E dopo La russa è il turno di Porro a sparare cazzate e mostrare l’enorme cultura filosofica di “a un palmo dal mio culo”. “il nemico è il welfare che tutela troppi pensionati e vecchi! Il problema dei giovani sono i pensionati, ce ne sono troppi sulle nostre spalle…” e giù blaterando. Non c’è che dire. L’ultima puntata del 2010 di annozero è stata scoppiettante. Sembravano i botti di capodanno tante erano le cazzate vomitate dagli illustri ospiti che hanno sciorinato la politica della destra di governo. Non li definisco fascisti e neanche di destra. Sono semplicemente ignobili e privi di pensiero sociale. Loro starebbero bene in quel contesto storico che vedeva gli storpi buttati giù dalla rupe oppure degni gestori di … (la definizione mi fa talmente rabbrividire che non riesco pronunciarla, quindi, ognuno ci metta quello che preferisce).
La televisione ha fatto eco a una sottocultura pericolosa e ne ha amplificati i toni. Ha divulgato lo stato di disagio mentale di certa gente che, nostro malgrado, presenzia forum importanti per la crescita del paese. Gente scaltra che ha lottizzato il potere e lo gestisce come cosa propria. bambini viziati; egocentrici; che, se avessero tutt’altra cultura della socialità forse non verseremmo in questo stato.
Annozero del 16 dicembre duemilaedieci sarà visionata e ricordata, grazie agli annali rai, per la tracotanza e la cieca stupidità divulgata da scaltri signori, la cui condotta, assurta a ideologia di sistema grazie alle teorie rese reali da un manipolo di egoisti che hanno invaso i mezzi di comunicazione di massa e hanno fatto proseliti destabilizzanti. Ma, analizzata antropologicamente dalle generazioni future, la storia dei costumi sociali odierna emetterà la giusta sentenza. Una sentenza che terrà conto della sordità delle istituzioni sottolineata dalle richieste dei cittadini agli uomini di governo.
venerdì 17 dicembre 2010
giovedì 16 dicembre 2010
le urla di La Russa sommergono annozero
Fuori nevica. Unica realtà soffice, bianca, pura. Urla improvvise richiamano la mia attenzione. Volgo lo sguardo verso la tv: uno scalmanato inveisce contro un rappresentante degli studenti che hanno manifestato contro il governo e la riforma della Gelmini. Rimango allibita. L’uomo ha la bava alla bocca, inveisce contro il ragazzo; lo chiama vigliacco. Lo studio di annozero s’infiamma. La platea si stringe affianco al ragazzo mentre i vecchi che gestiscono il potere, coalizzano tra di loro. È una bruttissima pagina d’intrattenimento politico che rappresenta una cultura totalitaria intransigente e cafona.
Non è un bel vedere. Meglio guardare la neve che ammanta le strade.
catanzaro, al marca ennesima esposizione esterofila
Al marca l’ennesima esposizione esterofila a partire da sabato prossimo.
Eppure il tema portante della mostra tratta di comunità! Una comunità virtuale circoscritta!, che lascia fuori dal circuito espositivo e quindi propositivo gli artisti catanzaresi e pone la Calabria e quanti operano nel campo della cultura nel ruolo di semplici spettatori e non fruitori attivi di un mercato culturale giacché mancano i confronti diretti tra intelligenze locali e conquistadores dei siti museali nonostante il fecondo humus culturale esistente in loco.
Gli organizzatori dell'evento parlano di aggregazione a sproposito dati i fatti appena accennati, perciò ricordo agli amministratori locali e ai curatori della mostra di prestare maggiore attenzione alle intelligenze creative calabresi in virtù del fatto che siti e risorse economiche sono calabresi.
Eppure il tema portante della mostra tratta di comunità! Una comunità virtuale circoscritta!, che lascia fuori dal circuito espositivo e quindi propositivo gli artisti catanzaresi e pone la Calabria e quanti operano nel campo della cultura nel ruolo di semplici spettatori e non fruitori attivi di un mercato culturale giacché mancano i confronti diretti tra intelligenze locali e conquistadores dei siti museali nonostante il fecondo humus culturale esistente in loco.
