venerdì 4 febbraio 2011

blogger, chi è, che fa?

Il blogger è: opinionista anomalo, giornalista in erba o scrittore atipico?


Il diritto di critica, o meglio, la possibilità di poter ragionare sull’operato dei personaggi pubblici, pur rimanendo nella sfera delle analisi personali, libertà garantita dall’articolo 21 della Costituzione italiana, è a tutti gli effetti, una pratica valutativa.

Come già dibattuto e chiarito anche dalla Cassazione Penale, i blog non sono da ritenersi prodotti editoriali anche se chi scrive applica il diritto di critica, ciò non toglie che oltre alle opinioni, sui blog, vi sono notizie circostanziate, che non discostano molto dall’informazione giornalistica, anzi, spesso sono dei pezzi scritti con estremo riguardo, attenti a non ledere la sensibilità di chi legge e di chi si trova nelle condizioni, a volte suo malgrado, di essere “analizzato”.

Qualcuno afferma che il blog sia una sorta di diario on line. E questa, a mio avviso, è una forma riduttiva per togliere di torno un problema nuovo che la lobby della comunicazione si trova ad affrontare. E Current n’è la conferma. Current nella sua informazione usa spesso fonti inusuali, fuori dei canali istituzionali, tant’è che i servizi sono curati e spediti da blogger di tutto il mondo e grazie a loro si conosce l’altro volto della realtà. Una realtà sottaciuta dai sistemi di comunicazione e dai mass media consacrati è l'importanza che hanno assunto i nuovi media. Non a caso, anche in Egitto la prima censura del regime di Mubarak ha riguardato internet.
L’oscuramento delle telecomunicazioni di nuova generazione isola popoli e lascia ai regimi totalitari la libertà di sedare con la violenza i malumori degli oppressi e di quanti cercano la democrazia.
Quindi, per concludere:
Blogger  o giornalista?
C’è una sorta di contraddittorietà nelle valutazioni degli albi stilati e composti da persone che usano l’ingegno. Che sia giunto il momento di alienare le corporazioni e dare spazio agli ingegni?
Giacché quanti scrivono sui blog spassionatamente con gli occhi e la mente rivolte al sociale sono animati da gratuiti impulsi altrimenti denominati scrittori, opinionisti, narratori e cronisti dall'autonomia incondizionata  perché liberi da contratti e legami trasversali imposti da potentati politici o economici? semplicemente, di fatto, il blogger è testimone del tempo!

giovedì 3 febbraio 2011

Loiero e Traversa candidati a sindaco per Catanzaro

Loiero vs Traversa, titani a confronto per le comunali Catanzaro

Da qualche giorno sono iniziati i giochi per le prossime comunali catanzaresi. Dopo la candidatura di Michele Traversa che rappresenta la destra, anche Agazio Loiero, ex presidente della regione Calabria, nonché parlamentare, ministro e viceministro della repubblica nei governi di destra centro e sinistra passati, si è candidato a sindaco di Catanzaro. Secondo quanto affermato da Loiero, il suo impegno per la città capoluogo nasce dalla volontà di lasciare qualcosa di concreto da parte sua alla città e nel frattempo vuole formare la nuova classe politica, fatta di giovani.
Non saprei dire se i balletti politici di Loiero siano una buona sana strategia da teorizzare e lasciare ai posteri visti i risultati ottenuti, senz’altro è sinonimo di scaltrezza, pragmaticità e opportunismo politico. Virtù elargite abbondantemente e concretamente dagli ultimi avvenimenti politici nazionali e locali che hanno visto fare il salto della quaglia a parlamentari eletti in schieramenti(ideologicamente?)opposti .
La nuova classe dirigente deve combattere e condannare opportunismi e mediocrità. Valorizzare le risorse intellettuali e paesaggistiche secondo le vocazioni territoriali, incentivando meriti e sforzi culturali piuttosto che enfatizzare ibridazioni che hanno come unico supporto privilegiato l’appartenenza a schieramenti di potere e nient’altro.
Anche Traversa non è da meno: da finiano doc ora siede tra i banchi del pdl dimenticando il suo passato nel Msi, poi An nonché referente politico di Fini in Calabria.

