli passati se fossero qui adesso.

Questo ho pensato nell'osservare un nanetto alto una spanna smanettare sul device chiesto insistentemente alla madre.

Dai mamma ti prego dammi il telefonino dai ti prego. No Ale' disturbi qua non è possibile. E mamma mi scoccio dai dammelo. Amore ho poca batteria e se chiama nonno Amedeo poi non ci trova e s'impensierisce. Dai mamma ti prego ti prego...

La schermaglia non ha vita lunga. La mamma cede. Il bimbo smette di interessarsi al mondo che lo circonda per immergersi completamente nella realtà virtuale. Ha indossato le cuffie. Dialoga coi personaggi del giochino. Questo non si può ignorare. Come se fossero reali per davvero.

Le diavolerie odierne che influenze hanno sulla creatività degli utenti che dipendono dalle innumerevoli applicazioni correlate e rendono reali i mondi fantastici fatti di stringhe, codici alfanumerici e i linguaggi impensabili che compongono il lessico informatico?

I nativi digitali, quindi i bambini che nascono coi terminali tecnologici in mano, si appassioneranno mai a qualcuna delle attività prettamente manuali come l'artigianato creativo? Penso al disegno, alla pittura, al piacere intimo che dà la manipolazione della materia e all'auto realizzazione proveniente dalla consapevolezza di avere prodotto qualcosa di unico? Replicabile anche ma creato plasticamente dalla volontà cognitiva che differisce nonostante il dominio delle tecniche e dei materiali da soggetto a soggetto in base al personale sentire.

Già, il sentimento! Quella sensazione interiore che prende consistenza lentamente in ognuno di noi e si fortifica con la pratica, la conoscenza, quindi la lettura e, la ricerca introspettiva.

L'osservazione riflessiva è uno degli atteggiamenti che pone la mente in stato di quiete. È come un esercizio di yoga che allontana il rumore superfluo e incanala le forze creative verso il fine ultimo prefissato.

La figurazione, ad esempio, i grandi del passato hanno dovuto inventare distorsioni prospettiche per ottenere gli effetti visivi spettacolari che narrano di storia, religioni, costumi sociali e magnificenze umane che, ancora adesso lasciano a bocca aperta. L'osservatore è attratto dalla valente maestria artigianale e dall'estro di chi ha saputo tramandare il pensiero reale o fantastico commissionato, e coevo all'artista. Ma l'artista, si sa, penetra la fase spazio-temporale. E quando entra nella fase di grazia, direbbe qualcuno, è un visionario. Ed ha il potere di vedere oltre gli orizzonti umani e i fatti ritenuti prettamente terreni conditi di cronache inventate e storie manipolate dalla credibilità effimera.

In questo mondo che cambia repentinamente l'unica attività granitica che accomuna tutti gli esseri viventi, dagli animali agli uomini, è e sarà per sempre il gioco!

Il gioco che non necessità di altri artefici se non quelli che madre natura ha fornito.




mercoledì 7 aprile 2021

Angelo del focolaio addio

Nel bene e nel male. Si dice!

Ma non sempre le promesse recitate insieme ai voti di onestà, comprensione e complicità giurati per la vita nel giorno più adrenalìnico di quanti coronano il loro sogno d'amore, davanti al sacerdote se credenti o al rappresentante del governo se atei, sono mantenuti.

I valori della coppia, un tempo, erano custoditi e difesi caparbiamente contro ogni punto di vista contrario alla propria etica. E le donne, sempre, paladine indomite e custodi degli affetti e delle regole familiari. Una volta era così, appunto. Vuoi per pudore o per convinzione ma la donna, in special modo, era l'eroina che s'immolava per il bene della famiglia. Instancabile, accudiva i figli, il marito e governava la casa senza battere ciglio. E se ancora in vita accudiva anche genitori e suoceri. Super eroine che non necessariamente avevano bisogno degli integratori vitaminici per svolgere la mansione di regine della casa e del focolaio. Ruolo non eccessivamente ambito dalle nuove generazioni. E per nuove generazioni intendo anche una buona percentuale delle donne nate negli anni '50 e '60 fino ad arrivare ai nostri giorni.

