mercoledì 12 febbraio 2014

Amanda su Twitter: Siamo Innocenti

Decidere di mettere il proprio talento al servizio della giustizia dovrebbe essere una sofferta quanto
ponderata azione di impegno civile.

Studiare i casi e decidere le pene per i colpevoli, quindi capire chi ha davvero commesso il delitto in funzione delle leggi scritte suffragate dalle prove certe e non dalle elucubrazioni mentali di qualche PM che se pur in buona fede segna irrimediabilmente vite innocenti, è l'assunto guida per la Pubblica Accusa.

Purtroppo, quando il giudizio umano è chiamato a indagare e sindacare su gialli macchiati di sangue o su illeciti contro la società, quindi, malaffare, traffici illeciti, evasioni fiscali etc., non sempre riesce ad ottenere risultati certi e al riparo da critiche e dubbi.

Il caso che vede coinvolti Raffaele e Amanda ha dell'incredibile!, nella tragica vicenda, Meredith, coinquilina e amica di Amanda, è la vittima.
Ovvio che la casa e in special modo il bagno siano piene di “tracce” dei tre amici. Ma, la mia analisi non vuole soffermarsi sulle prove o nel dibattimento, per queste cose c'è gia chi ha studiato legge.

Mi sento di dire, invece, che se è vero quello che hanno sempre sostenuto gli imputati principali Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ci ritroveremmo davanti ad un altro terribile errore giudiziario che tarpa le ali a due ragazzi e li segna più di quanto non abbia già fatto per il resto della loro esistenza e di quanti stanno loro vicini.

Intanto gli sciacalli studiano qualsiasi porcheria pur di fare soldi sull'affare tinto di eros e morte.

“Ventimila dollari per fare un film porno. E' l'offerta arrivata nei giorni scorsi ad Amanda Knox, la 26enne americana condannata alla fine di gennaio della Corte d'appello di Firenze a 28 anni e sei mesi di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher. A firmare la proposta è Michael Kulick, patron della casa di produzione di film a luci rosse Monarchy Distribution in una mail alla ragazza:

Da quando sei tornata alla ribalta - si legge nella mail riportata dai giornali americani - la nostra casella mail è sommersa da richieste dei fan che vogliono vedere solo te.
È, dice Kulich, "un'opportunità unica" e il denaro potrebbe aiutarti a coprire le spese legali.”

Non è la prima volte che l'industria del porno fa proposte alla Knox: nel 2011 a offrirle un lavoro fu la ben più nota Vivid Entertainment.

Offrirle un lavoro normale che non solletica necessariamente il voyeurismo libidinoso no eh!

martedì 11 febbraio 2014

Euro cultura e socialità del lavoro

Breve analisi sulla via dell'Europa unita.

Tra alti e bassi ce la siamo sempre cavata. dal blasonato feudo al latifondo borghese; dal brigantaggio alla 'ndrangheta, o mafia tanto per intenderci, dal Parlamento maschilista e elitario al democratico e pluralista. Sì, ce la siamo sempre cavata.

Abbiamo (i nostri padri) ricostruito l'Italia del dopoguerra; dato valore alla lira lavorando sui campi e edificando fabbriche; appreso mestieri e divulgato saperi, arte e cultura.

C'è stato, tutto sommato, il benessere in Italia. Gli anni '70 iniziano ad essere gli anni della svolta. E visti i fermenti culturali che agitavano le università, gli studenti in generale, che lasciavano le aule e andavano davanti i cancelli e nei collettivi delle fabbriche per confrontarsi con il mondo produttivo del proletariato, si supponeva ben altro epilogo.

I leader dei movimenti studenteschi a venire non seppero contrastare intellettualmente, come i loro predecessori, il malcostume, che, durante la crescita economica, invase e deturpò le debolezze sorrette dagli egoismi individuali.

Il declino è dietro l'angolo. Gli anni '80 fanno capolino tra politiche di austerità e passeggiate con targhe pari e dispari, inibizioni ai motori inquinanti nei centri storici delle grandi metropoli, crisi del mercato delle automobili, cassa integrazione e ferie forzate.

Tra gli anni '80 e '90 si sente parlare di lira pesante e il malumore serpeggia tra la gente. Era, quella della lira pesante, una proposta politica, se non ricordo male, dell'onorevole Andreotti e comunque di uno dei ministri di uno dei suoi tanti governi.

Giulio Andreotti, tra luci e ombre, fu un grande statista e seppe difendere il lavoro e i lavoratori in ossequio a quanto sancito dalla Costituzione della Repubblica.
Tra le tante azioni del suo mandato pubblico ce ne fu una che oggi potrebbe essere suggerita ai nuovi governanti e farla diventare un cavallo di battaglia: bloccò per qualche anno, per evitare problemi occupazionali correlati alla digitalizzazione del sistema telefonia pubblica in Italia, il montaggio delle centrali telefoniche pubbliche con tecnologia tedesca.

lunedì 10 febbraio 2014

Svizzera, vincono i sì, prigionieri della paura

La Svizzera si barrica e chiude le frontiere. Stop ai frontalieri e alla libera circolazione.


Vince la paura.

La crisi economica ha scassinato le ultime barricate ideologiche. La paura di restare senza lavoro in casa propria ha indotto gli elvetici (non è la prima volta) ad indire un referendum sulle immigrazioni nel loro territorio. E disattendendo gli accordi europei sulla libera circolazione dei cittadini negli stati membri lasciano passare l'isolamento nazionale.

