venerdì 20 novembre 2020

Onestà intellettuale

L'imbarbarimento è totale!

Tocca ogni settore sociale. Non solo la politica.

Basta aprire una qualsiasi piazza virtuale per rendersene conto. Le frasi di contrapposizione eleganti non si contano e i francesismi abbondano. Si estrapolano parole dal contesto che esprime ben altro allo scopo di smerdare gli avversari.

In Calabria e a Catanzaro nello specifico ci si conosce bene o male tutti. Più male che bene perché le considerazioni sono sempre di parte e strumentalmente tendono a delegittimare chiunque pensi che sia nel campo avverso.

Capita spesso di esternare analisi in totale buona fede, con la sola intenzione di apportare una visione differente ma costruttiva del problema o de problemi. Ineluttabilmente le parole dette sono fraintese volutamente. E con una buona dose di cattiveria sono sovvertite.

In pochi analizzano e cercano la verità. L'essenza del concetto esternato con l'intenzione di proporre in positivo un evento sociale.

È questione di cultura non di retorica spicciola. Strumentalmente si decontestualizzano i concetti per svilire e annientare l'altro. È una sorta di tiro al piccione. Un passatempo vile!

Non ho mai stimato l'ideologia autoritaria e xenofoba e di conseguenza neanche chi la persegue. Come non ho mai pensato che la società debba essere “salvata” dagli eroi.

Non dico di odiare qualcuno perché è uno stato d'animo che non mi appartiene: quando reputo qualcuno indegno della mia attenzione lo ignoro! Inutile perdere tempo e parole. Eppure di parole se ne fanno tantissime. Sembra che sia diventato il passatempo preferito. Non diamo la colpa al governo, all'antigoverno, al vicino o al migrante. Non è un questione di pelle. Siamo Tutti camaleonti. Miseramente camaleontici anche quando le malefatte personali sono peggiori di chi sta di fronte o di chi è nell'occhio del ciclone.

Dovremmo fermarci un momento. Riflettere. Prima di pubblicare e inondare d'odio i social. 


È Natale. Tra qualche settimana è Natale. Non per retorica ma per convezioni facciamo che il Natale sia in noi. Sempre.

novembre, buon lockdown

Il cancello si apre. Me ne accorgo dal rumore che produce a fine corsa: sbatte contro un fermo in ferro piantato a terra.

Entro. L'incuria non invita certo a restare.

In questi giorni di novembre e col lockdown in corso non resta altro che stare lontani dai luoghi affollati ma qui, in questa area recintata destinata ai giochi per bimbi e al relax, sferzata dal vento e lasciata alla furia dei vandali, è meglio stare lontani per scelta. Eppure il parco giochi è di fattura recente. Necessiterebbe di una manutenzione. Una piccola ma costante manutenzione.




Come ripristinare le altalene; i tappeti gommosi che attutiscono le discese allo sbocco degli scivoli e gli scivoli stessi. Svuotare il cestino. E lasciare il tappeto di foglie colorate dall'autunno...

Buon lockdown a tutti

martedì 17 novembre 2020

rebus commissari in Calabria, Gaudio & Strada

È stato faticoso ma alla fine, dopo l'ubriacatura depistante dei titoloni allarmistici, tra banner che si aprono all'improvviso e pubblicità nascoste la verità è saltata fuori:

il caso Gaudio non sembra esistere!

Tirato in ballo per presunte ingerenze in un concorso a cattedra da alcune intercettazioni in cui l'ex Magnifico Rettore esprimeva un suo pensiero, che difatti perorava la giusta ricompensa al merito dei candidati:

Nelle intercettazioni Eugenio Gaudio dice a chi gli propose di presiedere la commissione: “se partecipa il premio Nobel con me vince il premio Nobel.”

Invece i titoloni dei giornali pescano nel torbido e, per vendere qualche migliaio di click, puntano al lato oscuro dell'indagine: Gaudio indagato!

Invece, sempre dopo numerosi salti acrobatici tra le pubblicità dei banner farlocchi, spunta la quasi certezza dell'archiviazione delle indagini, che comunque dovrò essere decisa da un giudice.

