Vince Jole Santelli
Preferisco pensare che la svolta a destra e, quindi, la vittoria della Santelli sia dipesa dall'astensionismo in Calabria, dalla disaffezione alla cattiva politica e non alla (come dice una testata locale) vittoria della borghesia mafiosa per... mancanza di avversari.
Beh, la mancanza degli avversari pare
che se la siano voluta a sinistra.
Inutile pettinare le bambole adesso!
Il pd latita.
Prima durante e dopo la gestione
Oliverio che ha visto un uomo ballare da solo il partito dem.,
algoritmo ininfluente, abbandona tutto e tutti salvo poi andare a
traino insieme ai tonni di Callipo e essere inscatolato al
naturale senza neanche una goccia di evo.
E se in Emilia Romagna le sardine
smuovono le acque torbide dell'antipolitica in Calabria la
questione è molto difficile da redimere. Forse Zingaretti ne
è pienamente consapevole e forte della consapevolezza lascia i panni
galleggiare nel mare calmo dell'indifferenza dei disillusi.
Indifferenza accresciuta dalla sordità
dei dirigenti che fin qui si sono avvicendati alla guida della
regione nonostante la fame rumoreggiante di quel sessanta per cento
che non vota più da tempo.
La destra si organizza.
Nel poco tempo lasciato dalla decisione
di Oliverio il centro destra tra battutine e obiettivi mirati riesce
a chiamare a raccolta il popolo sostenitore.
Sorridono le piazze all'apprezzamento
maschilista del cavaliere nei confronti della Santelli che
vince facile.
I cinquestelle calano di brutto!
Tansi ottiene un buon risultato.
Lo scarso 50% che va a votare non può
essere esito di analisi soggettivamente esaustive. Il dato non è
sufficiente per comprendere appieno gli umori dei calabresi.
Si devono sondare le problematiche
reali del popolo. La sua incultura. I bisogni. Lo scacco subito,
permanente e pervasivo dei dominanti. L'apatia di quanti faticano a
pagare le utenze domestiche che fa dire: “tanto non cambia niente”.
Gratteri. Unica vera novità e
speranza di cambiamento in Calabria. Ma lui è un magistrato. Non può
fare politica altrimenti farebbe la fine dei vari Di Pietro & C.
Nicola Gratteri deve far fede al
suo servizio e indagare.
Indagare affinché i disillusi, gli
ultimi, quanti si sentono privi di affinità elettive con la cultura
della legalità, delegittimati dalle malelingue e gettati nel
calderone qualunquistico della quotidianità effimera che ha sede
nell'esposizione mediatica dei social trovino in Lui un punto di
riferimento per ripartire. Giacché la politica ha perso il suo
ruolo...
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