Gli organizzatori dell'evento parlano di aggregazione a sproposito dati i fatti appena accennati, perciò ricordo agli amministratori locali e ai curatori della mostra di prestare maggiore attenzione alle intelligenze creative calabresi in virtù del fatto che siti e risorse economiche sono calabresi.
mercoledì 15 dicembre 2010
michael jackson, qualche anno dopo la morte
Michael Joseph Jackson qualche anno dopo.
(Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009)
È passato più di un anno dalla sua morte per avvelenamento da farmaci ma lo spettacolo continua.
La stringa del sottopancia scorre sotto le immagini di un efebo nascosto dietro quintali di cerone: capelli riccioluti; nasino microscopico; labbra ben disegnate... colore ceruleo;
la rock star americana... parla romano!? È uno scherzo!... no, non lo è: la giornalista sta intervistando un fan che, pur di somigliare alla perfezione a Michael Jackson , si è sottoposto a diversi interventi di chirurgia plastica come ha fatto, d'altronde, il suo idolo quando era in vita. Una vita protesa a rincorrere fama, successo, soldi. Michael Jackson è stato davvero un mito per moltissimi ragazzi. Sì, è stato un bravo showman; un vero perfezionista; un innovatore estetico, se vogliamo, anche musicale. Peccato che sia morto a soli cinquantanni, se no chissà quante altre novità avrebbe offerto al mondo dello spettacolo, alcuni dicono a causa dei continui interventi chirurgici che lo hanno indotto a assumere frequenti dosi di antidolorifici sempre più forti.
Jako è morto il 25 giugno del 2009 ma, è di questi giorni che un suo inedito si trova nelle alte vette della classifica musicale. Una canzoncina orecchiabile che dà l'opportunità ai suoi innumerevoli fans di sentirlo ancora vivo e acquistare il gadget per le feste di Natale, regalarlo o regalarselo. Piuttosto, chissà come si sentirà tra 20, 30 anni, il clone di Jako, con qualche kg in più e qualche capello in meno, trasformazioni, queste, imposte dalla genetica; quando il ricordo dell'idolo sarà cancellato definitivamente dalla memoria collettiva e lui non vivrà di luce riflessa , salvo eventuali revival, operazioni di mercato, interessi discografici e tutto ciò che il business industriale creato attorno alla persona di M. J. escogita ed offre attraverso i mass media al grande pubblico, d'altronde pare che abbia lasciato un hard disk con incise un centinaio di canzoni. Una vera e propria miniera d'oro per gli eredi se la sua ascesa rimane irresistibile nel mondo della canzoncina e dello show business.
(Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009)
È passato più di un anno dalla sua morte per avvelenamento da farmaci ma lo spettacolo continua.
La stringa del sottopancia scorre sotto le immagini di un efebo nascosto dietro quintali di cerone: capelli riccioluti; nasino microscopico; labbra ben disegnate... colore ceruleo;
la rock star americana... parla romano!? È uno scherzo!... no, non lo è: la giornalista sta intervistando un fan che, pur di somigliare alla perfezione a Michael Jackson , si è sottoposto a diversi interventi di chirurgia plastica come ha fatto, d'altronde, il suo idolo quando era in vita. Una vita protesa a rincorrere fama, successo, soldi. Michael Jackson è stato davvero un mito per moltissimi ragazzi. Sì, è stato un bravo showman; un vero perfezionista; un innovatore estetico, se vogliamo, anche musicale. Peccato che sia morto a soli cinquantanni, se no chissà quante altre novità avrebbe offerto al mondo dello spettacolo, alcuni dicono a causa dei continui interventi chirurgici che lo hanno indotto a assumere frequenti dosi di antidolorifici sempre più forti.
