martedì 9 febbraio 2010

giochi pittorici nel lab/oratorio creativo a Squillace Lido


La volontà spinge l’uomo all’azione e nel suo fare sviluppa teorie, pratiche di vita, giochi, mestieri, arti e saperi.

Nelle attività ludiche sono raggruppate le azioni che soddisfano la sfera delle gratificazioni personali.
Nei mestieri il lato pratico della vita e nelle arti la sublimazione dell’intelletto, mentre nei saperi è racchiusa la storia del cammino tecnico, scientifico e culturale dei popoli.

Le acquisizioni cognitive teoriche e pratiche, qualora non supportate da basi morali solide, in determinate situazioni ambientali suggeriscono le possibilità manipolatorie intellettuali degli eventi. Un esempio poco accattivante lo dà l’azione politica dei soggetti protesi a imporre il proprio pensiero a prescindere della bontà dei risultati prodotti dall’imposizione totalitaria.

Anche la sfera emotiva o ludica può essere contaminata dalle sovrastrutture intellettuali attive nelle comunità in cui si sviluppa l’azione; lo capiscono bene i tifosi che pur di non perdere uno “scontro” studiano strategie moleste, del tipo: come accecare l’avversario con i raggi laser o innervosirlo con inni razzisti. Anche i giornalisti sportivi non scherzano: ascoltare una cronaca di un incontro, specie di un derby qualsiasi, per i termini usati, equivale allo scontro fisico cui erano avvezze le società tribali di qualche secolo addietro.

Questo breve ma esauriente excursus introduce a comprendere come le manipolazioni intellettuali operate nei linguaggi da determinati soggetti, che vertono comunque sulla conoscenza o l’ignoranza delle masse, possono avvalorare o sovvertire tesi.

Un altro dato immediatamente visibile è rappresentato dalla volontà espressiva operata da soggetti culturalmente eterogenei.

La disuguaglianza espressiva, ravvisata in un campione di persone dello stesso contesto sociale, chiamato a esporre concetti grafici o pittorici, è condizionata dalla contaminazione dei saperi comuni, indistintamente, tra coetanei, siano essi adulti, giovani, ragazzi delle scuole primarie o secondarie e, principalmente, dell’infanzia. In effetti, un bambino di 5 anni intento a giocare con pennelli e colori, non si preoccupa della forma ma è attratto dalla traccia che lascia sul foglio. I colori cambiano; seguono i suggerimenti verbali del bambino. La distesa verde si trasforma nella totale libertà d’azione e formale: da prato verde diventa nera strada affollata di macchine ma è troppo nera! Aggiunge del bianco poi giallo e spunta un fungo che si trasforma in albero. E il gioco continua. Ecco il fare giocoso di Antonio, un bimbo di cinque anni e mezzo che mostra soddisfatto!

Il gioco pittorico di Miriam è più esplicito dal punto di vista decorativo. Lei è una bambina di quasi nove anni. Frequenta la scuola elementare. Ha acquisito conoscenze istituzionali e, pur mantenendo la spontaneità connaturata all’età, sviluppa figurazioni complesse e tangibili visivamente in armonia ai saperi ricevuti dall’ambiente in cui vive. Entrambi, Antonio e Miriam, associano il gesto pittorico al gioco. Questo è il dato importante di tutta l’operazione gestuale pittorica. La pittura, quindi, come atto ludico-associativo, momento d’incontro e crescita interiore.

