lunedì 27 agosto 2012

Calabria, il carattere di una regione

Svegliarsi ogni mattina con uno scenario simile davanti agli occhi non ha prezzo!


Ogni scarrafone è bello a mamma sojia.
Il bimbo è sempre bello agli occhi della madre. Quindi, perché stupirsi se i calabresi difendono coi denti la propria terra?
Una terra bellissima!
Descritta da Omero, Cassiodoro, Douglas e dai contemporanei che la visitano e rimangono incantati difronte a tanta bellezza.
Va beh, c'è qualche depuratore che non funzione; la raccolta differenziata inesistente e tantissimi soldi che girano attorno all'affare ecosistema. Quisquilie che navigano nel mare della politica al sud come al nord da sempre.
Se a questi problemi sommiamo i giochi sporchi di certi affaristi, l'affaire si trasforma in gestione disinvolta da imputare a ecomafie e affini. Ingredienti buoni per scoop giornalistici e antagonisti politici che fino all'altro ieri hanno governato e mantenuto gli stessi standard qualitativi ambientali perché preoccupati di assegnare incarichi a commissari incompetenti o comunque obbedienti alle direttive di chi tira le fila.
Il caso ilva o italsider, come si preferisce denominare o ricordare, ha inquinato per anni Taranto e ucciso lavoratori e cittadini che hanno vissuto sotto la cappa delle ciminiere dei grandi impianti siderurgici mal bonificati per via dell'enorme spesa che avrebbero dovuto affrontare i proprietari dell'azienda, è significativo.

In Calabria non ci sono grandi industrie da proteggere che consentono di trincerarsi dietro il metodo machiavellico del fine che giustifica i mezzi, cioè, il mantenimento del lavoro a scapito dell'ambiente (ma anche questa è una scusa), forse c'è qualche piccolo predatore che gioca a fare l'ammiraglio nel mare nostrum e questo non è ammissibile.

sabato 25 agosto 2012

Calabria, promoter ancora sul piede di guerra

courtesy m. iannino
Ancora una volta si additano i responsabili regionali dei settori che hanno firmato la graduatoria del bando pubblicato dall'assessorato alla cultura guidato da MarioCaligiuri.
A loro si imputa l'assenza, nei rispettivi curricula, di adeguati studi formali nel campo della musica e degli eventi in essere.
Non c'è che dire! Ottima osservazione da parte di chi contesta la graduatoria e dei giornalai che appoggiano gli “imprenditori dello spettacolo” rimasti, momentaneamente, fuori.

Ma quando mai si è visto che un cultore dell'arte, sempreché vogliamo inserire sotto questa etichetta i vari modi d'espressione quali la musica, la fotografia, la pittura, il cinema etc etc etc, debba per forza possedere un titolo specifico?
La cronaca, ma prima ancora la storia, insegna che i più grandi artisti, quelli che hanno cambiato il mondo sono delle “teste calde fuori dal comune”; persone sopra le righe che riescono a vedere mondi, universi, galassie ignote ai comuni mortali che si beano del “pezzo di carta (alla trota?)”.
E poi, chi vieta, eventualmente ai dirigenti regionali in questione di avvalersi di persone esperte quali sono i ragazzi di oggi?
Ma per certa gente quando è guerra è guerra! E allora giù merda per tutti. Si va a spulciare se la nonna aveva i baffi o il nonno fumava il sigaro.
No! non è questo il modo più consono per fare cultura! sempreché di cultura possiamo parlare con chi denigra e disdegna il lavoro altrui.
Se, al contrario, questi signori, hanno ravvisato errori che li penalizzano realmente, allora, è opportuno che li denuncino apertamente seguendo i percorsi abituali evitando rumori mediatici inutili, e ricordando anche i momenti in cui loro stessi sono stati “graziati” da eventuali sviste dei “non addetti ai lavori”.

giovedì 23 agosto 2012

Sky, abbonarsi è facile disdire no

Fare l'abbonamento sky è facile, disdirlo è difficile! In barba ai diritti del consumatore.