Per questa fascia d'età pur avendola vissuta probabilmente è come parlare di una parentesi della preistoria e se dovessimo iniziare un dialogo con le ragazze dei decenni a venire, quindi anni '70 in poi, dovremmo iniziare tipo così: c'era una volta l'angelo del focolare …

Difficile trovare una donna tenace e altruista spinta dall'amore per il congiunto o per i parenti più prossimi in sofferenza come nei momenti spensierati in cui hanno vissuto e superato insieme attimi di feste, compleanni, gite, vacanze e anche qualche imprevisto! Decisa fermamente ad accoglierli e accudirli come meritano e come recitano i criteri del vivere civile rispettando i deboli con la volontà di porgere affetto e comprensione per lenirne malattie e affanni ora che sono vecchi e ammalati.

L'Italia è diventata la terra delle badanti! La Calabria non fa eccezioni.

E quando non si trovano persone a cui affidare i vecchi deboli indifesi inutili genitori e congiunti tra cui mogli o mariti a seconda delle situazioni, si ricorre a quel luogo chiamato un tempo OSPIZIO.

Il tempo è il lessico muta, oggi li chiamiamo case di cura ma cambia ben poco! vuoi mettere il benessere psicofisico del derelitto che vive gli ultimi giorni in casa propria rispetto al suo trasferimento coatto in una anonima casa di cura? 

E' la soluzione più semplice! scrollarsi dai fardelli, dagli impicci è questione di un attimo. E una volta là, un ultimo sforzo: Ci svincoliamo dalla stretta dell'ormai debole mano e andiamo via senza voltarci.

Addio!



la rivolta degli autonomi e partite iva

La protesta incalza gli amministratori della cosa pubblica.

Esercenti, commercianti, artigiani e cittadini iniziano a protestare contro gli isolamenti imposti dal governo e dai governatori eletti e facenti funzioni. Il malessere si è trasferito nelle piazze. D'altronde c'era da aspettarselo! Dopo i social, il malcontento non poteva che sforare nelle strade delle città.

In Calabria rasentiamo l'assurdo! Da noi l'emergenza sanitaria è racchiusa tutta nella gestione assurda del debito pubblico accumulatosi negli anni e ormai impossibile da risanare. Gli avamposti della salute pubblica trasformati in aziende guardano al profitto mantenendo però la gestione politica a totale appannaggio di quanti hanno lottizzato i posti di potere gestionale. Approvvigionamenti e assunzioni sono gestiti dalle lobby. E questo aspetto è noto a chiunque!

D'altro canto possiamo guardare al bicchiere mezzo pieno. E cioè rallegrarci per l'ambiente che in virtù delle coercizioni imposte ne beneficia. Secondo alcuni studi pare che l'atmosfera sia meno gravata dalle particelle di monossido di carbonio. E anche se è un inquinante prevalentemente primario, emesso direttamente da tutti i processi di combustione incompleta dei composti carboniosi, quindi le sorgenti possono essere di tipo naturale (incendi, vulcani, emissioni da oceani, etc.) o di tipo antropico, a quest'ultimo, i ricercatori, affibbiano il male peggiore (traffico veicolare, riscaldamento, attività industriali come la produzione di ghisa e acciaio, raffinazione del petrolio, lavorazione del legno, della carta e quant'altro dipenda da processi simili).

Comunque, inutile nascondere la polvere sotto i tappeti! Qualcosa è andato storto nella gestione dell'emergenza pandemica. Si è perso tempo fin dall'inizio. E prima di pronunciarsi in tal senso la comunità scientifica ha glissato. L'origine del virus ha ancora delle nebulosità. Non si conosce come sia stato possibile veicolare un virus letale come il covid-sars19 sviluppatosi in Cina e poi esportato nel resto del mondo. Alcune fonti parlano di “studi in laboratori sfuggiti di mano”. Studi portati avanti dai ricercatori mirati alla ricerca per consentire la creazione di antidoti.

