In questi giorni due notizie hanno disturbato il modo di essere e di intendere i rapporti su cui dovrebbe fondarsi la civile convivenza.
La prima è diramata dal tgr della Calabria:
Il video registrato su un telefonino testimonia uno scontro violento tra due uomini, uno dei quali grida: “aiutatemiii aiutatemi”, mentre l'altro lo strattona e infligge schiaffoni e pugni al malcapitato.
Nell'inquadratura si vede una donna a terra tra le macchine parcheggiate nel piazzale della stazione dei pullman di Cosenza.
È il tentativo di una truffa ai danni dell'automobilista, secondo gli inquirenti la donna avrebbe inscenato uno sketch: all'arrivo della macchina si è buttata a terra come se fosse stata urtata dall'automobilista. Il resto è intuibile. La pretesa di risarcimento violenta e l'immobilismo degli astanti denota arroganza e paura:
Arroganza nel pretendere il diritto al sostentamento attraverso la violenza perpetrata sui deboli e la paura di reazione del vessato che chiede con veemenza aiuto!
L'immobilismo dei passanti è tutta un'azione da analizzare. O forse c'è ben poco da scandagliare in una società come l'attuale?
L'altro episodio, più recente, riguarda l'anziano signore di Roma che dopo essere stato in ospedale per delle analisi si trova nella tragicomica situazione dello sfollato: trova casa sua occupata! Abusivamente occupata da alcune donne che, aperta la porta e sostituita la serratura, se ne sono impossessate in barba a ogni elementare rispetto del vivere civile.
È una guerra tra poveri! Quella a cui assistiamo. L'imbarbarimento dei costumi e del rispetto delle altrui necessità camminano a braccetto.
E poi, l'esempio dato da certi rami del parlamento non sono di certo educativi: battere le mani, esultare, stappare spumante dopo avere affossato una legge, se pur discutibile, sono atteggiamenti incivili!
Non è con lo scontro che si risolvono i problemi...
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