lunedì 17 marzo 2014

Sesso. Baby non è un gioco

"giochi pericolosi" courtesy M. Iannino
Noi che abbiamo la fortuna di essere nati nei Paesi democratici quando leggiamo di sfruttamento dei minori, di piaghe sociali, di vendita di organi umani per sopperire alla fame, di spose bambine vendute a vecchi, di turismo sessuale, di pedofilia c'indigniamo perché queste azioni non li riteniamo degne delle nostre storie culturali.

Purtroppo, la nostra distrazione fa sì che a volte queste azioni indicibili accadano anche da noi, nelle nostre case, nel nostro rione e nella terra della cultura che tanto ci fa gonfiare il petto e alzare la voce per rivendicarne orgogliosamente origini e storie ma che non possono assurgere ad alibi per purificare le ignominie perpetrate nei confronti dei deboli.

Mi riferisco agli episodi che in queste ore hanno invaso i media. Parlo della storia di degrado sociale che vede implicate delle minorenni in quello che è il tema pruriginoso fin dall'antichità: il sesso!
Attività che dà piacere e gratificazioni se fatto con criteri ritenuti leciti.
Le cronache, purtroppo, riportano episodi di decadentismo totale. Fotografano una società corrotta. Soggetti adulti che all'apparenza sembrano soddisfatti della propria situazione economica e sociale. E dall'altra parte adolescenti che per fare le vacanze, comprare borse e indumenti griffati, aiutare (dicono loro) la famiglia, una famiglia distratta, isolata, priva di dialogo, si prostituiscono. “tanto, è solo questione di un'ora! Basta assentarsi... e a fine giornata hai nella borsetta seicento euro” questo dicono le due ragazzine.
Ragazzine furbe, attente, se la vogliamo dire tutta, perché nelle clausole del “contratto verbale” chiariscono al magnaccia che non vogliono ragazzi dai 18 ai 20 anni perché potrebbero conoscerli.

E le madri? Una è talmente distratta da prendere i soldi che la figlia le porge giornalmente senza porre e porsi troppe domande, le deboli motivazioni che la piccola le dà vanno bene e non le approfondisce.
L'altra, alla quale la figlia dice di spacciare, pretende la sua quota.

Inutile continuare. È una squallida storia di degrado sociale! Situazioni penose che vivono le molte famiglie che hanno perso la strada dell'emancipazione per censo, realtà degradate dalla miseria economica e intellettuale, diseducate dai mezzi di comunicazione di massa e che vedono nel mercimonio della propria dignità la soluzione alla povertà

sabato 15 marzo 2014

Renzi o Letta. chi dice bugie?

Per chi lavora Matteo?

È nell'interesse delle grandi lobbies che sta lavorando Matteo Renzi?

courtesy M.Iannino, 2014, "democrazia e glob@lizzazione"

Se è vero quanto riportano i giornalisti, a mio avviso, ci troviamo difronte ad un altro abile imbonitore venditore di fumo. Oppure abbiamo di fronte un uomo spregiudicato che campa sul lavoro fatto dai governi precedenti e che adesso gonfia i muscoli (atteggiamento che piace a certi italiani) per far vedere di essere un uomo pragmatico e al di sopra delle logiche di destra e sinistra manichee.

In tutto questo casino a pagarne le spese siamo noi, gli “schedati dal fisco”: lavoratori dipendenti e non che fin ora abbiamo pagato le tasse, pensionati, studenti e disoccupati!

Su di noi tutti i governi hanno saputo e potuto prendere le risorse economiche e lavorative, ci hanno schiavizzati e reso precari. E Renzi non è da meno con le sue proroghe a tempo sul lavoratore.
Sono tutti lì a lambiccarsi il cervello gli scienziati della ripresa.
Ci stanno dicendo da sempre che se c'è la crisi è colpa nostra. È colpa del 99,99% costretta a campare con le concessioni delle potenti famiglie di banchieri e industriali che hanno al seguito una ciurma di untori.

No caro Matteo non me la racconti giusta! Non sei credibile! E siamo già in marzo.

Inutile che io ti dica i perché! Voglio solo dirti che, sempre secondo quanto riportato dai mass media, qua qualcuno sta barando. O sei tu oppure quelli precedenti!
Ma questa è una amarissima conclusione. Perciò voglio ancora sperare che non tutto sia andato a puttane anche se le cronache dicono di sì.

Siamo l'Italia delle tante marce e risorse. C'è l'Italia dei lacchè e delle escort ma c'è un'Italia nobile fatta di gente perbene che osserva e pondera persino l'imponderabile.

Quindi, caro Matteo, tu e i dirigenti politici siate meno teatrali. Lavorate in fucina con seria dedizione senza guardare le scadenze da voi ritenute mediaticamente importanti. ... le prossime europee potrebbero riservare delle sorprese...

lunedì 10 marzo 2014

Sorrentino, un genio! la Grande Bellezza, un'opera d'arte!

Mi è stato detto che sono stato sintetico, quasi criptico nel post sulla grande bellezza. Ecco allora qualche considerazione più articolata ma sempre sintetica perché, come si suol dire, chi ha sensibilità e cultura non ha bisogno di stimoli ulteriori, eppoi, per gli altri, inutile perdere tempo, è risaputo: non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire!



I trailer della “Grande Bellezza” mandati sui media hanno fatto vedere un mezzo esercito di personaggi mondani impegnati a stordirsi sullo sfondo di una città ch'è scrigno di storia e cultura dei popoli.