La battaglia si prevede interessante e intensa: da una parte Traversa che vuole mantenere la “gestione” dell’area ex scuola agraria, sua creatura oggi denominata “parco della biodiversità” e la sua cordata composta da Wanda Ferro, Maurizio Rubino &C intenzionati a mantenere il potere dei poli culturali catanzaresi: marca, musmi, San Giovanni, polifunzionale ecc. Dall'altra, l'armata Brancaleone di Agazio Loiero,  attualmente debolmente rappresentata nelle sedi "raccoglivoti", e battuta indecorosamente alle regionali da Scopelliti (secondo voci, pare che gli amici che avevano giurato fedeltà e assicurato i voti abbiano tradito Loiero all'ultimo minuto. Sarà vero, oppure è il risultato di tattiche mirate che nella gestione politica territoriale sono da considerare anzitempo con joint vointure ad hoc?).
Riuscirà l’ex governatore a sbrindellare l’armata del "comitato spontaneo" per Traversa sindaco e convogliare su di sé le preferenze dell’elettorato catanzarese? i scillipoti nostrani, catanzaresi di fatto, che assumono incarichi nelle prestigiose vetrine, sono saldamente ancorati e lautamente remunerati nei ruoli prestigiosi della cultura extralarge per lasciare spazio all'azione dei concorrenti.

mercoledì 2 febbraio 2011

è ora di smetterla! questa politica danneggia l'Italia

Basta con la guerriglia delle contrapposizioni: porta solo danni al Paese!


Siamo un popolo di guardoni! Tutti con l’occhio torvo e l’orecchio teso per conoscere nuove morbosità sulle vicende private del premier. va beh, d’accordo, lui rappresenta l’Italia anche quella che non l’ha votato, quella lontana dai suoi festini per scelta culturale o perché non se li può permettere, e quindi dovrebbe mantenere un certo decoro, non lasciare trapelare quanto elargisce alle donne da lui conosciute. Non sto a sindacare se la conoscenza è di natura sessuale, ma nella situazione contingente diventa indecoroso e offensivo per tutte le famiglie che versano in gravi disagi economici apprendere delle decina di migliaia di euro elargiti a fin di bene. Se a questo sommiamo un po’ di voyeurismo mediatico, non solo italico, è ovvio che la figura del presidente del consiglio diventi materia di macchiette satiriche.
Ok, lui ha esagerato con le manie di grandezza, ha oltrepassato la misura degli uomini politici precedenti, perché, stando alle chiacchiere di corridoio pare che anche loro, se la facessero con le mignotte (ancora la definizione di escort non era stata coniata, anzi no, era riferita a un’automobile) ha accentrato i poteri ed ha ritenuto di ergersi al di sopra di tutte le cose animate e inanimate, persino della Carta Costituzionale Repubblicana. Ma oggi, in quei due fotogrammi mandati in onda da un servizio giornalistico, la sua solitudine ha squarciato lo schermo e le impercettibili vibrazioni della testa lasciavano trasparire amarezza e costernazione.
al di là del dramma umano e dei reali motivi delle elargizioni alle giovani donne, che senza dubbio sta vivendo, credo che Berlusconi sia anche costernato per l’epilogo poco edificante della sua discesa in campo e perché no per l’impotenza di non aver potuto concludere le riforme elencate nel suo programma politico.
Certo non sta a me sindacare se giusto o sbagliato, ma un tempo, il codice cavalleresco concedeva l’onore delle armi agli sconfitti…
Berlusconi ha movimentato la politica, ha squarciato le falle esistenti, ha fatto comprendere, ove ce ne fosse stato bisogno, che la casta è forte e che i proclami preelettorali sono una farsa per accalappiare merli. Non è Berlusconi, la destra o la sinistra che non funziona. È tutto il sistema che deve essere riveduto e corretto a incominciare dal singolo cittadino, dalla sua presa di coscienza e dall’impegno costante nel sociale.

tv e nuovi media attenzione ai comportamenti volgari

I pericoli del cattivo esempio

Inciviltà, mediocrità e volgarità la fanno da padroni, spopolano sui mass media, diseducano e inducono le masse a intraprendere percorsi di vita pericolosi.