Insomma niente di nuovo nei titoloni allarmistici e fuorvianti sulla rispettabilità delle persone esposte alla visibilità mediatica.

Intanto i calabresi aspettano il miracolo della sanità sanata dal deficit, dalle nomine clientelari e con i servizi sociali attivi.

In una società normale è ovvio pensare di avere ospedali potenziatati con medici e personale sanitario degni del ruolo che ricoprono. E la valorizzazione delle figure che orbitano attorno all'universo “sanità pubblica” dovrebbe essere un imperativo categorico.

Sfatiamo la retorica degli “angeli in camice bianco”. Questa è gente che lavora! Gente che ha fatto una scelta! Sono lavoratori motivati che hanno abbracciato la missione e fatto solennemente il giuramento di Ippocrate!

Certo lascia qualche perplessità la notizia che Gino Strada sia stato chiamato per allestire ospedali da campo viste le strutture dismesse o depotenziate dai tagli ma anche dal mancato turn over nella sanità, ovvero il mancato ricambio e quindi l'avvicendamento del personale necessario per garantire l'equilibrio tra la mole di lavoro e il giusto funzionamento delle strutture.



lunedì 16 novembre 2020

Nuove nascite esorcizzano la morte

Mentre scendo le scale il fiocco appeso alla porta mi comunica un lieto evento: è nato Roberto.

La gioia dei genitori e l'orgoglio di esserlo diventati è manifesto nel partecipare la nascita del primogenito a quanti abitano.

È nuova linfa vitale che si manifesta in un condomino che sembrava essere votato al declino. Molti sono andati via e altri, avanti con gli anni continuano a portare la propria croce. Il destino di ognuno fa parte del proprio vissuto: è il karma.

Nel portone vivono perlopiù persone anziane, tutta gente che ha costruito famiglie e cullato sogni e alimentato anche quelli dei figli; la vita riprende.


Benvenuto! Qualunque sia il nome, amato e imposto dai genitori, e contro ogni volontà disfattista:

La vita continua.

Nell'incessante ciclo rigenerante la natura indica la via maestra.

Anche nell'era pandemica condizionata dal virus covid-19 nuovi fiori sbocciano. Fanno capolino. Sorridenti si mostrano fiduciosi alla vita. Le piccole mani protese trovano rifugio in abbracci accoglienti.

Bracci giovani piene di energie e bracci che le energie le hanno già donate si ritrovano,

stringono in un afflato benaugurate i nuovi venuti.

Nella notte buia, tra ansie e paure i nuovi vagiti squarciano il buio delle tenebra e ricordano a noi tutti la possibilità di rinascita che ogni fanciullo porta con sé.


Benvenuto, benvenuti!

venerdì 13 novembre 2020

Ciao doc Bat. Angelo in camice bianco

Devastante come un fulmine improvviso che squarcia l'anima!

La notizia fa cadere in profonda costernazione chiunque abbia conosciuto il dott.Annibale Battaglia. Per quanti lo hanno conosciuto nelle vesti di medico di base è davvero un dramma la sua morte.


Il doc. Annibale è stato un compagno fidato dei pazienti. Un uomo attento. Sempre presente. Noncurante del tempo che trascorreva nell'ascoltare le patologie, lui, dava importanza alla persona e ai problemi extrasanitari di ognuno.

Lascia un vuoto enorme!


Quando ad essere colpito dalla pandemia e rimanerne vittima è il faro di riferimento la notizia assume un peso enorme. Non è più una semplice constatazione del problema pandemico; non più fatalità. Allora punti il dito contro i soggetti che hanno depredato e ridotto al minimo le possibilità di salvare il salvabile.


Hanno, al pari delle organizzazioni che hanno venduto i territori alle aziende di smaltimento dei rifiuti tossici, avvelenato la collettività.

Lo sdegno è immenso! Se è vero che le morti non sono imputabili al covid19 ma alla carenza di presidi medici e di specialisti degni di tale appellativo.


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