Seguendo le modalità, come da contratto, compilo la lettera di disdetta dell'abbonamento SKY e la spedisco con raccomandata con ricevuta di ritorno.
A questo punto, logica vuole che sky risponda con le stesse modalità e mi faccia sapere, come da me evidenziato nella lettera di disdetta, eventuali costi rimanenti e dove consegnare il decoder con relativa scheda e telecomando. Niente di quanto razionalmente io mi aspetti accade!
sono subissato da telefonate per conto di sky che tentano di farmi desistere con proposte di “offerte convenienti” per i primi sei mesi e da alcune lettere che non fanno altro che esasperare l'attesa dello scioglimento di un abbonamento che non intendo mantenere. Le missive hanno il sapore della dissuasione per sfiancamento con l'aggiunta vessatoria visto che ormai sono trascorsi quasi due mesi dalla mia missiva.
L'ultima comunicazione di sky, giunta per posta basic dopo quasi due mesi dalla mia R.A.R suona così:

Gentile signor ….. in riferimento alla sua richiesta di disdetta del suo abbonamento sky, abbiamo la necessità di fornirle importanti informazioni amministrative relative alle modalità e ai tempi di chiusura del servizio, di restituzione dei materiali e gli eventuali costi di uscita.
La invitiamo pertanto a telefonare entro il 31.8.2012 al numero verde 800 922 336, gratuito e attivo tutti i giorni dalle ore 8,30 alle 22,30. firmato servizio clienti sky.

Ora, voglio chiedere a questi scienziati della dissuasione sottile:
cosa vi ho chiesto nella raccomandata con ricevuta di ritorno? E perché dovrei telefonarvi, forse non sono stato chiaro?
NON VOGLIO PIÙ' ESSERE ABBONATO SKY! Qualora mi tornasse la voglia mi farò vivo io!
Cordiali saluti.

una serata con gli amici a Soverato

Aveva ragione Berlusconi: i ristoranti sono pieni! (scappa da dire).
A vista, l'ampia area cosparsa di tavoli e disseminata di anfore, ha il tutto esaurito.
La musica soft stile anni sessanta non disturba l'ambiente e neanche il vicinato anche se privo di pareti. È una struttura in legno adagiata sulla sabbia del lungomare di Soverato, frequentata da turisti e gente del posto, compostamente.
Io entro per la prima volta in compagnia di amici che, appassionati di balli latinoamericani, una delle tante offerte della nutrita programmazione del locale, lo frequentano metodicamente e in virtù della familiarità mi suggeriscono alcune specialità.
Lascio fare a loro:
antipasti vari, patatine e... calzone della casa.
La serata è fresca. Il buio della notte forma un muro nero oltre le otto fila di ombrelloni bianchi e blu. La schiuma biancha della risacca s'intravede appena e al di qua, tra la terrazza del ristorante e l'area balneare attrezzata, alcuni ragazzi passeggiano sulla spiaggia. Mano nella mano, con le scarpe che penzolano dalla mano libera, si godono gli ultimi giorni di agosto prima di tornare agli impegni abituali.

Gli stuzzichini sono invitanti, oltre che abbondanti. Le patatine fritte, poi, sono un classico della goduria gastronomica che accomuna grandi e piccini.
Una bimbetta di neanche due anni li mangia di gusto mentre gioca diligentemente con il tablet del padre. Le sue manine vanno dal piatto con le patatine al display. Il ditino paffuto sfiora le icone, preme, sfiora, allarga le immagini e gioca col suo giochino preferito. È uno spasso! Qualche tavolo più in là, una comitiva brinda a qualcuno o qualcosa e sullo sfondo le luci delle giostre attraggono genitori nonni e bambini.

