sabato 21 novembre 2020

Politica e libertà d'espressione

È inammissibile! È un episodio da biasimare quello perpetrato ai danni del libero pensiero ed espressione in politica.

Condivisibile e no è pur sempre un'opinione quella esternata dal senatore Morra nei confronti dei recenti fatti calabresi.

Non ha, a mio avviso, offeso la memoria della presidente Jole Santelli né tantomeno i calabresi che ragionano razionalmente sui fatti. Eppure si sta consumando ai danni della Calabria l'ennesimo misfatto mediatico e politico.

Se consideriamo che l'Italia è una Repubblica Democratica e che nel suo “statuto” è scritto ben chiaro, tra le libertà, quello sul diritto ed esercizio di pensiero e la libertà a esercitarlo in ogni modo, la censura della testata rai3, che tra l'altro è una azienda pubblica il cui canone è pagato dai cittadini, la decisione, infelice, di bloccare alla porta il senatore Morra è intollerabile. È una vera e propria esautorazione della democrazie e del libero pensiero benché sgradevole a quanti agitano la melma della discordia.


Il senatore Morra è stato incauto. E ci può stare. Ma non ha detto falsità perché:

  1. mettersi alla guida di una società civile comporta oltre al sano pensiero democratico anche un ottimo stato di salute fisica. Persino nei concorsi pubblici banditi dagli organi di stato è richiesto un certificato che ne attesti la sana e robusta costituzione fisica dei partecipanti. E chi documenta il falso se ne assume le conseguenze.

  2. È stata un'azione politica furba quella di proporre e caldeggiare fortemente la stimata vittima sacrificale Jole Santelli, forse unica figura degnamente rappresentabile di una confraternita ormai allo sbando.

  3. Tra Arresti, dimissioni, inciuci e impresentabili, nani e ballerine che infoltiscono la corte dei potenti i voltagabbana sono molti.

  4. Gli eletti non sono e non possono essere espressione delle 'ndrine al 100%. (e comunque anche i malavitosi votano nello Stato di diritto).

Insomma la Calabria e l'Italia in genere ha difronte una realtà da curare. Una realtà da emancipare attraverso la cultura sana. La società è una democrazia allorché accetta il confronto dialettico e ne fa tesoro.

venerdì 20 novembre 2020

Onestà intellettuale

L'imbarbarimento è totale!

Tocca ogni settore sociale. Non solo la politica.

Basta aprire una qualsiasi piazza virtuale per rendersene conto. Le frasi di contrapposizione eleganti non si contano e i francesismi abbondano. Si estrapolano parole dal contesto che esprime ben altro allo scopo di smerdare gli avversari.

In Calabria e a Catanzaro nello specifico ci si conosce bene o male tutti. Più male che bene perché le considerazioni sono sempre di parte e strumentalmente tendono a delegittimare chiunque pensi che sia nel campo avverso.

Capita spesso di esternare analisi in totale buona fede, con la sola intenzione di apportare una visione differente ma costruttiva del problema o de problemi. Ineluttabilmente le parole dette sono fraintese volutamente. E con una buona dose di cattiveria sono sovvertite.

In pochi analizzano e cercano la verità. L'essenza del concetto esternato con l'intenzione di proporre in positivo un evento sociale.

È questione di cultura non di retorica spicciola. Strumentalmente si decontestualizzano i concetti per svilire e annientare l'altro. È una sorta di tiro al piccione. Un passatempo vile!

Non ho mai stimato l'ideologia autoritaria e xenofoba e di conseguenza neanche chi la persegue. Come non ho mai pensato che la società debba essere “salvata” dagli eroi.

Non dico di odiare qualcuno perché è uno stato d'animo che non mi appartiene: quando reputo qualcuno indegno della mia attenzione lo ignoro! Inutile perdere tempo e parole. Eppure di parole se ne fanno tantissime. Sembra che sia diventato il passatempo preferito. Non diamo la colpa al governo, all'antigoverno, al vicino o al migrante. Non è un questione di pelle. Siamo Tutti camaleonti. Miseramente camaleontici anche quando le malefatte personali sono peggiori di chi sta di fronte o di chi è nell'occhio del ciclone.

Dovremmo fermarci un momento. Riflettere. Prima di pubblicare e inondare d'odio i social. 


È Natale. Tra qualche settimana è Natale. Non per retorica ma per convezioni facciamo che il Natale sia in noi. Sempre.

novembre, buon lockdown

Il cancello si apre. Me ne accorgo dal rumore che produce a fine corsa: sbatte contro un fermo in ferro piantato a terra.

