lunedì 4 ottobre 2021

Calabria, regionali 2021 proiezioni e sensazioni

 

In Calabria vince Occhiuto ma muore la speranza di una ideologia a sinistra impostata sui valori del sociale.

I giochi di potere personalistici hanno dettato e imposto regole. Amalgama di un coacervo nebuloso del politichese privo di programmi.

Candidati raccattati a sinistra(?) e designati a destra secondo criteri autoreferenziali.

Unico dato certo: l'astensionismo!

Di chi la colpa?

Mancano ormai da tempo i convincimenti aggreganti che sappiano coinvolgere e catalizzare i cittadini. Prescindendo dalle appartenenze la cinica visione del sistema è un dato che accomuna. E il risultato delle alleanze, a destra come a sinistra e tra i movimenti civici, rappresentano la volontà di strappare un seggio nell'assise regionale calabrese facendo leva sulle personalità carismatiche in lizza.

Strategie che disinnamorano.

I primi dati indicano Occhiuto al 52%; La Bruni al 22; De Magistris al 19 e Oliverio allo 07%. a fronte di un corpo elettorale composto dal 37% degli aventi diritto al voto.

Vince l'astensionismo! E la colpa, se proprio si vuole cercare un capro espiatorio, risiede nella sfiducia che i partiti di governo hanno trasmesso rispetto alla soluzione dei problemi cocenti dei bisogni di cui soffre la collettività.

sabato 2 ottobre 2021

Mimmo lucano martire?

Il drammatico viaggio di Mimmo Lucano.

Auguro con tutto il cuore che possa essere fatta chiarezza al più presto e che non sia simile alla disavventura toccata al povero Enzo Tortora.

I giudici e i tecnici della giustizia asseriscono di avere preso la decisione nei confronti di Lucano in base alle prove d'accusa recuperate che documentano illeciti e abusi da parte del sindaco di Riace al tempo della sua gestione nell'accoglienza dei migranti.

Dicono anche di sentirsi sotto accusa da un'opinione pubblica politicizzata. Di avere toccato un uomo potente suo malgrado... potente?



Ho letto con attenzione le notizie:

anche il gruppo delle toghe di Autonomia&Indipendenza è intervenuto in merito alla sentenza che ha fatto scalpore e turbato la sensibilità di quanti credono nel servizio dell'accoglienza con un documento:

Ad ogni sentenza seguono nell’immediatezza forti reazioni pubbliche. Se la sentenza è di assoluzione si attacca la magistratura inquirente e, viceversa, se di condanna si arriva a contestare l’entità del trattamento sanzionatorio” osservano i magistrati di A&I, ricordando di aver “già nei giorni scorsi avuto modo di rimarcare con forza la necessità di affermare, pur a fronte del diritto di critica legittimamente esercitabile, il rispetto dovuto all’adempimento della funzione giurisdizionale e la necessità che la stessa possa svolgersi in maniera libera e scevra da condizionamenti di qualsiasi genere”, e rilevando “con riferimento alla sentenza sul caso Lucano, come non solo la stampa ma anche autorevoli esponenti del mondo politico manifestino ormai un sostanziale disprezzo di tale basilare principio giungendo a sostenere, in maniera scomposta e prima ancora di conoscere le motivazioni della pronuncia, che la magistratura, invece di assolvere alla propria funzione, la quale consiste nel doveroso vaglio delle responsabilità penali degli imputati, intenderebbe lanciare messaggi non meglio specificati, così implicitamente adombrandosi l’esercizio di una indebita attività di tipo latamente politico”.

L’avvocato Giuliano Pisapia difensore di Lucano insieme all'avvocato Andrea Daqua aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per non aver commesso il fatto ed ha parlato di accanimento nei confronti dell’ex sindaco :

Non è un processo politico – ha sottolineato Pisapia – ma un certo accanimento nei confronti di Mimmo Lucano c’è stato. E’ un uomo che ha messo la propria vita a disposizione della società, rinunciando a candidature certe sia al Parlamento italiano che a quello europeo”. Per l’avvocato Pisapia se nell’esercizio delle sue funzioni Lucano ha superato quelli che erano i suoi poteri, lo ha fatto perché si trovava in una situazione d’emergenza, per lui era un dovere agire in quel modo, non per il potere, ma perché è la nostra Costituzione a richiederlo.

I legali hanno contestato l’accusa di truffa e peculato perché Mimmo Lucano vive in condizioni di povertà in una casa umile, quindi non vi è stato alcun arricchimento economico o interesse personale.

L’avvocato Daqua ha anche contestato la relazione prefettizia da cui è partita l’inchiesta. “Tutto questo mina la credibilità dei funzionari Sprar e delle loro relazioni – ha detto durante l’udienza – gli ispettori sono stati mandati a Riace con il solo obiettivo di colpire Lucano. Non c’è alcuna prova del reato d’associazione”.



Cambierà qualcosa dopo il voto del 4 ottobre? speranza e disillusione

Difficile decifrare o tentare di comprendere le strategie generate dalla mente diabolica degli umani. A volte, dopo tanto tempo, viene a galla un barlume di verità. La bollicina d'ossigeno catturata nell'acqua rimane prigioniera nell'oceano dell'indifferenza fino a quando non interviene un altro evento meccanico accidentale o mirato a liberarne l'essenza.

Troppe bollicine stanno affiorando.