I più agguerriti sono nel Canton Ticino, quello, per capirci, di lingua italiana, che riceve quotidianamente 59310 lavoratori frontalieri italiani per lo più provenienti dal varesotto e, guarda un po', questa volta a protestare è la lega nord. “Gli svizzeri fanno i loro interessi accogliendo le imprese italiane e i nostri capitali, salvo poi chiudere la porta in faccia ai nostri frontalieri quando la crisi comincia a farsi sentire fra i lavoratori d’oltreconfine – dice il senatore Stefano Candiani– Il problema è che il nostro governo non sa e non vuole fare altrettanto, tutelando veramente le migliaia di lavoratori delle province di confine”.

Matteo Salvini, il nuovo segretario della lega lancia un cinguettio e giura battaglia: “presto un referendum anche in Italia”.

La guerra tra i poveri di cervello è iniziata da un bel po' tanto è vero che ce li siamo trovati al governo in Italia e grazie alla loro enorme ignorante supponenza stiamo ancora pagandone lo scotto.

In Italia siamo alle prese con la legge Bossi/Fini e col famigerato “porcellum” di Calderoli.

E fin quando non cambia la mentalità degli italiani che guardano al proprio ombelico come se fosse il centro del mondo e degli europeisti forzati dalla paura di perdere le ricchezze territoriali perché invasi dalle orde barbariche sottosviluppate e affamate dalle lobby affaristiche mondiali, fino a quando non ci sarà emancipazione culturale e accettazione fraterna dell'altro, la paura farà da padrona e guiderà le azioni bieche del nostro vivere, per dogmi, la quotidianità.

venerdì 7 febbraio 2014

Grillo indagato, azione politica o antipolitica?

Dopo aver letto che Grillo è indagato dalla procura di Genova per aver istigato i militari a disobbedire alle leggi in base all'articolo 266 Cp in seguito all'esposto del parlamentare e coordinatore dei giovani del Pd Fausto Raciti che ravvisava l'ingerenza nella lettera aperta di Grillo indirizzata ai vertici di Polizia, Esercito e Carabinieri di non schierarsi a protezione della classe politica italiana, ho sbirciato nel suo blog.

Ho approfondito e, nella lettera, indirizzata a Leonardo Gallittelli, comandante dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia e Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell'Esercito, Grillo li invitava «di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro.

Forse perché non sono addentro ai meccanismi delle lotte politiche, alle guerriglie parlamentari e all'uso incondizionato dei cavilli legali, personalmente non ho ravvisato niente di sovversivo nelle parole di Grillo che solitamente adotta linguaggi coloriti per enfatizzare la sua visione della politica.

Di contro ho notato una sorta di coalizione volta al mutuo soccorso del sistema delle larghe intese. Una sorta di volontà ferrea nel mantenere lo status quo dei meccanismi che frenano l'emancipazione.

Gli interventi della destra e della sinistra parlamentare e le dure accuse della Presidente della Camera Laura Boldrini dimostrano la scarsa cultura politica nei confronti dell'opposizione e di quanti non sono allineati alle loro idee di democrazia e socialità.

Litigi e querele a parte, costanti invariabili nel tempo politichese, nulla lascia presagire quel salto di qualità tanto agognato.

Per concludere, con una sorta di malessere dovuto alle beghe oscurantiste, ritengo che Raciti e quelli come lui facciano del male al Paese e danno una mano agli scontenti che hanno visto in Grillo l'eroe dell'antipolitica. Antipolitica intesa come momento di rottura dei privilegi.

giovedì 6 febbraio 2014

Azione dovuta quella di Grasso


Grasso con la sua decisione ridà fiducia agli Italiani onesti.
Avranno avuto dei buoni motivi per votare contro e astenersi dal dichiararsi parte civile nei confronti di Berlusconi nel processo sulla compravendita di deputati e senatori. E così, con dieci voti contrari e otto favorevoli, il Consiglio di Presidenza ha dato parere negativo.

La senatrice di scelta civica Linda Lanzillotta; l'esponente del partito popolare Antonio de Poli, insieme a forza italia, gal, ncd e lega nord si sono messi al fianco di Berlusconi.

A favore della parte civile, invece, i componenti del consiglio di presidenza del Senato che fanno parte del centro sinistra Alessia Petraglia di sel, cinque senatori del pd: Valeria Fedeli, Rosa Di Giorgi, Silvana Amati, Luciano Pizzetti e Angelica Saggesi; Laura Bottici del m5s, e per il gruppo autonomie Hans Berger.

Qualcosa non quadra!
(Gasparri, e pensare che lo manteniamo noi)

Eppure è un atto dovuto, dopo una condanna simile costituirsi parte civile. La già traballante democrazia e il più forte distacco dalla politica nei pensieri degli italiani monta e si fortifica di pari passo con la sfiducia nei confronti degli invasori dello stato di diritto.

Ma ecco arrivare, finalmente, il parere di Grasso a sovvertire la decisione irresponsabile che ha avuto la meglio in seno al Consiglio di Presidenza.

Grasso dice si, da mandato all'avvocatura dello Stato per rappresentare il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori che inizia il prossimo 11 febbraio a Napoli e Gasparri si sente calpestato. Cosa dovremmo dire noi cittadini che fino ad ora abbiamo dovuto sopportare la vergogna delle scelte di Gasparri e della destra tutta?

Noi siamo con Piero Grasso! La sua decisione ci rappresenta! Ed è assolutamente ineccepibile. Risponde alla richiesta di dignità e prestigio delle istituzioni e degli italiani. Con buona pace di Gasparri & c.

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