domenica 21 marzo 2021

Donna a te che sei e hai donato Vita

Si rimane un po' bambini.



Possiamo raggiungere i 90, cento anni, possiamo essere colpiti dalla demenza senile ma alcune sensazioni non sono mai colpite e cancellate.

Il calore del grembo materno, l'odore della prima poppata al seno, i baci, le carezze, le coccole di una madre premurosa ci fanno sempre compagnia e illuminano i momenti grigi del percorso terreno.

Non è mammismo, come potrebbe obbiettare sogghignando qualcuno. Sono tracce indelebili dell'amore della donna e di chi ti ha messo al mondo. E non è neanche attaccamento morboso alla famiglia. Il legame dura per sempre. Forte. È una fiammella sotto cenere, custodita dentro microcosmi e perdura oltre le frontiere geografiche e fisiche volute da fati avversi. Avversità che nulla possono contro il ricordo atemporale tenuto vivo dall'amore sincero. In tutte le forme “dell'amore umano” c'è dell'opportunismo tranne che nell'Amore dei genitori che hanno soffiato la vita. Impossibile recidere il cordone ombelicale con un taglio netto. La levatrice, figura poetica del tempo passato quando la cerimonia del parto avveniva tra le pareti domestiche d'un tempo, e l'ostetrica o ginecologo di oggi necessariamente devono recidere il canale fisico che fino al momento del parto lega il nascituro alla fonte di vita primaria. Ma il taglio chirurgico non è la fine di un sodalizio, è un distacco necessario, è l'inizio.

sabato 20 marzo 2021

Restrizioni preventive e libertà personale

Leoni da tastiera? No! Insetti maleodoranti e schifosi che si cibano di merda.

È diventata una terapia l'atto della scrittura! Possiamo farlo tutti, basta un computer o un tablet, un telefonino.

La terapia della scrittura domina il web. non si nega a nessuno neppure agli stupidi scaricare le tensioni attraverso e con la scrittura, e internet, come disse un notissimo scrittore e fine intellettuale, ha concesso la possibilità di farlo a chiunque.

Umberto Eco, ché in un primo momento ritenni elitaria la considerazione e perciò non condivisibile, alla luce dei fatti, viste le tante stronzate liberate a cuor leggero sui social e, peggio, sui blog e giornali on-line di quanto si pubblica e si legge, dicevo, devo ricredermi e dargliene atto: aveva e ha ragione.



Devo dargliene atto:

Sì ha detto una grande incontestabile verità Umberto Eco:

Internet ha concesso il diritto di parola agli stupidi.

E anche se la libertà di parola è espressamente contemplata e tutelata nei diritti insindacabili e inviolabili dell'uomo dalla Carta Costituzionale, a volte è meglio tacere!

Nessuno, sembra rendersi conto del tempo perso a inseguire cazzate. Nessuno che si preoccupi degli azzardi e dei soprusi all'origine di molti errori anche giudiziari e prende le distanze. Astenersi dal commentare sarebbe il minimo in certi casi.

Sono poche le persone che inorridiscono davanti a episodi intollerabili, per carità l'errore in buona fede è plausibile ma non giustificabile quando a farne le spese sono le persone indifese o impotenti davanti ai poteri Istituzionali.

Ormai è consuetudine il processo e la colpevolizzazione mediatica ancora prima del verdetto finale dei vari ordini e gradi presieduti della magistratura e persino degli ignari destinatari delle malelingue.

La restrizione della libertà individuale È reato inammissibile!, quando si colpisce il bene più grande dell'essere umano è d'obbligo urlare il disappunto, si deve urlare con sdegno per evitare che accada nuovamente!

La libertà individuale non ha prezzo! Prima di limitare o annullare la libertà del più bieco essere che striscia sulla terra tutte le prospettive devono essere vagliate attentamente. Ogni sospiro deve essere analizzato contestualmente alla cultura e all'ambiente in cui si muovono gli attori principali perché quando si limita o si annulla la libertà di un uomo nulla è più come prima. Gli episodi non mancano, uno su tutti, il caso Tortora!

A distanza di anni gli errori si sommano. Tantissime sono le fonti da cui prendere spunti. E questo fa inorridire!

Un tempo quanti si definivano di sinistra s'impegnavano politicamente tra la gente, era una questione di civismo e cultura dei diritti fondamentali dell'uomo arginare la spinta giustizialista, affinché non passasse la stupidità del potere politico sotto forma di legislatura per assecondare il malpancismo nazionalpopolare.

Adesso proliferano i gruppi a sostegno di tizio e caio che sbraita contro tutto e tutti ma non contro sé stesso per le cagate che fa e diventano cibo, appunto, per le mosche.

Meditiamo e consideriamo se è il caso, prima di puntare i riflettori sui nostri simili e sputare sentenze, se è degno del concetto civile corrente caldeggiare prese di posizione estreme.

venerdì 19 marzo 2021

Verso Cosenza, nel cuore della città bruzia

Mancavo da diverso tempo da Cosenza. Dall'ultima volta sono cambiate molte cose e tra queste il senso di marcia. Non lo sapeva neanche il sistema di navigazione dell'automobile!, che mi ha portato nella zona pedonale. Tra divieti e sensi di marcia obbligati raggiungere la meta è stato un po' problematico.

L'autostrada è sempre la stessa, inutile cambiarle il nome e la sigla, non è cambiato nulla da quando era definita “A3, l'autostrada del sole!”. Cantieri, deviazioni e neve!

La neve, nonostante i possibili pericoli che potrebbe causare agli automobilisti sprovveduti, col suo manto biancastro, riesce sempre ad emozionare.


