venerdì 30 novembre 2012

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili.
E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti.
Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani.
Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili.
Allarmante! Ma non credo sia così.

Certamente qualsiasi cittadino di destra o sinistra, visto che sempre secondo la competizione sportiva di cui sopra, vorrebbe vedere eliminata definitivamente la crosta che puzza di “compravendita” dei giocatori visto anche il lauto ingaggio previsto dal loro status di parlamentari.

Fa specie venire a conoscenza che la famiglia Riva dà, così di punto in bianco, un finanziamento di 98 mila euro a Bersani, che oggi lo imbarazza ma che all'epoca ha accettato senza porsi troppe domande.

La somma risale alla campagna elettorale del 2006, molto prima della lettera inviata dal patron dell'Ilva al segretario per ammorbidire il senatore democratico Della Seta sulle misure antinquinamento nel 2010. nulla d'illecito visto che Bersani ha dichiarato la somma al Parlamento e l'ex ministro, sempre lecitamente ha ricevuto 110 mila euro da Federacciai, che annovera tra i membri anche i gruppi Marcegaglia e Amenduni.

Che sia questa la crosta di cui parla il prof. Monti? Una crosta spessa che ha il colore dei soldi? Quei soldi che per macinare profitti saltellano allegramente sopra la salute dei cittadini, che inquinano società e ambiente e ignorano volutamente il rispetto dovuto alle maestranze?

giovedì 29 novembre 2012

Bersani e Renzi, fate i buoni, ma questo è troppo

Sembra fatto apposta. Nessun canale rai trasmette qualcosa di interessante. Si va da una parte all'altra col telecomando per ammazzare il tempo. Su rai uno, in un'atmosfera da serata quiz, le luci avvolgono due sfidanti. Uno affianco all'altro, dopo gli accordi presi tra gli addetti stampa e il lancio della monetina, Bersani e Renzi, con tre minuti ciascuno a disposizione tentano di convincere gli elettori. Già, ma quali elettori visto che andrà a votare un numero risicato di quelli che si sono iscritti e votato alle primarie del centrosinistra? Ammessi al voto solo quelli che porteranno una giustifica per non aver potuto votare prima.

Non saprei dire se è sintomo di democrazia o presa per i fondelli. Avrebbe senso, un dibattito simile sul canale ammiraglio della televisione pubblica se riguardasse il Paese, gli elettori a prescindere dalla loro appartenenza ideologica. (vuoi vedere che qualcuno dirà che sono un qualunquista o populista?)

la scenografia, rosso avvolgente, richiama alla mente quelle del vecchio PCI; quando il rosso era il colore di appartenenza ad una fede ideologica che faceva sentire i “compagni” parte comune di un unico corpo proteso ad emancipare e proteggere le classi deboli. Ma quella è un'altra storia.
La storia di Ingrao, Amendola, Pajetta, Berlinguer.



mercoledì 28 novembre 2012

Ilva, chi ci pensa la natura o Clini?

taranto, ilva, la tromba d'aria si abbatte sullo stabilimento, fa
 crollare una torre e una gru, cade in mare un operaio
Se la tromba d'aria può essere definita catastrofe naturale, quindi, evento imprevedibile, la stessa definizione non può essere adoperata per le persone che hanno gestito il polo industriale di Taranto, cioè l'Italsider, questo il nome di quando era controllata dallo Stato diventato Ilva quando passa in mano alla famiglia Riva.

Al danno la beffa, si potrebbe pensare. Ma si potrebbe anche azzardare, con un po' di cinismo o con semplice realismo infantile che laddove non ha osato la burocrazia politica per non intaccare affari di stato o privati, ci ha pensato il fato.
Si è sempre detto che dalle grandi disgrazie nasce la forza per ricominciare. Auguriamoci che sia vero e che questo sia l'inizio per una ricostruzione bonificata dell'area siderurgica tarantina. Per la tranquillità delle famiglie interessate e per il bene del Paese.

le esasperanti risposte di Enel ai consumatori

Enel, l'energia che ti ascolta.


