domenica 10 dicembre 2017

Don Gallo, gli insegnamenti

Andrea Gallo. Il prete di strada.


Ogni volta che lo vedo e ascolto le sue parole è come fare il pieno di speranza, il web è pieno!, le sue parole rimangono vive come la sua figura di prete di strada che parla alle persone e si fa comprendere.
Non parla del paradiso in termini astratti ma, con parole semplici, invita i giovani ad alzare la testa e difendere la democrazia. La libertà! Che lui difese e conquistò insieme ai partigiani quando aveva appena 17 anni e mezzo.

Era un prete sui generis. Un uomo come pochi! Che sapeva parlare e si faceva amare dagli ultimi. Quelli che solitamente sono messi ai margini proprio dalle persone che dovrebbero tutelare la dignità delle donne e degli uomini.

Con l'esempio e la parola, don Gallo, ricucì in parte lo strappo tra gli abbandonati e la società. Ed è guardando alla sua azione e a quanto era forte il fermento sociale negli anni '60, 70 e 80, che quanto accade oggi sembra avere vanificato ogni conquista sociale e culturale.

Secondo don Gallo, il prete di strada, siamo in una crisi di sistema, ed io concordo.

Viviamo nell'era delle A.
A come apparire. A come avere. A come accumulare...

diceva di essere figlio spirituale di don Bosco, dopo avere incontrato Dio a vent'anni attraverso un altro salesiano. Diventato presbitero è venuto per servire... “io propongo, non impongo” diceva.

Uno può anche porsi l’impegno della bontà, ma se non ha l’obiettivo del bene comune sarà buono solo con se stesso o al massimo con i propri familiari e vicini. Bisogna far crescere e maturare il senso civile della collettività e dell’utilità comune. Non basta la bontà. Diceva il don.

E “Il potere sa che se tiene l’oppresso e il povero nell’ignoranza avrà gioco facile”.

sabato 9 dicembre 2017

Trump, sfiduciare subito

Trumph il guerrafondaio.


La democrazia e la pace sono in pericolo da quando Trump è presidente usa.
Le scelte fatte in campo politico interno e mondiale dipendono esclusivamente dalla fame di ricchezza economica. Non c'è altro!

Cosa lo ha spinto a spostare l'ambasciata americana in Gerusalemme? Quale strategia si nasconde dietro a questa ultima eversiva mossa se non l'intenzione di accaparrarsi le simpatie di Israele e degli elettori estremisti americani?
Ovviamente non ci sono prove. E lui indossa momentaneamente la pelle dell'agnello e invita alla calma. Dice di non avere fatto nulla di insensato. Anzi!, si vanta di avere realizzato quanto detto dai suoi predecessori e accusa l'ONU di non essere all'altezza del compito di mantenere la pace nel mondo.
Intanto da Gerusallemme, al momento, arrivano notizie da paura: 2 morti e 750 feriti come conseguenza di un'azione stupida e inaccettabile.

Questo signore non può mettere a repentaglio i già precari equilibri mondiali. Non può ragionare solo ed esclusivamente in funzione del suo benessere e neanche per i pochi che ancora lo idolatrano e che sperano di fare affari sotto la sua guida.

Trump, per il bene dell'umanità, è da sfiduciare!

mercoledì 6 dicembre 2017

Soldi pubblici ai partiti e peculato

Che pensare quando una inquisita che tra l'altro è accusata di avere speso soldi pubblici per scopi privati dice con piglio di sfida: “questa è una partita che ha tre tempi. Per adesso anno vinto il primo!”.

L'ex sottosegretaria alla cultura è condannata a 4 anni per peculato! E non si tratta di noccioline! La cifra che pare avrebbe speso non per scopi istituzionali destinati ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna si aggira, secondo gli inquirenti, attorno a 81 mila euro.

Qualcuno le ha definite spese pazze! Ma più pazzi siamo noi elettori che concediamo a gente simile di gestire la cosa pubblica secondo visioni personalissime. Gente che si arroga il diritto di pensare secondo schemi che lasciano fuori dal contesto sociale i “nemici”.

Chi è questa signora? Ecco una breve biografia politica:
negli anni '80 milita nel PCI, poi continua la militanza nel PDS; DS e infine PD.

Nel 2005 è eletta sindaco di Sorgono. Dal 2004 al 2013 è anche consigliere regionale della Sardegna. Nel 2009 subentra a Crocetta nel parlamento europeo. E nel 2013 vince le primarie coi colori del PD in Sardegna quale candidata alla presidenza della regione. Ma è costretta a ritirarsi perché scoppia il caso rimborsopoli. Tra il 2006 e il 2009 effettua spese pari a 30mila euro ma non presenta le pezze giustificative dei rimborsi chilometrici. Il PD fa pressioni affinchè ritiri la sua candidatura.

Però nel febbraio del 2014 è nominata sottosegretario alla cultura, ministero guidato da Dario Franceschini. Governo Renzi.
Renzi e la Boschi la difendono contro chi la voleva fuori, ribadendo che l'avviso di garanzia non deve essere considerato una condanna definitiva.
È costretta a dimettersi nel 2015 promettendo, però, che sarebbe uscita a testa alta dalle accuse di peculato.

lunedì 4 dicembre 2017

Leggere fa bene

“Il milite esente” è un racconto breve, anzi brevissimo!, che concentra in pochi post momenti di una storia vera condita con attimi poetici e tocchi di scrittura creativa, realmente accaduta, quindi, che si dipana tra la Calabria e il Belgio.


Dopo un grave lutto in famiglia, tra le miniere di carbone e le clausole sconosciute di un contratto capestro ma necessario...

Realtà e fantasia

PRIGIONIERO.


Josèphine. Questo il nome della ragazza a cui Ntoni aveva giurato amore eterno. Era belga. Nata in un paesino a pochi passi dalla miniera, si era messa a spingere i carrelli di carbone da quando il padre e la madre morirono schiacciati dal crollo della miniera. Era da poco che le donne potevano lavorare all'interno della miniera. Il loro compito consisteva nel riempire i carrelli di carbone e spingerli verso l'uscita; lavoro che solitamente svolgevano maschi e femmine minorenni.

Per Ntoni tutto questo era un mondo sconosciuto. A saperlo prima avrebbe preferito fare 24 mesi di naja anziché lavorare in miniera. Ma ormai era fatta! E poi, se avesse abbandonato prima, in base all'accordo di De Gasperi, avrebbe rischiato la prigione. Sì, perché, come gli aveva spiegato Josèphine, il governo italiano aveva fatto un accordo con quello belga: braccia in cambio di carbone!

Col passare del tempo, Ntoni capì come mai tutti si diedero da fare per aiutarlo e il miracolo del lavoro oltre frontiera ottenuto con estrema facilità. Fare il militare e prestare il servizio allo Stato sotto le armi o giù in miniera era la stessa cosa! Questo pensò quando conobbe l'accordo italo-belga sul carbone.
Comunque ormai era lì. Guadagnava qualcosa e spediva i vaglia regolarmente alla madre fino a quando...

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