mercoledì 7 marzo 2018

Avanti al nuovo governo a 5 stelle

Le ambiguità del pd.

Calenda, il ministro del governo uscente, si tessera nel pd ma aggiunge e specifica che “ se il pd fa un governo col movimento 5 stelle la sua iscrizione è la più corta della storia”.
Perché?
Qual è il motivo suo e di Renzi che sfida a uscire allo scoperto quanti all'interno del partito sarebbero d'accordo col programma dei 5 stelle?

È una questione di interessi politici o personali? Eppure anche Renzi interpellò a suo tempo i 5 stelle... ma forse sta proprio qui il punto? Sarà perché i 5 stelle gli dissero di no?

Polemiche a parte, l'Italia e i cittadini tutti hanno bisogno di un governo forte che lavori per il bene di tutti, italiani e immigrati.

Basta polemizzare e mettere veti. Un colpo di spugna e via! Onestà mentale, come ha detto Cuperlo a #cartabianca anche se lui ha tenuto fede alle strategie politiche che consentono di dire e lasciano intendere qualsiasi concetto. Un po' come Renzi: “mi dimetto ma dopo avere messo nei casini i 5 stelle”. Ma se dici (matteo) che il tuo compito adesso è stare all'opposizione fallo!, ma lascia liberi gli altri. Il pd ha perso perché lontano dai problemi della gente in generale e dei cittadini messi in povertà dalle scelte di una politica miope. Da tempo non fa più politica sociale e non sta ad ascoltare i bisogni degli ultimi, dei nuovi poveri emarginati dalle scelte fatte.

Pensate al bene collettivo. Almeno una volta. E non al vostro teorema politico che è fuori dalla realtà.
Provate a fare un Governo con chi dice di volere svecchiare i vecchi e stantii concetti della politica. e addio a Calenda, Renzi e quanti ostacolano il nuovo percorso di pensiero sociale.

martedì 6 marzo 2018

Matteo. Paguro o punteruolo rosso?

Matteo non molla!



Se è vero che gli elettori hanno bocciato la politica unilaterale del segretario del partito democratico al segretario non resta che dimettersi.

Ieri Renzi ha dato dimostrazione della sua oratoria. Ha ammesso di avere perso nonostante i cambiamenti da lui apportati nella politica e nella società italiana. Ha, in sostanza, detto: “ho perso ma per dimettermi c'è tempo. Prima contrasto e osteggio l'eventuale incarico a Di Maio e la formazione di un governo a guida 5stelle.”.

La legnata è sonora! Non solo per il segretario che ha esternato arroganza e spregio della volontà degli elettori che lui dice a parole di rispettare.

Renzi ha deluso! Un leader che fino ad oggi ha guidato le politiche e le istituzioni deve aiutare a formare il governo e non tirarsene fuori. Fa la figura del bambino proprietario del pallone che se lo porta via o che dice: “il pallone è mio e tu non giochi”.

Matteo, paguro che trova casa e la difende fino all'estremo o punteruolo rosso che mina dall'interno l'idea del partito che storicamente ha portato avanti battaglie sociali importanti?

Una parte degli uomini e donne del partito ha lasciato il pd e una minoranza vorrebbe appoggiare un governo coi 5stelle ma lui blocca ogni mossa dei “dissidenti” per quale motivo?
Se non vi è un motivo valido, per il bene dell'Italia, Matteo Renzi deve mettersi da parte adesso e non dopo la formazione delle camere. L'ostruzionismo non fa bene a nessuno!

lunedì 5 marzo 2018

Di Maio, adesso governa

I commenti sui risultati elettorali del 4 marzo 2018 erano prevedibili anche a chi è lontano dalle strategie politiche dei partiti.


Volano due schieramenti erroneamente definiti populisti mentre quelli blasonati e stantii crollano.

Non si può parlare e mettere in un cantuccio l'esito minimizzandone la portata sociale quando i partiti storici, per i cittadini comuni che hanno contribuito al loro crollo, sono stati lontani dai problemi quotidiani di quanti campano alla giornata.

La mossa di Grasso & Boldrini non ha ottenuto gli effetti sperati.
Non sono riusciti a catturare l'attenzione e la fiducia della sinistra che non si sentiva rappresentata da Renzi e compagni pur superando lo scoglio del 3% resta un movimento amorfo privo di personalità e programma. Il solo taglio delle tasse universitarie non è stato sufficiente ne cataclisma sociale in cui annaspano le famiglie.

Renzi ha sbagliato. Ha insistito e nel suo fare ha portato alla disfatta il pd con operazioni ritenute lontane da pensiero dalla sinistra italiana.