Entro. L'incuria non invita certo a restare.

In questi giorni di novembre e col lockdown in corso non resta altro che stare lontani dai luoghi affollati ma qui, in questa area recintata destinata ai giochi per bimbi e al relax, sferzata dal vento e lasciata alla furia dei vandali, è meglio stare lontani per scelta. Eppure il parco giochi è di fattura recente. Necessiterebbe di una manutenzione. Una piccola ma costante manutenzione.




Come ripristinare le altalene; i tappeti gommosi che attutiscono le discese allo sbocco degli scivoli e gli scivoli stessi. Svuotare il cestino. E lasciare il tappeto di foglie colorate dall'autunno...

Buon lockdown a tutti

martedì 17 novembre 2020

rebus commissari in Calabria, Gaudio & Strada

È stato faticoso ma alla fine, dopo l'ubriacatura depistante dei titoloni allarmistici, tra banner che si aprono all'improvviso e pubblicità nascoste la verità è saltata fuori:

il caso Gaudio non sembra esistere!

Tirato in ballo per presunte ingerenze in un concorso a cattedra da alcune intercettazioni in cui l'ex Magnifico Rettore esprimeva un suo pensiero, che difatti perorava la giusta ricompensa al merito dei candidati:

Nelle intercettazioni Eugenio Gaudio dice a chi gli propose di presiedere la commissione: “se partecipa il premio Nobel con me vince il premio Nobel.”

Invece i titoloni dei giornali pescano nel torbido e, per vendere qualche migliaio di click, puntano al lato oscuro dell'indagine: Gaudio indagato!

Invece, sempre dopo numerosi salti acrobatici tra le pubblicità dei banner farlocchi, spunta la quasi certezza dell'archiviazione delle indagini, che comunque dovrò essere decisa da un giudice.

Insomma niente di nuovo nei titoloni allarmistici e fuorvianti sulla rispettabilità delle persone esposte alla visibilità mediatica.

Intanto i calabresi aspettano il miracolo della sanità sanata dal deficit, dalle nomine clientelari e con i servizi sociali attivi.

In una società normale è ovvio pensare di avere ospedali potenziatati con medici e personale sanitario degni del ruolo che ricoprono. E la valorizzazione delle figure che orbitano attorno all'universo “sanità pubblica” dovrebbe essere un imperativo categorico.

Sfatiamo la retorica degli “angeli in camice bianco”. Questa è gente che lavora! Gente che ha fatto una scelta! Sono lavoratori motivati che hanno abbracciato la missione e fatto solennemente il giuramento di Ippocrate!

Certo lascia qualche perplessità la notizia che Gino Strada sia stato chiamato per allestire ospedali da campo viste le strutture dismesse o depotenziate dai tagli ma anche dal mancato turn over nella sanità, ovvero il mancato ricambio e quindi l'avvicendamento del personale necessario per garantire l'equilibrio tra la mole di lavoro e il giusto funzionamento delle strutture.



lunedì 16 novembre 2020

Nuove nascite esorcizzano la morte

Mentre scendo le scale il fiocco appeso alla porta mi comunica un lieto evento: è nato Roberto.

La gioia dei genitori e l'orgoglio di esserlo diventati è manifesto nel partecipare la nascita del primogenito a quanti abitano.

È nuova linfa vitale che si manifesta in un condomino che sembrava essere votato al declino. Molti sono andati via e altri, avanti con gli anni continuano a portare la propria croce. Il destino di ognuno fa parte del proprio vissuto: è il karma.

Nel portone vivono perlopiù persone anziane, tutta gente che ha costruito famiglie e cullato sogni e alimentato anche quelli dei figli; la vita riprende.


Benvenuto! Qualunque sia il nome, amato e imposto dai genitori, e contro ogni volontà disfattista:

La vita continua.

Nell'incessante ciclo rigenerante la natura indica la via maestra.

Anche nell'era pandemica condizionata dal virus covid-19 nuovi fiori sbocciano. Fanno capolino. Sorridenti si mostrano fiduciosi alla vita. Le piccole mani protese trovano rifugio in abbracci accoglienti.

Bracci giovani piene di energie e bracci che le energie le hanno già donate si ritrovano,

stringono in un afflato benaugurate i nuovi venuti.

Nella notte buia, tra ansie e paure i nuovi vagiti squarciano il buio delle tenebra e ricordano a noi tutti la possibilità di rinascita che ogni fanciullo porta con sé.


Benvenuto, benvenuti!

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