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"dematerializzazione 2025. autore: mario iannino" |
Ho chiesto all’Intelligenza Artificiale di farmi capire la
tattica di Trump, ecco la sua analisi intervallata dalla visione di quanti guardano ad un mondo
migliore possibile. Lo so, qualcuno storcerà il muso considerandole idee
utopiste, ma come disse qualcuno: l’uomo è fatto di sogni. Perciò, tentiamo di
ripercorrere insieme gli eventi accaduti negli ultimi tempi caratterizzati da caos mediatico e rumors vari:
“Confusione come strategia” è proprio così che molti analisti descrivono il metodo Trump. Il suo stile, fatto di annunci clamorosi seguiti da smentite o cambi di rotta, non è casuale: è una tattica studiata per mantenere il controllo della narrazione e destabilizzare gli interlocutori.
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"immagine creata con AI. tema: speranza" |
Ecco alcuni elementi chiave della sua strategia:
- **Teoria del pazzo**: Trump adotta un comportamento
imprevedibile per spaventare o confondere gli avversari, una tattica già usata
da Nixon. L’idea è che se sembri capace di tutto, gli altri saranno più inclini
a concedere qualcosa.
- **Minaccia come leva**: Dazi, ultimatum, tweet
provocatori… spesso non sono seguiti da azioni concrete, ma servono a creare
pressione e ottenere vantaggi negoziali.
- **Social media come arma**: I suoi messaggi brevi e
diretti, spesso su Truth Social, sono progettati per polarizzare, infiammare e
dominare il dibattito pubblico.
- **Ambiguità calcolata**: Alterna toni concilianti e
aggressivi, creando un clima di incertezza che gli permette di muoversi con
maggiore libertà diplomatica.
- **Spettacolarizzazione della politica**: Ogni mossa è
anche uno show per la sua base elettorale. La confusione diventa consenso.
In sintesi, quel “lo faccio, non lo faccio, chissà” non è
indecisione: è una forma di potere. Un modo per restare al centro della scena,
dettare i tempi e costringere gli altri a inseguirlo.
Approfondiamo la strategia di Trump nelle relazioni
internazionali e interne:
il suo approccio è
tutt’altro che casuale. È una combinazione di imprevedibilità, pressione
economica e centralizzazione del potere, che mira a ridefinire l’ordine globale
e rafforzare il ruolo dominante degli Stati Uniti. E nelle Relazioni
Internazionali, il Caos è Calcolato.
Trump adotta una strategia che alcuni analisti definiscono “disordine
ordinato”. Ecco come si manifesta:
Dazi come arma geopolitica: impone tariffe elevate (fino al
50%) non solo contro rivali come la Cina, ma anche contro alleati come l’UE.
Questo crea instabilità, ma anche leva negoziale.
Abbandono del multilateralismo: preferisce accordi
bilaterali, dove può esercitare maggiore pressione. (l’asse con la Meloni è
quindi coerente e parte della sua strategia?)
Minacce ambigue: annuncia misure drastiche, poi le ritira o
le modifica, generando confusione e costringendo gli altri paesi a reagire in
fretta.
Espansionismo tecnologico: promuove l’IA come strumento di
supremazia globale, cancellando le regole di sicurezza introdotte da Biden.
Ruolo dominante nella NATO: chiede agli alleati di aumentare
le spese militari, ma minaccia di ridimensionare l’Alleanza se non ottiene
concessioni. Spese che logisticamente devono essere esaudite negli states dive
proliferano le industrie armamentarie belliche.
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"polimaterico 2025. autore: mario iannino. titolo: tutti vogliono un mondo migliore" |
Dinamiche Interne: Centralizzazione e Narrativa:
Sul fronte interno, Trump costruisce una narrazione potente
e polarizzante, utile per mantenere alto il morale dei seguaci:
- “America First 2.0”: rilancia il protezionismo per
riportare la produzione negli USA e ridurre la dipendenza estera.
- “Controllo dell’informazione”: usa i social media per
dominare il dibattito e creare tensione costante.
- “Leadership forte”: si presenta come l’unico in grado di
“salvare” l’America, anche a costo di sacrificare parte della democrazia.
- “Riforma dell’IA”: trasforma l’educazione e la governance
tecnologica per consolidare il dominio americano.
- “Clientelismo economico”: favorisce aziende vicine alla
sua amministrazione, creando un capitalismo “selettivo”. E chi non sostiene il
suo pensiero è fuori! Proprio come nel suo show televisivo.
Ecco gli effetti
globali e le reazioni dei suoi “nemici”:
- UE e Canada: colpiti dai dazi, cercano di negoziare ma
preparano contromisure.
- Russia e Cina: osservano e reagiscono con cautela, mentre
Trump cerca di ridisegnare le sfere d’influenza.
- Mercati finanziari: oscillano tra entusiasmo e paura, con
effetti su criptovalute, energia e manifattura.
Le ultime giravolte hanno puntato i temi caldissimi del
conflitto Russia/Ucraina e la Nato:
l’Ucraina, la NATO, e la strategia sull’IA.
Per quanto concerne Ucraina e NATO,
la strategia di Trump nel 2025 ha adottato un approccio audace e multilivello
per affrontare il conflitto ucraino, combinando pressioni economiche,
diplomazia militare e una ridefinizione del ruolo della NATO.
Armi all’Ucraina: via NATO, ma a spese dell’Europa.
Trump ha annunciato un accordo con la NATO per inviare sistemi
d’arma avanzati all’Ucraina, tra cui i missili Patriot, ma con una novità: gli
Stati Uniti li produrranno, ma saranno gli alleati europei a pagarli.
- Germania e Norvegia hanno già accettato di finanziare
batterie Patriot
- L’invio avviene tramite la NATO, evitando un
coinvolgimento diretto USA
- Trump ha chiarito: “Non lo compreremo, ma lo produrremo, e
loro pagheranno per questo”.
Questa mossa consente agli USA di mantenere il supporto
militare senza gravare sul bilancio federale, mentre l’Europa assume un ruolo
più attivo.
Pressione su Mosca: dazi e ultimatum
Trump ha lanciato un ultimatum a Putin: se non si raggiunge
un accordo entro 50 giorni, gli USA imporranno dazi fino al 100% sui partner
commerciali della Russia. (RIDICOLO!).
- Le sanzioni colpirebbero anche paesi che acquistano
petrolio e gas russo
- L’obiettivo è forzare Mosca a negoziare una tregua
- Trump ha detto: “Putin ha ingannato tutti, ma non me”.
E già. Come pensare di poter ingannare Joker? L’infido che
impone al Coordinamento NATO un cambio di passo?
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha confermato
che l’Alleanza coordinerà la distribuzione delle armi e che tutti i paesi
vogliono essere parte dell’iniziativa.
- L’Europa si fa carico dei costi, gli USA della produzione
- Il piano accelera i tempi di consegna e rafforza la difesa
ucraina
- Il progetto “Clear Sky” è stato lanciato per intercettare
droni russi. Intanto lo sterminio in Palestina continua e l’affaire Netanyahu
assume toni apocalittici.
Prospettive future:
- Trump ha promesso un annuncio importante sulla Russia nei
prossimi giorni
- Zelensky ha avviato un rimpasto di governo per rafforzare
la risposta militare
- La NATO potrebbe aumentare il contributo economico annuale
per sostenere Kiev. Insomma è tutta una questione di SOLDI!
Se non riusciamo a fermare questa barbarie non ci sarà più
la PACE.
Confido nel buon senso dei governi non genuflessi a Trump e
alle sue dissennate azioni strategiche. Il re è nudo!
“Il re è nudo”; una frase che risuona forte nel contesto
politico attuale, soprattutto quando si parla di Trump e del suo rapporto con
l’Europa. Diversi commentatori italiani stanno usando questa metafora per
descrivere la debolezza strutturale dell’Unione Europea di fronte alla
pressione americana.
Secondo alcuni Trump sta “umiliando l’Europa” con dazi,
ultimatum e una strategia commerciale aggressiva. La sua lettera alla presidente
von der Leyen, con una tassa d’ingresso del 30%, è stata vista come una
dimostrazione di forza: gli USA dettano le regole, e l’Europa — priva di una
vera leva negoziale — si trova scoperta, appunto “nuda”.
La metafora richiama la favola di Andersen: tutti fingono
che il re sia vestito, finché un bambino non dice la verità. In questo caso, il
“bambino” potrebbe essere Trump stesso, che con brutalità e pragmatismo mostra
le fragilità dell’Europa unita che china la testa agli armamenti imposti da
Trump.
Intanto i dazi dimostrano di essere un’arma a doppio taglio
per tutti. La tassa in ingresso per gli operatori commerciali americani che
hanno fatto del made in italy il loro punto di forza continuano a importare i
prodotti. E poiché sono per lo più beni voluttuosi, per ricchi e ceto medio-alto,
fanno male solo a loro.
Anche se l’Italia esporta negli Stati Uniti una vasta gamma
di prodotti, molti dei quali rappresentano l’eccellenza del Made in Italy secondo
le stime, rischia di perdere fino a 12 miliardi di euro in esportazioni,
potrebbe, la bufera dazi-trump essere il momento buono per riflettere. Riflettere
e riconsiderare i concetti di socialità, welfare, collaborazione pacifica,
unità d’intenti tra i popoli.