Jako è morto il 25 giugno del 2009 ma, è di questi giorni che un suo inedito si trova nelle alte vette della classifica musicale. Una canzoncina orecchiabile che dà l'opportunità ai suoi innumerevoli fans di sentirlo ancora vivo e acquistare il gadget per le feste di Natale, regalarlo o regalarselo. Piuttosto, chissà come si sentirà tra 20, 30 anni, il clone di Jako, con qualche kg in più e qualche capello in meno, trasformazioni, queste, imposte dalla genetica; quando il ricordo dell'idolo sarà cancellato definitivamente dalla memoria collettiva e lui non vivrà di luce riflessa , salvo eventuali revival, operazioni di mercato, interessi discografici e tutto ciò che il business industriale creato attorno alla persona di M. J. escogita ed offre attraverso i mass media al grande pubblico, d'altronde pare che abbia lasciato un hard disk con incise un centinaio di canzoni. Una vera e propria miniera d'oro per gli eredi se la sua ascesa rimane irresistibile nel mondo della canzoncina e dello show business.
Parlamento: tre voti per non governare
Tre voti di scarto per continuare nell’ingovernabilità.
Quanto accaduto ieri alla camera è l’ennesimo episodio di una politica assurda che aumenta il divario tra ricchezza e povertà e divide ulteriormente la politica dai cittadini costretti in gravi disagi economici dai giochini di palazzo.
al di là delle motivazioni date dai parlamentari, che all’ultimo minuto si sono spostati da una parte all’altra, motivazioni che sono risultate fumosi e incomprensibili a una stragrande maggioranza di persone, in Italia e all’estero, di fatto, quanto è accaduto aumenta la frattura tra il mondo d’orato dei politici e la realtà delle famiglie che, a stento, riescono ad arrivare a fine mese.
Lo scarto di due o tre parlamentari ha consentito al governo di continuare a galleggiare ma non a governare la crisi! E mentre all’interno della camera si faceva la conta e si agitavano bandiere per festeggiare non si sa cosa, fuori, Roma era invasa da cittadini stanchi di assistere allo scempio della democrazia per opera dei parolai della politica. Parolai che dovrebbero servire la Repubblica e i cittadini ma che, di fatto, la dominano e sottomettono, altrimenti come spiegare le esaltazioni, i sorrisi e la strafottenza che trapela dalle azioni e dalle risposte?
Se questi signori amassero davvero il loro mandato e rispettassero gli elettori e principalmente i non elettori, vale a dire i giovani, i bambini, gli inermi, dovrebbero cambiare registro e GOVERNARE per il bene della collettività!
Ma sappiamo che non è così! Continueranno a campicchiare, loro, mentre gli altri, noi, sprofonderemo nella barbarie che loro sapientemente hanno seminato.
Quanto accaduto ieri alla camera è l’ennesimo episodio di una politica assurda che aumenta il divario tra ricchezza e povertà e divide ulteriormente la politica dai cittadini costretti in gravi disagi economici dai giochini di palazzo.
al di là delle motivazioni date dai parlamentari, che all’ultimo minuto si sono spostati da una parte all’altra, motivazioni che sono risultate fumosi e incomprensibili a una stragrande maggioranza di persone, in Italia e all’estero, di fatto, quanto è accaduto aumenta la frattura tra il mondo d’orato dei politici e la realtà delle famiglie che, a stento, riescono ad arrivare a fine mese.
Lo scarto di due o tre parlamentari ha consentito al governo di continuare a galleggiare ma non a governare la crisi! E mentre all’interno della camera si faceva la conta e si agitavano bandiere per festeggiare non si sa cosa, fuori, Roma era invasa da cittadini stanchi di assistere allo scempio della democrazia per opera dei parolai della politica. Parolai che dovrebbero servire la Repubblica e i cittadini ma che, di fatto, la dominano e sottomettono, altrimenti come spiegare le esaltazioni, i sorrisi e la strafottenza che trapela dalle azioni e dalle risposte?
Se questi signori amassero davvero il loro mandato e rispettassero gli elettori e principalmente i non elettori, vale a dire i giovani, i bambini, gli inermi, dovrebbero cambiare registro e GOVERNARE per il bene della collettività!
Ma sappiamo che non è così! Continueranno a campicchiare, loro, mentre gli altri, noi, sprofonderemo nella barbarie che loro sapientemente hanno seminato.
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