Così c'è scritto sulle bollette dell'enel ma seconda la mia esperienza è solo uno slogan fasullo scritto sulla carta intestata dell'ente da qualche buontempone. E sapete perché?
 Presto detto, ecco una storia recente drammaticamente vera:
a seguito della sostituzione del vecchio misuratore, quello nero con la rotellina che, privo degli ultimi ritrovati tecnici  non poteva misurare le famose fasce orarie, inizia una mini odissea quantificabile in quasi 3mila euro di bolletta da pagare per un incolpevole utente.
L'utente chiede lumi agli uffici preposti e si accorge del fare guardingo e ostile degli impiegati nei confronti degli utenti.
Qualcuno alza la voce. Qualcun altro minaccia denunce. Ma, l'utente in questione essendosi rivolto ad un conoscente per chiarire il mistero, sta calmo nonostante il suo referente faccia un dialogo unilaterale e in palese in difesa del dovuto alla sua azienda.
Encomiabile! pensa il nostro utente enel, ma perché è giusto -chiede- secondo lei, che io paghi 'sta cifra? Eppure ho sempre pagato le bollette.
Ecco vede, dal computer risulta che l'ultima lettura effettiva risale al 2008 e quindi c'è un conguaglio da pagare.
D'accordo! Allora enel deve calcolare il conguaglio in base alle tariffe in vigore da quella data fino al giorno della sostituzione del misuratore e deve anche tenere conto della tipologia del contratto che è di tipo residenziale e mono orario. -ribatte il nostro pavido utente- E sembra che l'impiegato si convinca e, divenuto più cortese, prepara un fax da spedire alla direzione con i dovuti chiarimenti.
Tutto risolto, quindi, penserete. Ma non è così.
dopo qualche settimana, al nostro amico utente arriva un'altra comunicazione:
L'enel insiste, anzi una fantomatica signorina che tratta la pratica per conto enel scrive che è tutto giusto e che deve pagare quanto dovuto pena il distacco dell'energia elettrica.

Da cittadino consumatore che si sente vessato, prima di adire a vie legali tenta la carta del numero verde enel. Ma forse non è stato chiaro nell'esporre i fatti agli impiegati e neanche al famigerato numero verde che non è per niente gratuito, visto che dopo qualche giorno gli arriva un'altra lettera dalla direzione contabile con il piano di rateizzazione della somma.
Incazzato, perché certo che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, l'utente si rivolge ad un avvocato e nel frattempo arriva un'altra lettera nella quale gli concede la rateizzazione secondo la legge Bersani ma a saldo invariato con l'aggiunta della mora.
A questo punto, al nostro utente, non resta che bloccare in banca la fattura enel e aspettare lo sviluppo delle fasi legali aperte dall'avvocato.
con buona pace di
Enel, l'energia che (non) t'ascolta!


Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi!


Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri.
''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' come chiarisce il nostro Monti da Palermo?

Non intendo imbastire assurdità su frasi estrapolate da un discorso che fa l'analisi a un sistema malato molto complesso qual è il servizio sanitario nazionale. Anzi. Ben venga qualche strumento utile per pianificare le spese.
Quello che risulta rumorosamente, questa sì, antipolitica è la disputa chiamata primarie del centro sinistra che non designa un segretario di partito, quello del pd, ma il candidato a premier. Da ciò si spiega l'accozzaglia di pretendenti, 5 dei quali 3 con la tessera del PD e due spuri. Allora perché chi vince tra Bersani e Renzi deve governare anche il PD?
Comunque l'evento mediatico ha saputo distrarci da una serie di manovre parlamentari che peseranno, come al solito, nel futuro di ogni cittadino anche di quelli che ancora devono nascere. E noi, continuiamo a tifare Vendola (che è il meno peggio) Casini (che dice tutto e il contrario di tutto) Bersani ( che col suo fare dimesso da falso paternalista, pur avendo fatto qualcosina di positivo, è un uomo che non ha saputo fronteggiare il malgoverno) Renzi (con la sua padronanza mediatica non dà sicurezza a quanti vorrebbero un welfare serio che vinca sulla teorie vessatorie di fantomatiche spending review che dipendono da freddi compiti di ragioneria bancaria) Tabacci, che è l'uomo di Rutelli. Etc etc etc.

Analogamente anche il centro destra, con i circa 15 pretendenti al trono che Berlusconi aveva ceduto al suo delfino Alfano per far rièpartire il PdL, ha la sua tifoseria distratta dai guai politici e legali dei suoi condottieri.

Tifosi che si fronteggiano e si scontrano per questioni di pancia, non intesa come sensibilità emotivamente epidermica ma per squallidi motivi di interessi.

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