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mercoledì 7 maggio 2014

Sotto il cielo, in Calabria

Altro che 'ndrangheta, sono le lobby, i potentati economici e politici con sedi dentro e fuori regione, che mortificano le intelligenze dell'Italia.


"sotto il cielo di calabria"

Riusciremo mai a scrollarci da dosso la morsa mortale degli invasori?
Il sud, e principalmente la Calabria, è ostaggio del nord dall'unificazione d'Italia. Non dico queste cose per una forma di campanilismo. Tutt'altro! E chi conosce bene la storia non fa fatica a convenirne e darmene atto.
Dapprima conquistato e poi depredato delle sue ricchezze culturali, industriali e economiche, il sud, continua ad essere sotto scacco di una perfetta banda di cinici affaristi.

La politica culturale non esiste e quella dello stato sociale è strumentalizzata e brutalizzata dai grandi centri di potere politico che affidano a piccoli individui le ramificazioni terminali. Mancano forse donne e uomini illuminati? No! Non c'è nessuna carenza intellettuale. Purtroppo le menti libere sono tenute scientificamente nell'ombra; oscurate dai mass-media o vilipese metodicamente dalle malelingue corrose dal tarlo dell'ignoranza che domina e alimenta le basse azioni dei delatori.

Nel campo della cultura, e prima ancora in politica, ai padroni del nord e del sud sono utili i servi sciocchi. Sottomessi e ubbidienti!, anche se intelligenti e pensanti. 

Qualcuno pensa che in guerra tutto sia lecito, ogni arma è ammessa pur di arrivare alla vittoria.
Ma per quale motivo si deve essere in guerra tutti i giorni e in qualsiasi campo?

È così difficile immaginare e pretendere una realtà solidale. Una società evoluta degna di questo nome che sappia fare convivere armonicamente le differenze?

Si sente spesso parlare di meritocrazia e di logica valorizzazione dei talenti. Mancano forse i contenitori o le piattaforme sociali eterogenee per i differenti ipotetici talenti?

Secondo gli studi statistici sembrerebbe di no! Per quanto concerne le arti visive persino i centri rurali sono dotati di loculi espositivi con relative fondazioni, musei pubblici e gallerie private mascherate da associazioni culturali che sembrano pendere dalla penna di pseudo intenditori. Che, proprio come si diceva qualche riga dietro, sono monopolio dei vassalli nominati dal potentato di turno.

Anche negli altri settori della cultura vigono le medesime relazioni. Sta a noi avvalerci del libero arbitrio e decidere di cambiare rotta; annullare le amicizie interessate e le mortificanti clientele.

Rompiamo le catene dell'egoismo e confrontiamoci nello spazio libero del web. FACCIAMO RETE!

Questa è un'analisi della realtà culturale, sociale e politica del sud in generale e della Calabria in particolare. Dopo decenni di pseudo gestione democratica, al saldo delle vanterie mediatiche dei sudditi della politica, il sud non ha fatto passi avanti.
Purtroppo questa è l'amara realtà!, chi intende proseguire nel cammino degli emancipatori deve cancellare dalla mente ogni pregiudizio e confrontare lealmente la sommaria analisi appena esposta con le personali nozioni cognitive predisponendosi al superamento delle logiche del branco e favorire confronti dialettici così da migliorare l'esistente. 

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