Una cosa è certa: la guerriglia in atto in Italia nasconde e nello stesso tempo evidenzia interessi privati nella gestione pubblica della politica nazionale.
Troppi interessi ruotano attorno a fondazioni, commissariamenti, società controllate dallo Stato anzi da chi vince le elezioni in ambito locale e nazionale.
Personaggi scaltri pilotano il pensiero della gente comune mentre succhiano loro il sangue e si cibano come i vampiri delle energie dei deboli.
Balletti deprimenti portati in scena dai mezzi di comunicazione di massa lasciano intendere che ai potenti e ai belli tutto è concesso. Persino un signore che pubblicizza in malo modo un suo romanzo pensa di lanciarlo meglio facendo intervenire la Ruby rubacuori. Così la supposta nipote di Mubarak invaderà la nostra privacy anche negli spot pubblicitari su rai3 giusto all’ora di pranzo quando le famiglie sono riunite e vorrebbero vedere ben altro. Già il modello pubblicitario lanciato finora dallo scrittore non ha dimostrato molta efficacia anche perché dalla presentazione stessa e dalle parole della figlia prima e di Manuela Arcuri dopo, ma anche il taglio dato dall’autore stesso, ha dato la giusta valenza del lavoro e a quanti amano leggere non è sfuggito. E questo episodio, tutto sommato potrebbe essere mitigato dal fatto che lo scrittore paghi per la pubblicità richiesta, ma come la mettiamo quando anche gli utenti del servizio pubblico rivendicano il diritto di un modello mediatico più austero del tipo: evitiamo di mandare in onda le volgarità, la pubblicità stomachevole di assorbenti, perdite di urina e quant’altro durante le ore dei pasti? Oppure chiedono di allontanare la faziosità dei direttori generali ma anche dei politici che si auto flagellano con telefonate in diretta? Per non parlare poi dei soliti presenzialisti pagati dal servizio pubblico, la rai, per difendere vergognosamente chi è nell’errore madornale e che mortificano l’intelligenza degli italiani?
Dopo il periodo dello Sgarbi pensiero oggi è il turno del Porro pensiero, Feltri pensiero Bel Pietro pensiero ecc.
Riusciranno questi signori ad avere stima di sé stessi e di quanti sopportano la loro visione? Quantomeno dicessero cose apprezzabili, analisi degne della cultura che spacciano di possedere.
Stessa cosa per i politici rivolta con forza dialettica ai diretti rappresentanti del governo, ministri e sottosegretari.

martedì 1 febbraio 2011

Antonella, la perfidia poco graffiante di telespazio tv

Alta, magra, ben curata, la perfidia sembra avere ceduto le armi della dialettica politica graffiante e irriverente. Seduta sulla poltrona, ai lati dei due, un politico e uno scrittore, per lo meno così c’è scritto nel sottopancia del video, che, per una forma spontanea di associazione d’idee, fanno venire in mente il gatto e la volpe, la donna accavalla le gambe mentre tenta d’intervenire debolmente (non è stimolante dal punto di vista dialettico come un tempo anche se sciorina la sua cultura citazionista prima di porre la domanda in merito a dove sono seduti gli uomini, potenti e no) : presidente, allora dici che ci saranno 4, 5mila posti di lavoro?
Sì! Io dico ai giovani che nei prossimi giorni al massimo nel mese prossimo le imprese assumeranno per i prossimi 4, 5 anni dei giovani. Quindi almeno per 4, 5 anni i giovani avranno da lavorare!
Che significa? (lo chiedo io, perché Antonella, pensa a sorridere, non so bene se al presidente o alla balla dei 5mila posti di lavoro).

Anche un altro presidente promise unmilione di posti di lavoro e siamo percentualmente in caduta libera in quanto a disoccupazione e perdita di lavoro in Italia. (che sia questo il motivo della metafora del gatto e della volpe di Collodi?)

Siamo quasi sui titoli di coda e a parte i proclami politici, spavaldi e offensivi per i calabresi, la novità consiste nella sigla di chiusura che vede i due ospiti, il gatto e la volpe, canticchiare e fare faccine strane sulle parole “quanti amici hanno tradito” continuando a dirigere con la manina le note della canzone “la sedia di lillà”.

Ma si può davvero assistere a queste macchiette senza reagire? Davvero questi dirigenti credono che siamo tutti fessi?
La Calabria e l’Italia tutta non vuole erogazioni o esenzioni alle imprese che sfruttano i giovani lavoratori per pochi soldi e per lasciarli col culo per terra dopo pochi anni senza mai avere la possibilità di pensare a un futuro degno di nota. I giovani pretendono dalla politica programmi seri che diano certezze, azioni e progetti mirati alle peculiarità lavorative della regione e del territorio. E se la vocazione è quella del turismo, dell’agricoltura o dell’industria sviluppare i rispettivi comparti adoperando strumenti idonei per promuovere i mestieri richiesti dalle potenzialità territoriali.
Basta con le elargizioni ai soliti im/prenditori che scendono in campo per tutelare i fatti propri. È ora che si pensi alla tutela e alla dignità di tutti! Il nord africa suggerisce qualcosa…

Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto