martedì 12 gennaio 2010
finanza creativa: trasformazioni e sovvertimenti dello stato sociale
Finanza creativa: trasformazioni e sovvertimenti dello stato sociale
Sull’esempio di re Mida, ricordiamo brevemente ai poco attenti dotati di scarsa memoria che il re in questione aveva il potere di tramutare in oro massiccio tutto ciò che toccava, persino il cibo, e oggi qualcuno, non pago della saggezza racchiusa nelle metafore mitologiche, cerca di trasformare ciò che gli cade sottomano in ricchezza.
L’esempio alchemico contemporaneo vede la trasformazione indolore di un servizio socialmente utile in s.p.a., in altre parole l’organizzazione “umanitaria” denominata “Protezione civile” diventa società per azioni come d’incanto!
Ma verrà anche quotata in borsa come la parmalat?
E quali buone azioni deve fare la neonata formazione tesaurizzante per ottemperare alle leggi del profitto?
Continuerà a spendersi indistintamente per tutelare il territorio nazionale e andare anche all’estero qualora l’emergenza causata dalle calamità lo richiede?
Se sì!, allora perché non trasformare anche i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza, i Carabinieri…
Qualcuno asserisce che la trasformazione serve a velocizzare le emergenze. Sarà, ma qualche dubbio sorge...
lunedì 11 gennaio 2010
Rosarno non è sinonimo di 'ndrangheta!
Rosarno non è sinonimo di ‘ndrangheta!
La Calabria, l’Italia non ospita solo faccendieri e avventurieri! In questi luoghi, osteggiati dalla nefanda notizia che lega ogni azione umana al malaffare mafioso vivono Uomini Nobili che offrono sostegno disinteressato ai propri simili in stato di bisogno. Ma è anche luogo di brutture nate e scaturite dalla sottocultura affaristica né più né meno come in ogni qualsiasi parte del mondo, che, a secondo dei luoghi geografici in cui è attiva, è definita mafia, ‘ndrangheta, sacra corona unita, camorra; la corruzione e l’avidità contagia anche uomini insospettabili, colletti bianchi, prelati, politici. Purtroppo non esiste un vaccino da iniettare; la bonifica deve nascere da dentro: intelligenza, cultura e volontà positive possono debellare i mali e le devianze.
Il Bel Paese è un crocevia di popoli in cui da sempre approda gente di ogni etnia carica di credo religiosi, usanze e lingue differenti. Gente buona e cattiva; arriva, si nutre, collabora, si arricchisce e arricchisce quanti incontra.
La differenza culturale, quando partorisce idee e azioni assurde; azioni violente che non vorremmo mai vedere; gesti e comportamenti lontani anni luce dalla proverbiale ospitalità dei Calabresi, Turchi, Magrebini, Ebrei, Musulmani, Indù, e ancor prima Greci, Spagnoli che hanno visitato, vissuto, arricchito, la terra Brutia e con i quali, il sangue dei Calabresi si è unito in usi e costumi mediterranei, quando la diversità culturale genera mostri è necessario il dialogo chiarificatore per abbattere le barriere ignoranti e xenofobe, urlati con rabbia in piazza dalla manovalanza del malaffare.
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Calabresi, Italiani e Cittadini del Mondo di buona volontà, lavorano uniti affinché tutto questo non si ripeta mai più!
domenica 10 gennaio 2010
mediaset , fiat, azienda e stato
Le leggi del profitto privato continuano a fare vittime nella società italiana e questa volta tocca ai dipendenti “mediaset”.
Infatti, la società del biscione “cede” il reparto sartoria e trucco ad una sconosciuta cordata di privati.
La scelta della direzione di mediaset segue rigidamente la teoria del profitto aziendale che sancisce il taglio dei rami secchi o improduttivi. Analoga scelta è operata da diversi anni dalle maggiori aziende italiane e straniere che chiudono fabbriche storiche cresciute grazie alla professionalità dei dipendenti e agli aiuti statali.
La voracità del mercato è immune da romantiche storie fatte di tradizioni e affetti; non si lascia commuovere dai bisogni della comunità ma, attenta ai flussi di domanda e offerta pilota le ricchezze laddove riesce a produrne di più. La classe dirigente non si accontenta di un guadagno equo e solidale; insegue il maggior profitto a basso costo, incurante delle innumerevoli vittime che ciò produce.
La classe dirigente politica attuale ha pensato di adottare lo stesso parametro gestionale anche per la cosa pubblica: lo Stato! Dimenticando che lo Stato non deve rincorrere profitti aziendali ma gestire al meglio le esigenze dei cittadini. Di tutti i cittadini! Immigrati compresi, come previsto e sancito dalla Costituzione.
sabato 9 gennaio 2010
Angiolina Oliveti, le rose nel cestino
Tutti i giorni, alla stessa ora, giunge un mazzo di rose alla protagonista del racconto che, metodicamente, distrugge.
Angiolina Oliveti traccia un percorso semplice la cui narrazione cosparsa di realismo poetico, spolvera di patos comuni esperienze umane: malattia e passione trasformate in dramma esistenziale sviluppano una storia composta di semplici eventi.
Amori che segnano la vita. Amori dissolti; amori che potrebbero nascere… nella breve e accattivante narrazione, la suspense accompagna il lettore fino all’ultima riga e, quando sembra di aver individuato il colpevole, ecco il colpo di scena descritto in poche battute.
Le rose nel cestino è una piccola perla; un racconto piacevolmente enigmatico che tinge di giallo personaggi e società calabresi.
Mario Iannino
venerdì 8 gennaio 2010
migranti
Diritto alla vita
Frammenti di relitti sulla battigia
Vecchi bambini giocano davanti catapecchie di carta
E mentre la carretta affonda
il caporale indica.
Imbonitori,
ciarlatani prezzolati urlano!
Osannano, inveiscono, promettono e negano.
Offrono sogni a gente stanca, affamata, defraudata.
Gente dignitosa,
gente come noi,
come i nostri padri,
costretti dalla miseria
in viaggi della speranza.
Racchiuse nei vademecum
mercenarie
Pagine in/utili
Testimoniano egoismo benessere e arroganza.
(Mario Iannino)
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