Il popolo del web. I giornalisti professionisti, i critici e gli opinionisti free, voglio dare loro un alibi, si sono lasciati deviare dal decadentismo mondano filmato nei diversi quadri del film e, appunto, mandato sui media a mo' di spot, e lì sono rimasti incollati mentalmente.

Sorrentino è stato geniale! Ha condensato flora e fauna romana. Vitelloni contemporanei. Borghesia annoiata. Intellettuali e Attricette d'assalto. Cardinali che sembra abbiano dimenticato il vangelo e intendono cogliere l'apogeo scenico mondano dettando ricette. Imbucati. Nobili decaduti. Politici e donne nevrotiche, falsamente autolesioniste, convinte di fare arte mistificando la sacralità della vita. Personaggi che evocano tempi ideologicamente andati. E su tutti il disincantato Jep Gambardella, scrittore in stand-by, giornalista mondano che tiene il filo della matassa artistica sorrentiniana.

Nichilisti e parvenu si alternano.
Quanti hanno sensibilità e cultura adeguata, non si sono lasciati catturare dalle frivolezze che pur fanno parte del vissuto umano. Non tutti, grazia a Dio, abbiamo paraocchi o necessità dell'esistenza di maestri, eroi o guru per comprendere il bello.
Molti, troppi basano le loro certezze sulle fattezze esteriori e siccome l'animo, la cultura come pure la sensibilità non si manifesta agli stolti, per questi, è inutile insistere o lasciarsi andare ad interminabili argomentazioni per far comprendere loro che:

Trasformare poeticamente episodi di decadentismo sociale e proporli coi linguaggi consoni è Arte.

È arte!, la falce e martello ritagliata sul pube rosso della performer piuttosto che la sua corsa contro il muro di gommapiuma e i retroscena posticci di una infanzia violata. È arte sublime l'immagine della nana che si staglia sui bicchieri vuoti e semivuoti della notte appena trascorsa. Il suo sarcasmo. E la verità che svolazza sullo schermo dietro ogni singola scena.

domenica 9 marzo 2014

La Grande Bellezza

“Sa perché mi cibo di radici” “No, perché?” “Perché le 'radici' sono importanti.” Così spiega la Santa verso la fine del film che non ha voluto sottoporsi precedentemente all'intervista del giornalista mondano Jep Gambardella allorché le chiese di parlargli della povertà e di cosa significhi vivere tra i poveri ma ottiene la sibillina risposta: “la povertà si vive”.

"le radici sono importanti"



la Grande Bellezza”, a mio parere, sta tutta qui. Concentrata nelle semplici battute tra Jep Gambardella e la Santa che, sibillina, fa capire a Jep di ritornare alle origini e scrivere con l'entusiasmo iniziale del vero compito dell'uomo.

Sorrentino usa magistralmente il linguaggio della metafora per narrare e descrivere le incongruenze sociali scaturiti dai bubboni del miraggio economico.

Edonismi imperanti. Arrampicatori sociali nascosti dietro facciate esteriori per coprire o tentare di oscurare le sconfitte quotidiane popolano chiassose feste per esorcizzare la paura dell'insuccesso.

I quadri fotografici di Sorrentino ambientati nella città eterna raccontano di una bellezza altra che esula dai trenini improvvisati e dalle false glorie individuali. 

martedì 4 marzo 2014

Calabria tra fiction, media e realtà

Energie, storie di uomini e cultura in Calabria

Dal caso Gentile alla storia romanzata di 'ndrangheta del "Giudice Meschino"
Come sempre siamo propensi a guardare il dito che indica e non l'obiettivo indicato.

Oggi voglio parlare di due fatti che occupano buona parte degli spazi mediatici. Il primo riguarda il caso “Gentile” e il secondo la fiction “il giudice meschino” in onda su rai uno.

Stiamo ai fatti:
  1. il giornale “l'ora della calabria” non esce a causa di una mancata “revisione” suggerita dallo stampatore cosentino De Rose, che, mirava, secondo la sua goffa intrusione, a tutelare il buon nome dei Gentile.
  2. Nella vicenda,ormai di dominio pubblico, i maggiori direttori dei mass media, gli utenti dei social net work, insomma, politici, addetti ai lavori e semplici cittadini si sono schierati dalla parte della libertà di cronaca. Ed è giusto!
  3. Il dato certo, secondo quanto trapelato e strombazzato dagli addetti specializzati in comunicazione, consiste nel ruolo che ha avuto lo stampatore nell'intera vicenda e non la famiglia Gentile, che, da attenti osservatori, dobbiamo dire ne è rimasta vittima sacrificale.
  4. In queste ore si è letto di tutto. Dalla transumanza del bronx cosentino alla villa con piscina. Senza, ovviamente, tralasciare i tanti incarichi di figli e fratelli targati Gentile.
  5. Mettendo da parte le simpatie politiche e lungi dal volere dare consigli o giudizi sull'intera vicenda o peggio sull'intero impegno dei Gentile in politica locale e nazionale, è opportuno meditare sui fatti concreti e non sulle illazioni o sui risvolti che i fatti assumono dopo essere urlati e che vanno a stuzzicare la pancia molle del popolino allorché toccano da vicino un potere che si nasconde dietro la libertà di cronaca,come se la “notizia” o le notizie sull'operato dei politici in questione non fossero già di dominio pubblico. Ma, guarda caso, le “malefatte” sbucano all'improvviso proprio quando servono come arma di difesa e offesa.

Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto