martedì 16 giugno 2009
le solitudini del web
Le solitudini del web: blog, facebook e social network sono intasati dalle notizie.
Il ventaglio è ampio; s’inizia col post intimista, quello, tanto per intenderci che sciorina i panni sporchi al mondo intero ma (che non confideremmo, noi, tutti navigatori anonimi della rete) mai ad un amico reale.
Poi il post poetico in cui si dà ampio sfogo alle tensioni emotive, in primis: l’amore privato; personale e struggente: passione da imporre in armonia col proprio ego; quindi l’amore per il prossimo, quello che muove il mondo sociale, che abbraccia politica e ambiente fin quando si è giovani idealisti…
Infine, ed è la cosa che più tira: sesso droga e rock&roll, per citare una frase fatta.
Tutto ciò non dispiace!, anzi, la pluralità di pensieri esercita un’azione corroborante; vivacizza la rete ed ognuno torva l’anima gemella, il gruppo virtuale con affinità elettive confacenti al proprio sentire.
Ma c’è anche “il lupo solitario”, quello che disdegna i workshop mascherati di beneficenza o cultura; raduni preconfezionati, laddove, bande di specialisti mettono bei fiocchetti rosa, azzurri e arancione a operazioni prettamente economiche: come si può parlare di “industria culturale intesa come business, rilancio e sviluppo dell’economia nel no profit” mantenendo le stesse leggi che hanno condotto le famiglie e le singole persone alla povertà?
Fintantoché, l’economia mondiale determina le condizioni di vita dell’intero globo terrestre nei termini vissuti dai ceti medi, è pura demagogia!
L’Arte, la Cultura, le Operazioni Culturali servono a far evolvere le Menti!, e, se dalle azioni propositive anzidette scaturisce ricchezza, benessere nell'accezione ampia del termine, per tutti, che ben venga! significa che si è lavorato bene.
domenica 14 giugno 2009
prefazione, mediterraneo, rotte dei migranti
Le vie del mediterraneo sono intessute di storie e culture: greci, nord africani ed europei hanno tracciato rotte; combattuto, invaso e dominato territori deboli.
Le migrazioni, dettate dai bisogni di sopravvivenza, accompagnate da diffidenze reciproche nei luoghi d’attracco, stentano a placarsi. Il naufrago, se pur speranzoso nel contatto con la terra ferma, esplora guardingo l’ignoto. Certamente, se avesse avuto di che vivere non avrebbe affrontato il mare e l’ingordigia degli scafisti.
I clandestini, costretti a condizionamenti restrittivi, economici, civili e morali, non hanno consistenza politica: schiavi del terzo millennio, come i contadini del sud dell’immediato dopoguerra; migranti, ancora, accolti con diffidenza!
L’emigrante ripone la fiducia nei datori di lavoro e nei cittadini che lo accolgono in pace. S’integra nella comunità culturalmente evoluta; i figli sentono l’appartenenza al territorio mentre in lui, probabilmente, vive sopito un focherello nostalgico. D'altronde è umano! Come fa a recidere i legami d’affetti maturati e cresciuti in lui fino alla sua partenza? Questo dovremmo saperlo e capirlo tutti non solo perché fa parte della vita quotidiana ma anche per un retaggio storico:
Anche noi abbiamo dormito in baracche; cagato nei cessi alla turca senza carta igienica, senza acqua, viaggiato e lavorato come bestie in territori ignoti nella speranza che…
venerdì 12 giugno 2009
garantismo, totalitarismo, anarchia: le anime italiane
Il garantismo, il totalitarismo, l’anarchia…
Lo stato di diritto basato sulle garanzie costituzionali intese come tutela della libertà civile e individuale, che nel contempo limita eventuali arbitri del potere pubblico nei confronti dei cittadini, è il pilastro delle democrazie.
Ancor meglio è la forma di governo basata sull’autonomia e la libertà degli uomini; individui emancipati che rispettano le libertà altrui (Anarchia).
Entrambe le linee di pensiero sono contrapposte al totalitarismo del partito unico che detta le linee guida per governare e disciplinare i rapporti sociali specie quelli economici.
In Italia, le anime democratiche sono cresciute; si sono formate grazie al sostegno dello stato di diritto. La pluralità d’intenti ha reso gli Italiani attenti, solidali, creativi, curiosi, pedanti… e sciocchi. Si sono lasciati imbrigliare in due grandi partiti ricattati da opportunismi che antepongono il profitto alla crescita delle coscienze.
Dissacratori e dissacrati, gli Italiani; vittime e carnefici di satire mirate:
Accuse. Ingiurie, specie verso i poteri precostituiti e i detentori spocchiosi di verità effimere che, in quanto tali, pagano nel breve termine ma determinano la morte delle coscienze.
Gl’imbrigliamenti partitici sono pericolosi per la democrazia specie se questi spingono all’annientamento delle pluralità di pensiero. Le minoranze, il diverso, l’altro è sinonimo di risorsa, confronto e crescita. …peccato che gli attori principali, quelli che guidano i calessi, fanno finta di non saperlo. O forse non lo sanno davvero?!
mercoledì 10 giugno 2009
scorie dannose in rete, il kitsch invade il web
Dare un taglio. Staccare la spina. Aprirsi al mondo. Sorridere!
Il blog non deve essere considerato uno sfogatoio o una finestra per dire al mondo la propria opinione.
No!, non và bene!
Chi entra vuole vedere notizie leggere; che lo facciano evadere dalla brutalità quotidiana; proprio per questo i palinsesti e i mass media in genere curano il lato frivolo dell’umano sfogo. Fabbricano isole e persone secondo target consolidati e tra una lite e l’altra, senza considerare gli sproloqui nei confessionali, alimentano la corsa al consumo.
Indirizzano all’accumulazione ingorda; ma per accumulare c’è bisogno di spazio fisico oltre che alla reale necessità del bene acquisito.
L’indottrinamento all’uso distorto dei bisogni causa ingordigie che inducono a fagocitare indistintamente generi di ogni natura: macchine, oggetti, utensili, mobili, indumenti, insomma beni che determinano lo status symbol di persone e siti in barba a quanti hanno meditato; studiato; analizzato il vero motivo per cui l’uomo è qui e non altrove.
Tagliando corto:
il disfacimento dei valori è consequenziale all’uso distorto dei bisogni. Non mi riferisco a valori e bisogni astratti! Mi riferisco alle necessità quotidiane di quelle persone che sopravvivono alla fame e all’indigenza. Alle persone che ostentano qualità diverse per essere considerate.
Qualcuno può contestare questa analisi?
Allora, se come penso, la risposta è: no! Come è possibile fare finta di niente e sprecare il tempo e lo spazio web per futilità?
Preferisco le analisi. La contestazione lecita; specie se serve a riconsiderare la realtà e condurla, possibilmente senza cedere alla demonizzazione degli eventi, negli ambiti del vivere civile eliminando buona parte di materie superflue o dannosamente inutili “suggerite dall’imperante mal costume diffuso”.
Io lo faccio e tu?
insieme
Storie
Sotto un unico cielo.
Uomini
pensieri, umori, linguaggi differenti
camminano
separatamente.
Ognuno col proprio bagaglio di esperienze: qualche pugno, rare carezze o sorrisi
pigiano a gonfiare il fardello…
Stanze vuote d’affetto i loro occhi
Uragani di vento i loro orecchi
Barricate di cemento trai denti
Pugni serrati…
Basta!
Ascoltiamo
Ascoltiamoci…
Sbricioliamo i muri !
Disintegriamo
Presunzioni
Poteri
Pretestuosità…
Insieme!
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