sabato 28 marzo 2020

Solidarietà, imperativo categorico in EU

Se non ricordo male al tempo della caduta del “muro di Berlino” tutti abbiamo gioito. Abbiamo gridato forte la nostra felicità per la riunificazione delle famiglie tedesche che erano state divise, fisicamente, con un cordone di filo spinato prima, e, da un muro di cemento, poi. Persone rimaste loro malgrado, nel giro di poche ore, prigioniere in campi avversi. Parenti, conoscenti, fidanzati che per potersi vedere dovevano infrengere la legge dei despoti.
L’assurda decisione politica dei leader tedeschi divise in due Berlino! e chi si trovava dall’altra parte della città nella fatidica notte del 13 agosto 1961 non potè fare ritorno nella propria casa.


Il crollo del muro avvenne nel novembre del 1989; il nove novembre. E noi gioimmo.

Empatia a parte, scorrendo le cronache dell’epoca e spulciando tra le news c’è una nota snella di Milena Gabanelli che illustra il prezzo pagato dal resto del mondo per la riunificazione della Germania.

L’Italia partecipò con 39,6 miliardi e l’Europa 37,1 miliardi di €.
ricordi ANCHE TU Angela?   

Se si vuole dare reale corpo concretamente all'unione degli stati europei questo è il momento per dimostrazioni nette, senza tentennamenti, bandendo gli egoismi e gli interessi dei singoli stati, favorendo al singolo stato l'interesse comune di tutta l'Europa anche a costo di sacrifici collettivi dei quali non si conosce la durata e il prezzo finale da pagare. Altrimenti non vi è motivo che esista una UE concepita su norme economiche e di  freddi bilanci nazionalisti

Coronavirus, annotazione odierna

Capua,virus deriva da serbatoio selvatico - "Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all'uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione". Lo ha detto al Tg1 delle 20.00 la virologa Ilaria Capua che dirige l'One Health Center of Excellence, all'Università della Florida, in merito alle polemiche nate da un servizio del Tg Leonardo del 2015. La trasmissione parlava di un pericoloso supervirus creato in Cina. "Quindi - ha detto Capua al Tg1 - se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus lì lo avremmo saputo subito il giorno dopo".



"Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste". Comincia così il servizio del Tg3 Leonardo del 16 novembre 2015; l'introduzione di copertina si conclude con una domanda: "Vale la pena rischiare?". "E' un esperimento certo ma preoccupa tanti scienziati - un gruppo di ricercatori cinesi innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi. E ne esce un supervirus che potrebbe colpire l'uomo".   "Resta chiuso nei laboratori, ovvio. Serve solo per motivi di studio; ma vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare", viene detto in studio dopo la sigla e prima di lanciare il servizio di Maurizio Menicucci. "Vecchio quanto la scienza il dibattito sui rischi della ricerca - viene spiegato nel video - in fondo è il mito di Icaro che cade per avere sfiorato il sole con le ali di cera progettate dal padre Dedalo. Lo rilancia un esperimento realizzato in Cina, dove un gruppo di studiosi è riuscito a sviluppare una chimera, un organismo modificato innestando la proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli della specie piuttosto comune, detta 'naso a ferro di cavallo', su un virus che provoca la Sars, la polmonite acuta, anche se in forma non mortale nei topi si sospettava che la proteina potesse rendere l'ibrido adatto a colpire l'uomo, e l'esperimento lo ha confermato".

Complotto a parte. Una domanda sorge spontanea: essendo, gli studi conosciuti e condotti da eminenti scienziati, portati avanti nei laboratori cinesi e americani, come mai è così difficile trovare una soluzione e fabbricare in laboratorio un antivirus?

"E' proprio questa molecola, detta SHCO14 - prosegue il servizio - che permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie, scatenando la sindrome. Secondo i ricercatori inoltre l'organismo, quello originale, e a maggior ragione quello ingegnerizzato, può contagiare l'uomo direttamente dai pipistrelli, senza passare da una specie intermedia come il topo. Ed è appunto questa eventualità a sollevare molte polemiche. Proprio un anno fa il governo Usa aveva sospeso i finanziamenti alle ricerche che puntavano a rendere i virus più contagiosi ma la moratoria non aveva fermato il lavoro dei cinesi sulla Sars che era già in fase avanzata e si riteneva non così pericoloso; secondo una parte del mondo scientifico infatti non lo è: le probabilità che il virus passi alla nostra specie sarebbero irrilevanti rispetto ai benefici. Un ragionamento che molti altri esperti bocciano. Primo, perché il rapporto tra rischio e beneficio è difficile da valutare, e poi perché specie di questi tempi è più prudente non mettere in circolazione organismi che possano sfuggire o essere sottratti al controllo dei laboratori".

venerdì 27 marzo 2020

Corona virus e masturbazioni mentali

Qualcuno dice di sclerare a causa dell'isolamento forzato. Dice di non farcela più ad essere sottoposto ai “domiciliari” dal virus covid19 e dalle scelte che i governi stanno mettendo in campo per minimizzare il più possibile il propagarsi del contagio.

Vediamola così:

non per voler essere pessimisti o ottimisti a prescindere, ma il momento è quello che è. Dobbiamo adattarci alle misure preventive imposte. Ne va del nostro benessere.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? quindi? 

Mezzo pieno!
Mezzo pieno se consideriamo la possibilità che abbiamo difronte al contagio virulento. Dobbiamo pensare positivo. E meditare, ripensare alle priorità fin ora impilate nelle scale dei valori soggettivi ed eventualmente ribaltarle.