Mario Iannino

domenica 7 febbraio 2010

le motivazioni di A. Alfano in mezz'ora con Lucia Annunziata


Nel corso del programma di Lucia Annunziata ho avuto modo di apprezzare l’elegante oratoria del ministro Angelino Alfano. Con estrema chiarezza e proprietà di linguaggio, ha spiegato le motivazioni delle modifiche che, insieme al governo, intende apportare alle leggi in vigore nello Sato italiano per accelerare i processi, renderli brevi, istituire la figura del giudice super partes e affidare al pubblico ministero la missione di “avvocato accusatore”. In particolare mi è piaciuta la descrizione del giudice svincolato dai movimenti associativi; uomo saggio, che emana sentenze sacrali non contaminate da fattori altri che non siano le leggi dello stato. Motivazioni facilmente condivisibili: un cittadino qualsiasi non può aspettare una vita per avere giustizia! I familiari del cittadino qualsiasi che muore in carcere perché massacrato di botte non possono continuare a subire danni morali, patetiche messe in scena per salvaguardare gli “educatori” che prendono in affidamento il cittadino indisciplinato e assistere a balletti assurdi corredati di bugie e segreti.
È vero!, il sistema giustizia deve essere riveduto e corretto ma nelle democrazie le regole in vigore devono essere rispettate da tutti indistintamente a iniziare dai rappresentanti del popolo sovrano che li ha eletti per governare! E ogni revisione Costituzionale deve essere ponderata oculatamente dall’intero parlamento, nel rispetto delle minoranze, come legifera la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana in vigore.

sabato 6 febbraio 2010

Calabria: regionali 2010, le cose fatte e quelle da fare


Dal mio punto di vista, le regionali calabresi, salvo colpi di scena eclatanti, galleggiano nelle acque stagnati dell’ignavia collettiva. Indolenza dovuta a mancanza di visioni collettivamente positive per quanto concerne la soluzione degli atavici problemi occupazionali, sociali, territoriali; problemi vissuti e condivisi col resto dell’Italia, condizionano la pacata analisi dei fatti.

Il concetto dominante che si sente per le strade è: sono tutti gli stessi, quando sono là, seduti sulle poltrone del potere, pensano solo a loro stessi, ai loro familiari e ai loro amici…

È allarmante la sfiducia dei cittadini italiani nei confronti delle istituzioni.

A pelle, non si può biasimare nessun elettore e nemmeno credere che il leader tal dei tali possa cambiare ruolino di marcia dall’oggi al domani. Ci vorrebbe una bacchetta magica!
Cambiare è un imperativo che deve crescere dentro di noi; tutti, indistintamente, dobbiamo collaborare, secondo le nostre singolari forze, mettere a disposizione i saperi per far sì che questo stato di cose, da tutti sconfessato, cessi.

Le trasformazioni sono lente ma se c’è la volontà corale di cambiare, la pazienza di aspettare, e, nel frattempo pungolare la classe dirigente a progettare nuove strade per un futuro migliore, nulla è impossibile! È ovvio che nell’attesa la gente non debba patire la fame o vivere di stenti. Chi ha tavole opulenti deve sapere diventare ospite, anche non essendo Cristiano. La fame fisica e mentale è una brutta bestia: una condizione umana umiliante, da eliminare. Quanti hanno la consapevolezza di essere emancipati devono avere il coraggio sociale e la forza morale di accogliere i meno fortunati come fratelli, aiutarli a crescere e vivere secondo le leggi dei paesi civili. Questo è il momento della condivisione. Ciò è stato fatto in Calabria! Interi paesi sono rinati insieme ai nordafricani. Badolato è l’esempio pratico di un’integrazione sociale intelligente; curata giorno dopo giorno dalle amministrazioni locali e regionali. Oggi, nel territorio regionale calabrese vivono giovani famiglie cristiano-musulmani, popolazioni di migranti, musulmani che hanno saputo integrarsi con la cultura italiana. Uomini e donne che hanno saputo interagire e crescere insieme, grazie anche alle lungimiranti guide che ne hanno saputo accompagnare il cammino.

niente sesso, siamo inglesi


Niente sesso, siamo inglesi!

Piazza Italia. Commenti al bar dello sport sulla vicenda John Terry:

Primo lettore: Hai letto?

Capello ha preso una decisione motivata dall’interesse nazionale:
La “ cosa migliore da fare', in un momento in cui John Terry è finito nell'occhio del ciclone per avere tradito la fiducia della moglie, dei compagni di squadra e dei tifosi inglesi, è togliergli la fascia di capitano.

