domenica 20 settembre 2015

L'uomo e la natura

catanzaro, periferia,


Sembrava fosse arrivata la fine del mondo. Il vento ha soffiato forte. Nuvoloni neri carichi di poggia si sono addensati sopra gli alti palazzoni della eternamente degradata periferia catanzarese. Gli alberi hanno ceduto alla forza del vento nei punti in cui l’uomo non è intervenuto per tempo con le dovute e necessarie potature.

Ancora una volta laddove non ci ha pensato l’uomo ha provveduto la natura!

Ma l’uomo è scaltro. Se ne è lavato le mani: ha dichiarato lo stato d’allerta.
Che dire? Se piove o c’è il sole l’ unico colpevole dell’incuria provocata dal passaggio barbaro dell’uomo scellerato è da trovarsi altrove e non in chi avrebbe dovuto intervenire in tempo. Un altrove impalpabile ma concreto: il destino.
È questa forza sconosciuta ma potente che decide chi  deve rimanere sotto una slavina scivolata su una strada priva di protezioni o sotto i rami falciati dalla bufera.

Questa volta il destino è stato buono. Non ci sono stati morti o feriti e il vento si è placato dopo avere spazzato via le nuvole nere che si erano accumulate sopra i palazzoni della periferia.

Buona giornata a tutti e che la buona sorte e il bene accompagni quanti hanno necessità di trovare la serenità.

giovedì 17 settembre 2015

Addosso al debole senza pietà

Stamattina c’è molta affluenza alla fontana della Piterà. Per capirci con chi non è della zona è necessario spiegare alcune piccole questioni legate all'abitudine dei catanzaresi e alla qualità dell’acqua distribuita dalla “Sorical” in tutta la città capoluogo di regione con due differenti fonti di approvvigionamento: l'acqua dei fiumi "alli e corace" nelle zone a valle e quella del Passante da nord a centro città.
In ambedue i casi la qualità dell'acqua, specialmente a sud della città, è pessima. L'acqua che arriva nelle case è talmente dura, piena di calcare che, ben che vada, quando è solo la potenza degli additivi chimici ad agire, tinge di bianco i rubinetti e ottura le tubature, pregiudica la vita degli elettrodomestici e la salute dei cittadini.

Catanzaro "fontana di Piterà"

 Qui nel rione “Piterà” staccato da Catanzaro e immediatamente dopo Pontegrande (altro quartiere cittadino a nord)  scorre  l’acqua fresca del “Passante”, un bacino artificiale creato per raccogliere l’acqua della presila catanzarese.
La fontana pubblica, incastonata in un declivio ai piedi di un’enorme quercia secolare, è meta dei cittadini che amano la fresca acqua della sila e da alcuni fedeli devoti alla Madonna di Fatima che qui hanno costruito la grotta che ospita la statua contornata da aiuole infiorate.

domenica 13 settembre 2015

Una sera, tra piazza Roma e c.so Mazzini

Stasera mi trovo qui. Aspetto in macchina per evitare che arrivi il vigile e mi faccia la multa. Mi trovo in piazza Roma e dopo tanti anni guardo disincantato i palazzi e la strada che feci non so quante volte a piedi e l'andamento del traffico rimodulato infilarsi in corso Mazzini.

Catanzaro, piazza Roma
Molte cose sono cambiate. Il senso di marcia delle macchine, appunto. I lampioni. Il lastricato, un tempo ricoperto con l'asfalto, adesso, riposizionato e incorniciato con le cunette alla francese rivestite con sassolini bianchi affogati nel cemento. Ed ai bordi, sui marciapiedi, appannaggio dei pochi commercianti rimasti, i volti invecchiati ma riconoscibili che hanno accompagnato la mia giovinezza.
E poi l'odore! Inconfondibile, di gas e scarichi. Le parole in dialetto catanzarese. I saluti. Il gattaro che apre la scatoletta ai randagi. L'immigrata che spinge una carrozzina con stuolo di pargoli al seguito che raccattano cartoni davanti ai negozi (che ne faranno?).
E ragazzi che pomiciano a ridosso di una utilitaria tra le macchine parcheggiate davanti la farmacia.