Lo so, è difficile ripensare la gestione caotica delle metropoli e del formicaio laborioso di cui facciamo parte nel bene e nel male. Ma questa fermata obbligata ci offre l'opportunità di farlo. Anzi ce lo impone!

Quando lessi “Cecità” di Josè Saramago era il 1998.
Lo scenario che lo scrittore offrì riga dopo riga, pagina dopo pagina, era terribile ma alla fine, come in tutte le letture d'autore, dopo avere viaggiato con la mente e vissuto in prima persona i disagi e le possibili soluzioni suggerite, la soluzione arriva. Una soluzione catartica. Liberatoria e densa di nuovi interrogativi. Nuovi propositi.

Corroborati da punti di domanda personalissimi che, se contestualizzati con le notizie apprese dalle news di questi giorni, generano in noi ulteriori analisi.

Al momento rimane una sola alternativa:
Dare per buona la smentita proveniente dal mondo scientifico. E cioè che il virus micidiale non è stato creato in laboratorio e usato come arma batteriologica per sovvertire i poteri.

Anche se gli interrogativi, legittimamente affiorano,
chiediamo :
sperimentazione? E perché? 

Se è vero che gli studi si attuano per anticipare malattie e arginare pandemie. Evitare, appunto, scenari apocalittici, all'umanità. Chi ha commissionato la ricerca? Perché è stata sospesa senza generare un vaccino e dare concretezza alla sperimentazione? Troppo semplice concludere che lo studio voleva evidenziare la nocività del consumo di carne di pipistrello per l'uomo. Tanti altri alimenti animali gonfiati con estrogeni e antibiotici fanno male alla salute ma mai nessuna cordata scientifica si è premurata di fare studi.

Bando alle masturbazioni mentali. Il dato concreto è che siamo tenuti a rispettare le linee guida dettate dal governo!
la cosa migliore, al momento è:
Menarcela di meno e magari sfruttare il tempo con qualche buona lettura. Avremo tempo in seguito, quando saremo usciti dall'emergenza per chiedere spiegazioni più pertinenti a chi di competenza.


mercoledì 25 marzo 2020

A te che ami

Angeli o demoni?

In ognuno di noi c'è, in qualche istante dell'esistenza, voglia di mettersi in gioco.
Vanità? Megalomania? Sfida? Passione?

No saprei al momento dare una definizione certa. Quello che mi sento di dire è che per combattere le solitudini e la voglia di sentirsi vivi, in una parola, donarsi al mondo, c'imbarchiamo su sentieri creativi. E non importa se conosciamo i tranelli che si celano lungo la strada intrapresa. Intendiamo superare ostacoli e sfide che si presentano di volta in volta.

"dietro le quinte" polimaterico, anno 2019


Accade in pittura, recitazione, nel campo della musica, insomma in ogni azione dedita all'arte e alla cultura che racchiude bellezza e voglia di donare un pezzo di sé al resto del mondo.

C'è chi scrive per narrare passioni, raccontare storie realmente accadute in chiave poetica. Chi scrive per lasciare testimonianza storica del suo passaggio o di quello altrui. Chi intona versi dedicati all'amore. Chi invoca preghiere o odi a entità astratte. Chi dedica studi e ricerche o cita personaggi realmente esistiti ma sublimati dalla valutazione partigiana e messi, appunto, nella nicchia degli eroi.

E ci sono gli attori che amano far rivivere personaggi e storie; fatti realmente accaduti o poemi epici tramandati nel tempo di bocca in bocca. Episodi visionari che cavalcano le ere scivolando sulle coscienze risiedendovi a volte. Ed è qui che li ritroviamo. Vitali! Saggi Episodi millenari emendati dalla barbarie del “pensiero critico” svincolati dal profitto e dal pragmatismo dell'incoscienza umana. Da Esopo a Omero. Ai contemporanei. Ai narratori di ogni tempo. A quelli che hanno dovuto nascondere per necessità la loro vera natura. A quelli che hanno trasformato la realtà in poesia creativa. A quelli che... angeli o demoni hanno tenuto vivo il fuoco della passione per la creatività fine a sé stessa.

martedì 24 marzo 2020

Cucina terapeutica

Arresto forzato delle attività giornaliere.


Vi sono dei momenti che devi fermarti e non potere fare più quelle attività che ritenevi normali. Gesti e impegni quotidiani subiscono modifiche necessarie imposte da situazioni contingenti che esulano dalla tua volontà.

Che fare in momenti simili?

Ginnastica a corpo libero. Cyclette. Letture. Film. Giochi on-line. Giardinaggio. E poi?
E poi si mangia! Perché allora non dedicare un po' di tempo alla preparazione degli alimenti.

Impegnarsi in cucina, magari rispolverando il vecchio quaderno della nonna? Quel quaderno stilato con cura, scritto sotto dettatura con passione per non disperdere gusti e esperienze antiche?

Il fermo forzato ci dà la possibilità di fare cose che in condizioni normali diventano un surplus negli impegni della giornata scandita da orari di lavoro, scuola, palestra, shopping e altre attività.

Cucinare è rilassante.

Impastare, amalgamare ingredienti è un'azione terapeutica che, oltre a farci stare bene con noi stessi, concretizza gli entusiasmi e alimenta l'amore per la famiglia.

Non importa il risultato finale, anche se non è da sottovalutare un buon piatto ben riuscito rispetto a una ciofeca, ma, importante è provarci.

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