"Cosenza"

Nel cuore della città, Piazza Bilotti, l'area destinata all'arte contemporanea è transennata: vietato avvicinarsi alle opere d'arte installate e, naturalmente, anche il parcheggio è off-limits.

Ho tempo! Aspetto in macchina. Osservo la gente passare. Tutti con la mascherina e con un itinerario ben prefissato.

Le casalinghe hanno buste con verdure. Alcune giovani mamme trascinano carrozzine e bimbi accompagnate dai papà. 

Alcuni pensionati, pochi, non più di dieci o quindici, sfilano con le bandiere di una sigla sindacale.

Il cameriere di un bar porta due coppe gelato in vetro da qualche cliente. Andata e ritorno. Sempre con mascherina incollata diligentemente sulle vie respiratorie.

Conto tre, quattro attività commerciali chiuse. Sulle saracinesche abbassate c'è affisso il cartello “vendesi” “affittasi”. Uno di questi esercizi andati in malora cattura la mia attenzione: l'insegna dai caratteri datati, in netto contrasto con le attività commerciali limitrofe, sembra uno scherzo: Pasticceria Quirinale, dal 1955.

Colpa del covid?

giovedì 18 marzo 2021

Grafie accattivanti finzioni catartiche

Fastidioso come un granello di sabbia che s'infila nell'occhio. Che fa imprecare. Che incita all'azione e induce a intervenire.


Anche se per la gente comune pensare di eliminare il fastidioso problema sofferto dalla collettività è quasi sempre un'utopia, per gli intellettuali che scrivono pagine importanti di storia e diventano per questo pietre miliari nel campo della cultura è un dovere imperativo esporsi all'occorrenza!

E l'artista è uno degli attori principali della cultura. Non esporsi, quindi, per mettersi in vanagloriose vetrine sotto i riflettori mediatici. Ma per servire a qualcosa. Assumere un ruolo determinante nella società per il buon funzionamento delle parti.

Il metodo di lavoro di chi fa arte È esposizione e lettura dello stato in cui vive. Analisi delle incongruenze sociali. E quando l'artista butta giù un graffio seguito dalle pennellate; quando assembla, cancella e ricuce pezzature cromatiche non sempre ha ben chiara la strada che lo porta alla conclusione del lavoro; nel mio caso mi lascio guidare dalla sensazione emozionale per sviscerare qualcosa che si è impossessato di me e cova dentro da tempo.

Ma la sensazione da rendere visibile, cioè quello che si è sedimentato dentro di me e che lentamente ha modificato il mio essere non sempre emerge come vorrei. È così, e, strato su strato, intervengo sulla materia finché le evocazioni sedimentate riaffiorano secondo il mio intimo sentire. Non ne faccio una questione stilistica, tanto meno mi preoccupano le aspettative di una certa pseudo élite culturale. Il lavoro, per prima, deve soddisfare me!

E poi, a lavoro finito, lo osservo e dialogo; lo analizzo anche dal punto di vista tecnico e formale (può sembrare antitetico ma non lo è!) lo metto in luce nei miei spazi e a volte lo rendo di pubblico dominio sui social-media con l'intenzione di catalizzarne le criticità peculiari e coinvolgere quante più persone è possibile, aspettandomi qualche interazione costruttiva e svegliare dal torpore indotto dalla disinformazione manipolata di certa dis-informazione.

Il mio lavoro è impegno sociale. Tentativo dialettico di stimoli interscambiabili in quanto testimone del tempo.

Non un esteta o un mago della trasformazione visiva accattivante, uno che fa della pittura “una bugia che dice o narra la realtà” ma (per alcuni)  un rompicoglioni che tende ad annullare i preconcetti e le ovvietà celate attorno al mondo dell'arte!

Appunti, per non dimenticare

Davanti a certi crimini rimanere in silenzio equivale a essere complici!

Sembra che la storia non abbia insegnato niente. Eppure usciamo da certi episodi che ne hanno fatto di vittime. In Europa. America. Oriente. Sono state e, in certi casi, lo sono tutt'ora, teatri di crimini contro l'umanità inammissibili

Nessuna parte del mondo o porzione di territorio ne è indenne. Ancora i misfatti e le crudeltà inferte e subite bruciano sulla carne viva delle vittime. Eppure per alcune menti cementate nella materia e prigioniere del potere economico la storia, i misfatti crudeli testimoniati in essa, a guardare e leggere la cronaca contemporanea del pianeta terra, sono sciocchezze. E nonostante le testimonianze negano i loro crimini.

Patrick Zaki: Giulio Regeni. Questi alcuni ragazzi vittime di un potere forte, ottuso e totalitario impensabile per i giorni che si sono susseguiti dopo la caduta del nazismo, del muro di Berlino e della politica di Gorbaciov, Leck Walesa.

Egitto, Siria, Cina, Russia, Birmania, Sud Africa sono scenari dell'orrore che i tg mostrano spesso a testimonianza della stupidità dei regimi totalitari.

È una stupidità che fa presa!, pilotata dalla vanità e dall'ingordigia, elementi subdoli della psiche umana che fanno assurgere a verità di Stato i personalismi famelici dei dittatori con criterio scientifico.

Stupidità che fa breccia sui seguaci, e anche da noi, in Italia non mancano. È la condizione del branco senza cervello privo di discernimento che segue il leader confidando nella sua buona fede.

Comitati politici, comitati scientifici, oratoria e citazioni supportati da promesse che la platea acefala vuole sentirsi dire, notizie gettate a valanga nelle teste attraverso i media alla fine diventano verità inoppugnabili. Teorie facili da inculcare. E mentre il “popolo” segue fiducioso il pastore qualcuno soffre la perdita della libertà e le torture in qualche prigione nascosta...


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