Se non fosse per il traffico e le macchine parcheggiate, niente sembra cambiato. Il fruttarolo ha poca roba esposta, proprio come ai miei tempi, ma tutta di stagione. Dal bar, che non è più un bar ma una sala di slot machine, esce un rumore modulato che definire musica mi sembra eccessivo (e pensare che un tempo i flipper erano ritenuti demoniaci). Un'auto si ferma davanti al fruttarolo, scende un uomo, saluta il negoziante e s'infila dal tabaccaio: “cinque secondi! Prendo le sigarette e me ne vado”.

Mi sposto anch'io. Il vigile me lo impone... questa è Catanzaro. Una città come tante.

venerdì 11 settembre 2015

Tra riprese fasulle sotterfugi e inganni

Se un onnivoro va a parlare ad un'assemblea di carnivori e questi dicono che ha detto cose che a loro piacciono e che si aspettavano dicesse, beh, è evidente che qualcosa non quadra per il resto del mondo.
Gli erbivori, che siamo una quantità enorme rispetto ai voraci carnivori im-prenditori, dobbiamo preoccuparci. Anzi no! La televisione dice che la ripresa c'è e marcia verso la perduta tranquillità economica che ci aveva portato e abituati la politica attenta ai bisogni della gente dei governi precedenti. Quei governi che secondo la teoria attuale basata sui numeri e sui guadagni hanno prodotto debiti. Ma erano debiti esigibili e onorabili che facevano campare e raramente inducevano i debitori a togliersi la vita.

Ciononostante i portatori d'acqua schierati elogiano spudoratamente le scelte disumane dei governi dei banchieri.
"l'allegra brigata"

… beati i poveri di spirito, per loro è il regno dei cieli... verrebbe da dire! Sì, perché per i poveri di spirito che non vogliono guardare la realtà in faccia, quelli che si commuovono e si indignano davanti ai bambini morti sulla spiaggia e alle giornaliste che si accaniscono contro i profughi in cerca di terre migliori, per quanti hanno il prosciutto sugli occhi la vita è semplice: mangiare bere divertirsi e spendere qualche lacrima purificatrice senza però andare a scandagliare le origini dei mali.
Non si chiedono come mai la gente scappa dalla Siria. Non vogliono, forse per indolenza, conoscere chi sta dietro alle guerre e alle carestie. È più semplice indignarsi al momento. Inveire contro chi non accoglie e schierarsi. E forse non sanno neanche che pure l'accoglienza è diventato un affarone che fa girare soldoni tra i “buoni”.

martedì 25 agosto 2015

Come fanno i calabresi

Il silenzio dei calabresi.


Sai come fanno i calabresi? Ti guardano e stanno zitti, ti riguardano e aristanno zitti! Non una parola. Sei tu che devi capire di quanti interrogativi è fatto il loro silenzio. Ma io che calabrese non sono mi sono scocciata a fare la calabrese. Stavo con Rita e a un certo punto me so' rotto er cazzo e gl'ho detto: ahoo ma me voi d' che cazzo c'hai da guarda?

Sì, i calabresi stanno zitti davanti alla superficialità indolente di certi atteggiamenti e discorsi imbecilli.
È necessario dire: spostati col macchinone dall'uscita della strada perché non mi fai vedere chi passa e rischio di fare un incidente? Forse sì! Sarebbe opportuno che scendessi dalla macchina e ti dicessi a muso duro di spostarti e aspettare più in là chi hai dato appuntamento, di non parcheggiare davanti l'ingresso di casa. Non gridare come se fossi al mercato quando parli al telefono, non fumarmi in faccia anche se siamo sulla spiaggia...

Ma come fai a non capire lo sguardo dei calabresi quando assumi atteggiamenti superficiali e ovviamente sciocchi? C'è davvero bisogno di parlare per sentirsi mandare a quel paese o ci sarebbe solo da aprire la mente e capire quando fai qualcosa che infastidisce chi ti sta vicino?

... il calabrese ti lascia la possibilità di riparare a una figura di merda col suo sguardo eloquente... capisci a me!


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