Commento: che uomo! Questo sì che è parlare sicuro!
Lettore: ssstt ascoltate:
"Non c'è un problema specifico, ma la situazione sta diventando ogni giorno peggiore", ha precisato una fonte vicina al Commissario tecnico dell'Inghilterra, Capello.

Commento corale: ma che c’entra, se lui è un fuoriclasse, che c’entra la sua vita privata con le sue capacità sportive e calcistiche…

Lettore: sentite sentite:

"Come capitano John Terry ha sempre tenuto una condotta estremamente positiva. Tuttavia ho dovuto tener conto di altre considerazioni per fare il bene di tutta la nazionale inglese. Il bene della nazionale ha ispirato la mia decisione", ha spiegato Capello aggiungendo di aver notificato subito la sua decisione al giocatore nell'incontro di appena dodici minuti che si è tenuto tra i due a Wembley.

Buuh buuh che figura! Certo che st’inglesi…

Capello è tornato appositamente dalla Svizzera, dove si è sottoposto ad intervento al ginocchio, per affrontare la questione sull'opportunità o meno di consentire al giocatore, sposato con due figli, di indossare la fascia da capitano dopo le rivelazione sulla relazione con Vanessa Perroncel, ex fidanza di Wayne Bridge ai tempi del Chelsea. Quest'ultimo è ancora compagno di squadra di Terry in nazionale.

Commenti:
Ma siamo impazziti? Capello ci fa perdere la faccia! Ha dimenticato come si fa qui da noi? Ha dimenticato la nomea dell’amante latino! Sì dobbiamo difendere la reputazione tradizionale di grandi amatori.
Male per Bridge che non si è saputo tenere la fidanzata…
Se Capello lo porta in Italia, di sicuro John Terry, ha la vecchiaia assicurata: tra comparsate in tv, gossip, isole dei famosi, grandi fratelli e competizioni politiche può realizzare un impero!

venerdì 5 febbraio 2010

cercasi maestri del pensiero

nucleare o fonti alternative, profitto o solidarietà?

Da un bel po’ di tempo, le notizie che giungono alle orecchie dei comuni cittadini non sono mai positive.
Litigi, giungono dal versante politico; cassa integrazione, licenziamenti, sfaceli ambientali sono notizie diffuse a piene mani dai giornalisti di tutto il mondo; e mentre eminenti scienziati suggeriscono vie energetiche alternative, il governo italiano per bocca dei suoi ministri vuole imporre il nucleare a prescindere dalla volontà dei cittadini.
Cittadini allo sbando; disorientati dai proclami; inebetiti dalle accuse faziose degli schieramenti; turlupinati dalla disinformazione ma, fermamente convinti del pericolo smaltimento scorie, viste le operazioni precedenti cha hanno coinvolto le lobby interessate al mercimonio spregiudicato degli smaltimenti tossici, e che l’Italia, ha, tra l’altro, a disposizione fonti alternative rinnovabili sicure al 100% a un costo sociale inferiore e con un impatto ambientale irrilevante, non gradiscono tale scelta.

Ebbene! Se la politica litiga e il governo vuole imporre le scelte economiche, politiche e sociali a tutta la nazione e i giornalisti si schierano a loro volta, oppure sono imbavagliati dal chiasso mediatico provocato ad arte per oscurare i messaggi propositivi, se la morale è improduttiva per cui è inopportuna al mercato materiale, chi deve levare una voce a favore della civile convivenza?

Un tempo si chiamavano in campo gli intellettuali, maestri del pensiero che analizzavano i problemi sociali, disquisivano, si confrontavano e alla fine si riusciva a trovare un accordo, una mediazione democratica. Ma allo stato attuale, nel lasso di tempo in cui stiamo vivendo questo incubo, la categoria non c’è! Si è estinta. E il pensare positivo pare sia una pratica sconosciuta dalla maggioranza dei popoli. … Stante così i fatti… come superare l’empasse? Col dialogo o con le guerre dei sondaggi e l’ingerenza dei poteri forti, delle banche, delle borse, dei mercati che per salvaguardare gli andamenti economici calpestano la Vita!

AAA Maitres à penser cercasi

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