Berlusconi ha rivinto con la coalizione dei partiti di destra. Salvini ha ottenuto un certo successo ma no so se la sua tracotanza potrà essere smaltita nel prossimo governo.
Al di là delle parole, la legge Fornero non può essere eliminata. Le finanze non lo consentono. I dati e le cifre fornite dall'INPS parlano chiaro.

Comunque, secondo i dati usciti dalle urne, Di Maio dovrebbe essere investito dal presidente Mattarella per formare il governo. Con chi? A questo punto, data l'apertura dei 5stelle, la patata bollente passa in mano della coalizione di sinistra se non si vuol tornare alle urne ma con una legge diversa. Il rosatellum è stato progettato per garantire l'ingovernabilità in caso di vittoria dei 5stelle.
Questo allo stato attuale dei fatti.

giovedì 1 marzo 2018

prima e dopo il 4 marzo

Mi trovo d'accordo con Milena Gabanelli! Andare a votare è un diritto acquisito che non si deve eludere!

La considerazione di Milena Gabanelli è questa: "Premesso che bisogna andare a votare perché è un dovere e se si viene meno al senso del dovere con quello che è stato fatto per avere dei diritti, siamo un po' cialtroni. Il non andare a votare produce solo un risultato sociologico, produce solo discussioni da talk sugli italiani disaffezionati alla politica. Se uno non va a votare perché non si sente rappresentato lo deve dire. Va al seggio, si registra e vota scheda bianca. Così non potrà più essere catalogato tra quelli che se ne fregano o si disinteressano della politica".
Per l'ex conduttrice di Report "un'alta percentuale di schede bianche potrebbe innescare quantomeno una pressione che in qualcosa sfocerà. Magari ai partiti fa venire un po' paura. Magari li costringerà a fare qualcosa di meglio. Stare a casa non ti dà nemmeno il diritto di lamentarti".

Sì. si deve andare ma non per lasciare la scheda elettorale in bianco perché potrebbe essere “sporcata” inavvertitamente. Annullarla, magari annullarla così da evitare “sorprese”.
Perché?
Per il semplice motivo che sono sempre le stesse facce a condurre i balli. E i cosiddetti nuovi non ispirano fiducia.
La fiducia nasce dalla cultura che sprigiona onestà mentale e amore per l'altro.
L'amore non si manifesta, come succede adesso per i senzatetto, nei giorni e nelle notte di gelo, la programmazione per il bene comune inizia da lontano per ovviare i disagi del corpo e dell'anima dei cittadini.
Già, i senza tetto. Qualcuno si è chiesto come mai esiste questo fenomeno? Forse la Bonino? Che suggerisce di ripristinare l'iniqua tassa sulla prima casa? È semplicistico qualsiasi discorso in merito. Non sono i discorsi e le masturbazioni mentali che servono per lenire le pene di quanti non hanno reddito a causa dei più disparati motivi.

mercoledì 28 febbraio 2018

Come i preraffaelliti

Sacralità del lavoro.

L'UOMO, IL TEMPO, IL LAVORO.


C'è stato un tempo in cui alcuni pittori, vollero ritornare alla sacralità del lavoro e all'artigianalità della pittura. Riscoprire il piacere del lavoro inteso come preghiera. Godere della sacralità manuale che impegna intelletto e corpo. In sintesi: Al piacere del fare Arte. Artigianalità. Pittura.

Oggi sembra un'impresa impossibile! Ma si può tentare senza attenersi alle teorie dei preraffaelliti anche se:
Sentirsi vivi e partecipi in un mondo che non lascia spazi al tempo lento del fare è un'impresa impossibile, un'impresa da sognatori. Persone che si tirano fuori con determinazione dalla teoria che vuole tutti nella bolla marcia della globalizzazione non s'incontrano dietro l'angolo. Eppure c'è ancora chi resiste!
Resiste alla schiavitù imposta dalla frenesia del fare economico che antepone la ricchezza materiale alla ricchezza alta dell'ingegno creativo.

Ingegno creativo inteso come antidoto purificatore delle devianze connesse al dogma della velocità produttiva imposta nelle fabbriche e nei servizi per il disumano mercato globale.
Evoluzione è sinonimo di libertà.
Libertà dai lavori usuranti. Tempo libero per la sacralità del pensiero. Lentezza del fare e meditazione. Essere aperti al nuovo. Sondare. Sperimentare per accrescere le proprie conoscenze e porli all'altro nel confronto culturale catartico.  

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