domenica 13 luglio 2014

Catanzaro Matrimonio ultrà e reality

La signora sorride soddisfatta mentre fa qualche domanda allo sposo. Uno sposo particolare che oltre ad essere il capo ultrà dei giallorossi catanzaresi è anche consigliere comunale in quota forza italia nel comune di Catanzaro.

Non è la solita comare pettegola che va a vedere cosa bolle nelle pentole altrui. No! La signora è una giornalista che lavora per rai tre regione ed è visibilmente soddisfatta perché il capo ultrà e consigliere comunale risponde alle sue domande da vero condottiero. “Sono orgoglioso dei miei ragazzi...”. Il coro da stadio fa da colonna sonora ed è più sentito e caloroso delle solite “Ave Maria” che solitamente accompagnano gli sposi all'altare con tanto di striscioni e fumogeni.

Ma la notizia della quale andare fieri (secondo l'intervistatrice) consiste nell'essere stati notati da una emittente americana e quindi potere partecipare ad un reality a stelle e strisce col pericolo di vincerlo.

Certo, non è da tutti potere organizzare il catering del proprio matrimonio sul prato di un qualsiasi campo di calcio comunale. Neanche ai grandi campioni del calcio fino ad ora è venuto in mente.

Ed eccolo qui il genio che riesce a farsi dare dalla giunta comunale lo stadio intitolato al presidentissimo Nicola Ceravolo e disseminarlo di tavoli e relativi ospiti.

A questo punto, da catanzaresi, dobbiamo anche noi associarci alla giornalista e tifare perché il nostro vinca il reality targato america o piuttosto chiedere pacatamente se sia lecito occupare una struttura pubblica per fini privati in maniera così platealmente egocentrica (che, viste le scadenze elettorali, forse non è solo una questione di fede calcistica)?

mercoledì 9 luglio 2014

Alla locanda dei Nonni per non soffrire di recessione

Dopo 10 minuti abbondanti e una serie infinita di musichetta caraibica finalmente sento una voce priva d'inflessione: “Pronto mi dica sono Anna da Tirana in cosa posso esserle utile?”.

“Considerando che chiamo dal sud Italia, lei mi risponde da dietro l'angolo!”. “come dice signore?”

“no, niente non ci faccia caso è una battuta...”

Tirana! Già in Italia alcuni lavori rasentano una forma di schiavitù figuriamoci là, in Albania quanto potranno prendere gli addetti ai call center?

Mentre faccio questa considerazione mi ritorna in mente quanto ho sentito di sfuggita l'altro giorno. Uno sfogo allucinante sul malessere che serpeggia anche tra noi in Italia e non lascia dubbi sugli effetti della recessione. Un dialogo, anzi dovrei dire una denuncia liberatoria, tra due donne giovani ma assai provate dalle difficoltà:

... che ne sai che devo firmare la busta paga e devo ritornare oltre la metà dei soldi al ragioniere!”
Come?! Perché?” “Questi sono gli accordi! Prendere o lasciare! E se lascio sai quanti ce ne sono in fila... pensa che non mi volevano dare neanche gli ottanta euro di Renzi” “Scusa ma chi te lo fa fare? Stai a casa. Rimani coi tuoi figli almeno te li godi! A proposito come fai con i figli li mandi all'asilo?” “No. Ci pensano i suoceri. Meno male che ci sono loro...”


E quando i nonni non ci sono?

domenica 6 luglio 2014

Tra recessione e statue che s'inchinano

Non è una giornata particolarmente calda. Il barometro segna appena 23°. sono le 11 ed è la prima domenica di luglio. Nonostante i buoni propositi del governo Renzi e nonostante le famigerate 80 euro in busta paga la gente sembra svanita in qualche universo parallelo.

Per strada le macchine sono distante l'un l'altra come i denti di chi non ha la possibilità di ricorrere alle cure del dentista: una ogni 5, 6, 10, 20, metri.

La ss 106 non è stata mai così tranquilla. Volendo fare un paragone, chi riesce a immaginare delle 600 o 750 o, ancora, delle 850 della fiat al posto delle renault, citroen, wolkswagen e le piccole giapponesi in circolazione sulle strade italiane, si trova proiettato negli anni sessanta. Con l'unica amara differenza che in quegli anni iniziava davvero il rilancio economico sostenuto dal miraggio industriale delle grandi città del nord.

