Non ero io, dice il generale.
Dopo lo scivolone l'ex commissario
della sanità calabrese sale sulle montagne russe de la 7 .
La sceneggiata inizia. È un dramma!
Che si legge tutto nella persona di un vecchio generale che ha perso
l'ultima battaglia.
La corte investigativa d'accusa è al
completo:
Giletti, il conduttore scaltro,
tenta di estirpare notizie da scoop.
Myrta Merlino, col suo fare
confidenziale non è da meno.
Telese nelle vesti del pm
arcigno chiede lumi e lancia accuse.
L'immancabile Alessandro Cecchi
Paone sponsorizza un libro
scritto a 4 mani col vice ministro alla sanità Sileri.
E poi il nostro Polimeni furibondo.
Inappropriatamente sopra le righe come difensore dei calabresi. Ovviamente non a nome mio. Anche
perché non ricordo di avergli dato mandato di rappresentanza.
Se non fosse per la gravità dei fatti
che cadono completamente sulle spalle dei calabresi lo spettacolo
mediatico di quarto ordine potrebbe essere un ottimo soggetto per uno
psico-dramma mal congegnato e consumato.
Si lascia intendere che si è vittime
delle zone d'ombra che nascondono orchi e potenti ma finissimi yeti
che alimentano le bramosie a prescindere. Poteri occulti non
esplicitamente citati si infilano nelle teste dei videoti avidi di
retroscena macchiati di sangue e malaffare.
Un malaffare imperante che governa e
soggioga la Calabria da sempre. La cortina di fumo tende a offuscare
i ricordi, le scelte “politiche” adottate nel tempo. I tagli
imposti dal governo centrale per il rientro di bilancio regionale ma
anche le spese pazze fatte male da improbabili manager messi nei
posti chiave dalla politica.
Da calabrese mi sento offeso!
M'indigna il teatrino mediatico messo su da giornalisti d'assalto e
da personaggi che trovano momenti di gloria facendo le pulci ai
drammi personali e collettivi. Insinuando, lasciando intendere.
Alzando la voce in maniera inappropriata e volgare.
Non entro nel merito della vicenda!
Neanche per la nomina del nuovo commissario Zuccatelli.
Resto però fermamente convinto che un
uomo navigato e forgiato nel servizio dalla legalità del suo mandato
meglio avrebbe fatto se avesse declinato l'invito di Giletti o chi per lui. Presentarsi in trasmissioni trash come quella andata in
onda ieri sera a la7 non è stata una scelta felice.
Sono ben altri i canali democratici a
disposizione dei servitori dello Stato.