Tra liquami sversati dai criminali allo scopo di inquinare le menti distratte galleggia qualche particella sana. Boccheggia. Annaspa. Vuole vivere nonostante il marciume inarrestabile che la pressa. Le prova tutte!


Si aggrega. Prendendo spunto dalle attinie si fa bella non per attrarre vanagloriose quanto futili espressioni d'apprezzamento ma per attrarre sensibilità aperte al dialogo costruttivo.

Nell'acquario mediatico le penose “attinie” della politica risultano essere patetiche. Contrariamente a quanto dicono di essere e volere fare tradiscono insicurezze.

Farò. Pretenderò. Nessuno ricorda di essere stato nelle condizioni di poter fare e non lo ha fatto! E chi lo ha fatto adesso si trova ad essere un fuorilegge.

Fuorilegge in base alle regole stabilite, scritte e promulgate, dalle condizionate e condizionanti posizioni di potere.

L'uomo è un animale sociale. Una particella buona se decontestualizzata dal lordume della materia degenerata dal potere terreno. E quegli uomini e la donna attorno al tavolo dei giornalisti, singolarmente, epurate dalle scorie dannose, potrebbero formare una grande risorsa per la Calabria.

Potrebbero!

venerdì 1 ottobre 2021

Mimmo Lucano, specchio della Calabria migliore!

Grazie! Grazie al giudice di Locri per avermi stimolato e fatto desistere dall'andare a votare.


Sì perché la mia intenzione, maturata nel tempo, era, fino a ieri, quella di dissentire, non lasciarmi coinvolgere dalle becere strategie dei gruppetti di potere e astenermi persino d perdere tempo nel recarmi al seggio.

La sentenza di Locri è capitata come una mannaia sul destino di Mimmo Lucano. Un uomo che ha messo in pratica le teorie inclusive suggerite dall'amore per gli ultimi. Ma la vittima, stando alle reazioni sdegnate, non è sola la persona messa sotto accusa da un sistema condizionato e condizionante.

La vittima è la società calabrese intera! La vittima è il territorio calabrese.

Le vittime siamo noi!

Ecco perché dico convintamente basta a questo stato di cose!

I giochi sono stati fatti. E i burattinai hanno già fatto le dovute spartizioni. Hanno lottizzato coi loro burattini i centri di potere regionale ma non è ancora detta l'ultima parola.

Spero che l'indignazione faccia affluire tutte le persone sane che hanno a cuore il destino della Calabria e dei figli di Calabria alle urne.

Mi ero imposto il silenzio stampa per questa altra farsa elettorale ma quando la goccia fa traboccare il vaso è un imperativo assoluto prendere parte alla vita sociale con l'unica arma democratica che ci rimane.

Mimmo sei tutti noi! Sei lo specchio della Calabria migliore.

giovedì 30 settembre 2021

Modello Riace dall'accoglienza alla gogna. Relatività soggettiva

Non amo mitizzare nessuno! Ma neanche disprezzare cinicamente chi la pensa differentemente o, peggio, condannare qualcuno per il colore della pelle, il credo politico, ideologico o religioso.

Guardo all'essere umano nella sua interezza comprendendone e giustificandone gli errori specialmente quando sono la conseguenza di un'azione benevola, altruista atta a tutelare i deboli e gli emarginati.

Anni addietro, ricordiamo tutti, un signore, sindaco di un paesino dimenticato da Dio e dagli uomini, ignorato dalla politica nazionale e regionale, è, suo malgrado stato indicato come uno degli uomini più “potenti”, mi pare, se non sbaglio, che fosse stato inserito in una sorta di classifica tra i 50 personaggi in uno dei giornali nazionali italiani e poi fece eco la stampa mondiale tributandogli “il modello Riace” dal nome del paesello calabrese dove tutto ebbe inizio.


Mimmo Lucano trasformò i profughi in fuga in cittadini. Ripopolò l'antico borgo e diede dignità ai migranti che, costituitisi in cooperative sociali, prestarono la loro opera al paese. I nuovi abitanti di Riace dalla pelle nera si integrarono egregiamente.

Le botteghe ripresero vita. E nelle viuzze riecheggiarono le voci dei bimbi e delle mamme sedute sull'uscio a ricamare e svolgere i mestieri d'un tempo.

Si era pensato anche a una miniserie tv. Rientrata dopo le prese di posizione di certa politica. E adesso, ma forse è un caso, sì senz'altro è un caso privo di nota, ma ricordiamolo ugualmente: Mimmo Lucano è schierato affianco a De Magistris nelle elezioni regionali calabresi, arriva una sentenza abnorme, incomprensibile: 13 anni e 2 mesi di reclusione oltre alle spese processuali e al rimborso di 500mila euro destinati alle cooperative sociali.

Insomma è colpevole per avere accolto, motivato e avviato al lavoro le persone in fuga dalla propria terra d'origine per evitare la morte.

L'ex sindaco di Riace probabilmente avrà saltato qualche passaggio previsto dalla macchina burocratica, avrà snellito qualche iter certamente spinto dalla buona fede e dalla volontà di alleviare i drammi di uomini, donne e bambini che erano riusciti ad approdare lì.

Peccati veniali, diremmo! Peccatucci che non giustificano l'accanimento dei giudici del tribunale giudicante che sono andati ben oltre alla richiesta della pubblica accusa che proponeva una pena di 7 anni.

Non so... non so proprio trovare una risposta logica . Tutta la vicenda ricorda la storia del Vangelo e della morte di Gesù in croce per avere predicato e messo in atto l'amore per il prossimo...



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