L'austerità ci sta uccidendo. E quanti perseguono le politiche economiche delle banche sono assassini in doppiopetto. Non posseggono un cuore ma al suo posto hanno impiantato un calcolatore impostato per controllare profitti e poco importa il numero di quanti dovranno morire o soffrire per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Matteo Renzi dice che non serve una moneta unica europea se gli obiettivi dei popoli sono diversi.
Papa Francesco afferma evangelicamente che non può e non deve esistere la dottrina del dio denaro.

Intanto da quando Matteo Renzi è diventato segretario del pd e presidente del governo ha fatto solo chiacchiere e proclami. Riforme in 100 e poi mille giorni ma solo a parole.

E papa Francesco, tolta quella sua aria bonaria, spento l'audio e oscurato il video degli abbracci e baci, cos'altro potrebbe fare in concreto perché gli ultimi non rimangano tali (visti i lasciti, l'8xmille per la chiesa cattolica e i privilegi concessi dallo Stato Italiano)?


Non è blasfemia! E neanche mancanza di rispetto. È un'analisi. Una valutazione dei fatti! E quando la maggioranza della popolazione è costretta a fare sacrifici non si può cambiare l'esistente solo con le parole. Ci vogliono i fatti. Subito!

Urgono cambiamenti epocali. Se si vuole sconfiggere la 'ndrangheta e le mafie. Perché, come si è visto, chi cresce in un clima culturalmente deviato s'inchina e fa inchinare le statue nelle processioni davanti a chi dà loro un tozzo di pane e sembra difenderli nella guerriglia della quotidianità.

Chi vive in queste realtà di sottoculture non si ferma davanti alle scomuniche o agli anatemi solenni. Non ha paura del carcere perché, come dice Gratteri, sono cose messe in bilancio dagli 'ndranghetisti e e dai simpatizzanti.

L'indignazione non serve davanti ai fatti recenti di Oppido Mamertina. E non servono neanche le prese di posizione nelle piazze mediatiche del web.
È necessario costruire l'uomo nuovo...

sabato 5 luglio 2014

Facebook, furto d'identità?

Cose che succedono sui social net work.

io e Michelangelo Pistoletto
Che strano! Facebook mi segnala un ipotetico amico: Michelangelo Pistoletto! Non abbiamo mangiato nello stesso piatto, come diciamo in gergo a Catanzaro. Non siamo amici sul vero senso della parola. Però l'ho conosciuto davvero!

L'ho incontrato durante l'allestimento delle sue installazioni nel Parco archeologico di Roccelletta di Borgia. Un sito pieno di fascino e storia ubicato a due passi da Catanzaro Lido. E poi, Pistoletto è un grande! È un creativo degno di rispetto! Quindi quale migliore occasione per stare idealmente vicino ad un uomo saggio e propositivo come lui?

Senza pensarci troppo clicco e invio la richiesta d'amicizia. Cosa che arriva quasi immediatamente. Dopo qualche ora giunge una notifica: Michelangelo Pistoletto invita a cliccare “mi piace” sulla pagina di un altro artista per poi scomparire definitivamente dall'elenco dei miei amici.

Sarà stato il vero Michelangelo Pistoletto ad aprire un account su facebook?  

A ben pensarci, anche Maurizio Cattelan ha fatto un'operazione analoga tempo addietro sempre su facebook. Ma Maurizio è imprevedibile. Uno che si prende gioco di tutto... ci può anche stare.

No, nel caso di M. Pistoletto sarà stato senz'altro qualche burlone. uno dei tanti... che giocano con l'ego di quanti affolliamo, curiosiamo, interagiamo nelle piazze virtuali con l'intima speranza di ampliare le nostre conoscenze e, in definitiva, migliorare la percezione fluida della realtà.

martedì 24 giugno 2014

Tim, quando a dettare legge è il gestore telefonico

Dal 21 luglio tim cambia le carte in tavola e quello che fino ad ora è sembrata una “cortesia” diverrà servizio. Il chiama ora e la disponibilità in linea per gli utenti avrà un costo! Ma c'è la possibilità di disattivare gratis il “servizio”, dice in calce il messaggino. Chi non lo disattiva dovrà pagare 1,90€ ogni 4 mesi.

Cosa dicono le associazioni dei consumatori?

Personalmente non vedo la necessità di pagare un balzello, se pur esiguo, per fare sapere che si è contattabili. Senza contare le zone d'ombra, la mancanza di campo, le pecche tecniche che dipendono dai ripetitori, insomma, l'utente deve anche farsi carico delle discrasie esclusive dei gestori telefonici?
Mi sembra davvero un assurdo. Una forzatura. Una inutile e fastidiosa “richiesta”. Che porterà molti soldini nelle casse della Tim.

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