Nel frattempo gli antipasti sono svaniti. Arriva il piatto forte. Sembra la plancia di una nave avvolta nel prosciutto sotto una pioggia di scaglie di parmigiano che naviga in un mare di rucola mozzarella e pomodorini. Piatto unico da mangiare a puntate. Ed è quello che ho fatto!
Dopo alcuni bocconi, pur gradendo immensamente la sapiente ricetta, lo stomaco ha detto basta. Alt ad ulteriori immissioni nocive. Che fare? lasciare finire una simile leccornia nella spazzatura o... ho scelto la seconda opzione.

martedì 21 agosto 2012

Pussy riot, sesso, impegno sociale e politica

Certo, se i partigiani avessero pensato di scopare piuttosto che sparare e tendere imboscate ai nemici della patria, di sicuro, sarebbe stata tutta un'altra storia per la resistenza e per l'umanità!
Che so, tipo, fate l'amore e non la guerra, slogan urlatissimo negli anni della rivoluzione studentesca ma mai messo in atto così platealmente come hanno fatto le pussy riot in Russia.
Un gruppo di ragazzi rivoluzionari sui generis che per contestare il nemico politico vanno a scopare nei luoghi pubblici, inscenano flash mob e performance sempre a base di sano sesso (sano perché pare che le coppie siano fisse). Finalmente, dopo l'ultima performance fatta in una chiesa (che ha offeso la coscienza dei fedeli e li vede in tribunale per vilipendio alla nazione) la popolarità cresce in maniera esponenziale specie per la leader del gruppo: Nadia Tolokonnikova. A lei hanno proposto di posare per la copertina di Playboy Ucraina e in poche settimane i suoi amici su Facebook sono schizzati a 5.000.
mentre il video della sua dichiarazione di difesa definito «una classico nell'antologia della dissidenza» perchè cita Pitagora, Solženicyn e Dostoevskij ha fatto il giro del mondo.

Capelli a caschetto, sorriso dolce, Nadezhda Tolokonnikova, giovane mamma di 22 anni, considerata dall'accusa la «mente diabolica» delle 3 Pussy Riot, che fanno parte del gruppo punk femminista, tra cui la stessa Nadia, hanno buscato due anni al processo di Mosca per «teppismo e incitamento all'odio religioso».
In questa storia i giornali ci sono andati a nozze. E non solo quelli patinati del gossip. Anche quelli politici, seriosi hanno seguito le pussy. La più gettonata? Nadia! Giovane bella, dolce mamma di una bambina che rischia di perdere perché i servizi sociali potrebbero affidarla ad altri a causa della condanna a due anni di carcere dopo l'ultima bravata.

Le sue foto, quelle più rappresentative del processo che ha spaccato l'opinione pubblica russa e portato a schierarsi anche il jet set internazionale, fanno il giro del mondo. La più significativa? quella dell'otto agosto che immortala Nadia con il pugno alzato, manette e t-shirt blu con scritto «No Pasaran», in poche ore invade siti web, social network e, ovviamente, giornali.
Con il giovane marito Piotr Verzilov, Nadia ha una storia di attivismo politico, iniziato nelle piazze con le manifestazioni per la parità dei diritti dei gay e nel collettivo artistico pietrobughese Voina (Guerra).

I due, come ricorda il Guardian, si erano conquistati i riflettori già nel 2008: alla vigilia dell'elezione del presidente Dmitri Medvedev, hanno partecipato a un'orgia pubblica al museo di Biologia Timiryazev di Mosca, in una performance chiamata 'Scopa per il successore - l'orsacchiotto!' giocando sul cognome del presidente che deriva dalla parola russa medved (orso). Lei, incinta e prossima al parto, non aveva esitato a fare sesso con il suo compagno davanti a fotografi e telecamere.

ma se non avessero fatto queste performance s chi se li sarebbe cagati? va be che passata la curiosità iniziale tutto torna come prima se non peggio, ma, dobbiamo dargliene atto, loro ci hanno provato.

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