Etica a parte, se l'origine è il laboratorio, visti gli esiti, sarebbe opportuno evitare la manipolazione che, se sfugge di mano, diventa un nemico imbattibile. D'altronde la natura è maestra! E insegna. I parassiti, dannosi per alcuni, diventano cibo per altri




Sal Mistico interpreta Oblivion, augurio e invito all'oblio dei tempi bui

Libreria difronte. Pianoforte accostato sulla sinistra e sopra, al centro della parete, una tela raffigurante uno scorcio di natura morta con fiori sul davanzale di una finestra che affaccia sulla campagna e, a lato, una locandina del concerto di qualche estate fa.

Le allegorie sembrano azzeccate  e in sintonia col momento storico. ma:



È la cameretta di un liceale con la passione della musica. Un ragazzo come tanti ma dalle idee e dalle passioni chiare che sa intervallare il tempo per lo studio, gli esercizi al pianoforte, di musica con una energica partita a calcio-balilla. Il biliardino è posizionato sul lato destro della stanza quasi accostato al letto. 

Così è organizzata la sua tana, il suo rifugio; che denota serietà e impegno per lo studio intervallato dalle spensierate attività ludiche connaturate alla giovane età. (anche se, ne sono certo, per lui lo studio del pianoforte e della musica non è un impegno gravoso)- Un modo naturale per esorcizzare le tensioni del momento. prenderne atto; catalogarle e andare avanti. Perché, parafrasando Vasco: La vita continua.

Salvatore ha deciso, ha scelto un nome d'arte non tanto dissimile dal suo. Ancora non gliel'ho chiesto ma suppongo sia stata una scelta obbligata per evitare casi di omonimia e essere confuso con l'altro Sal Nistico, il noto jazzista italoamericano originario di Cardinale e suo lontano parente.

Ha deciso di mantenere il nome invariato: Sal e trasformare con una leggera svista semantica il cognome in Mistico.

Sal Mistico. già impresso da qualche tempo sulle locandine e sugli inviti degli incontri tematici consolidati in passato, quando non eravamo obbligati a mantenere distanze e scafandri protettivi addosso.

Adesso, come tutti, Sal Mistico, è costretto nel chiuso della sua casa; nella sua cameretta e, seduto davanti al pianoforte, impegna proficuamente le restrizioni imposte dalla pandemia. Le note riempiono il silenzio e leniscono le angosce, le incertezze cagionate dal tempo contingente. Qui le restrizioni della epidemia del covid-sars19 sono sospese e noi, sulle note di Oblivion, un brano di Astor Piazzola, virtuoso compositore e musicista argentino, ne siamo certi, "dimenticheremo" questo tempo triste e torneremo a respirare a pieni polmoni l'ossigeno vitale che anima le menti creative e le fortifica.

il mio canto libero

Imperativo assoluto: coltivare l'Ingenua Libertà dei bambini.




La libertà espressiva è alla base della “scrittura creativa” e i bambini non ancora contaminati dal lessico colto sono maestri inconsapevoli di una narrazione empatica.




Il tratto espressivo dei bambini è imprescindibile dal loro mondo. La loro realtà è creazione, immediatezza di essere e vivere episodi di vita quotidiana adagiata sul loro sentimento. Realtà e sogno sono narrati allo stesso modo. Non esistono confini. Si entusiasmano. Trasferiscono nel gesto spontaneo pensieri e desideri in un tutt'uno che è immediatezza del sentire. Non c'è confine tra realtà e sogno. L'ir/realtà è adesso nel cosmo fugace e puerile di un attimo. Un lieve canto d'uccelli. Un battito d'ali. Un soffio ... imprevedibile spensierato attimo 

Come dice il poeta.

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