giovedì 7 aprile 2016

La Calabria, Selvaggia e ... le opinioni

 A distanza di tempo devo dare ragione a Roberto Saviano quando diceva che, cito a memoria, "adesso col web, tutti, anche gli stupidi (o i partigiani furbi?) che affollano i social, hanno diritto di sparare cazzate. Non so se ho riportato in maniera corretta le sue parole ma il concetto è questo.

Assistiamo a una diffusione di concetti personali e a una logorroica pubblicazione di post inutili se non addirittura dannosi.
Quotidianamente nascono e muoiono eroi ed eroine che pur di vivere l'ebbrezza della notorietà mediatica s'inventano e criticano tutto e tutti. A nessuno di questi opinion leader webisti interessa, non so per limiti intellettivi o per semplice paraculaggine, davvero il buon andamento della società. Molti di loro cavalcano l'emotività. La notizia di pancia. E più i "detrattori" sono noti e maggiori sono i seguaci pronti a pendere dalle loro labbra.

Adesso è il turno della Selvaggia che ha visto una foto mentre volava sulla ryanair e si è scandalizzata per la semplicità mediatica del messaggio pubblicitario, studiato da, non conosco gli autori e quindi non mi si può imputare nessun interesse personale, qualcuno che lo ha ritenuto buono e quindi lo ha pubblicato (ma se ci fosse uno staff in sede regionale preposto alla supervisione delle brochure non sarebbe male e qualcosa si potrebbe ovviare).

Vista la rilevanza che ha dato al post, scritto, tra l'altro,in maniera offensiva dalla zelante e sarcastica autrice che fa degli apprezzamenti e analizza i segni d'interpunzione, anche dal presidente della Calabria Mario Oliverio, mi sento di dovere spezzare una lancia a favore dell'intelligenza e della creatività nel suo complesso e incoraggiare quanti si affacciano nel mondo del lavoro.

martedì 5 aprile 2016

In giardino, fontane e maschere


fontana da giardino semplice


Inizia la bella stagione e bisogna iniziare a pensare anche al giardino. Pulitura del verde e nuovi invasamenti sono il primo pensiero per quanti possiedono un giardino ma pochi si pongono il problema o pensano di migliorare esteticamente il punto di erogazione dell'acqua all'aperto.
Fontane o semplici rubinetti spesso pensati come punti di irrigazione se adeguatamente abbelliti, a fronte di una modica spesa, cambiano volto e diventano più godibili.
Basta un semplice manufatto come una maschera in argilla per fare cambiare in meglio una pila di mattoni cementati e una cannula in rame.

fontana da esterno con maschera
Una maschera, reperibile ovunque, per chi non ha la manualità necessaria o la possibilità pratica e logistica, cioè, uno spazio per lavorare e successivamente un forno ad alta temperatura per infornarla.
La maschera è disponibile in molteplici forme e misure e si può trovare e acquistare nelle botteghe di ceramisti, sulle bancarelle delle fiere paesane o lungo le strade trasformate in punto di ritrovo commerciale dagli ambulanti.
La maschera ha origini antiche e la tradizione popolare vuole che diventi scudo e guardiano contro il male avverso. Insomma è un amuleto propiziatorio.

giovedì 31 marzo 2016

Le certezze di Oliverio

Se picchi per primo picchi due volte! L'attacco è la miglior difesa... e via discorrendo. Le metafore popolari sono lo specchio della vita e noi ragazzi che abbiamo trascorso l'infanzia e la fanciullezza giocando all'aria aperta sotto casa, per strada, siamo cresciuti con questi assunti ben stampati nella testa. E se capitava di prenderle, appena dentro casa, si doveva far finta di niente e se qualcuno si accorgeva dei lividi la risposta doveva essere immediata: sono caduto, ho sbattuto mentre giocavo a pallone.
"loc. germaneto, veduta della cittadella regionale"

Pare che Olivio sia uno di noi. Uno che è cresciuto per strada. Lui picchia per primo. Accusa i dipendenti regionali di scarsa “onestà intellettuale perché collusi coi politici precedenti, quindi servili nei loro confronti ed a volte inclini a favorire pratiche poco chiare”. Non c'è trasparenza!

Per questo motivo ha dato le deleghe di assessori a gente “esterna alla politica”. Tecnici di comprovata bravura (che però hanno fatto carriere, quasi sempre, con spintarelle politiche, questo dicono le malelingue). E i dipendenti pubblici? Chi li ha messi lì dall'oggi al domani? Sempre la politica clientelare di destra e sinistra, dc, pc, pd, ulivo, margherita, psi etc etc.

mercoledì 30 marzo 2016

A tijana e pasqua calabrisa

Agnello al forno calabrese


Per le feste di Pasqua in Calabria rimangono salde le tradizioni religiose e culinarie. Nei paesi i fedeli si preparano per la processione. Catanzaro esprime la religiosità e la passione di Cristo con la “naca”, si suonano le “troccole” per le strade e i “vattienti sanguinano a Nocera Tirinese. Processioni e visite ai sepolcri, ma anche dolci, cuzzupe, nepitelle, agnello in tegame: 'a tigana o tijana, e a capureddha.
Il sacrificio dell'agnello pasquale è un rituale antico. Noi mangiamo l'agnello di Cristo.
Un tempo la carne era un lusso riservato ai benestanti mentre il ceto medio o povero doveva aspettare le feste per potersi permettere un pezzo di capra, pecora o agnello. Non si buttava niente! Anche la testa dell'agnello si metteva nel forno tra gli altri pezzi di carne insieme alle patate e ai piselli e carciofi. Il tutto spolverato con abbondante mollica aromatizzata.
Non era e non è inteso, in base al rituale, il pranzo pasquale un atto barbaro. Noi siamo onnivori, tra l'altro. E nutrire il corpo con la carne oltre alla verdura, latte, latticini e frutta è nella nostra cultura.
Ora, voglio dire, alcuni decidono di non mangiare carne, essere vegani o altro, ben per loro, ma non possono scandalizzarsi o gridare sdegnose parole contro chi non la pensa come loro e continua a amntenre alta la tradizione popolare. D'altronde gli allevamenti servono a sfamare l'uomo e la sua prole.
Buon pranzo e che tutti abbiano cibo da mangiare ogni giorno.

Casa dei calabresi, bar, ristorazione e affari

Nella tundra nostrana, in Germaneto, a più di qualcuno il vento ha scombussolato la ragione. E sì, a leggere l'articolo apparso sul “corriere della calabria”, questa la prima impressione che suscitano i numeri del futuro “ristorante della cittadella regionale”.
calabria, catanzaro, cattedrali nel deserto: unicz e, in fondo a sinistra, la cittadella regionale

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