sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi. Chi scrive e chi corregge

Renzi fa la sua formazione. Berlusconi la corregge. Napolitano corregge e ratifica.


Oggi, possiamo dire che è un gran bel giorno:

in Ucraina il Parlamento sfiducia e caccia Yanukovich mettendo fine alla guerra sanguinaria in atto. Il popolo, quindi lo Stato, si riappropria della democrazia e, solo ora, alla luce di quanto si vede dalle foto postate nel web, ci possiamo chiedere a che gli servisse un galeone parcheggiato nel laghetto del giardino. ...
Va be', possiamo comprendere le macchine e le moto d'epoca, le monete d'oro e persino il cesso a forma di trono d'oro, ma il galeone proprio no!

Comunque, tornando alla giornata speciale, anche noi in Italia siamo spettatori di un altro piccolo golpettino tutto nostrano dettato dalla democrazia che si preoccupa della crescita del popolo sovrano.
Dal già tanto chiacchierato #staiserenoenrico a #fattipiùinlàenrico il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Il tempo necessario per organizzare le truppe ed ecco il cambio del campanello ceduto da un freddo Enrico Letta ad un adrenalinico Matteo Renzi che sprigiona felicità da tutti i pori.

Tante cose si sono dette e molte di queste sono state smentite. Per esempio, pare che il giudice Gratteri fosse lì lì per essere Ministro della Giustizia in virtù del suo chiaro cv ma all'ultimo minuto è stato sostituito. Qualcuno dice da Napolitano per evitare tensioni. Altri dicono che il veto sia venuto da Berlusconi..

Per me queste sono cose inspiegabili; lontane dal mio modesto pensiero.

Non so capire neanche come un Alfano che è andato davanti al tribunale di Milano per protestare, se non sbaglio era anche ministro, comunque, un parlamentare che ha protestato contro la Giustizia, quindi, per capirci meglio, ha contestato platealmente un organo dello Stato mentre celebrava un processo in ossequio alle leggi in vigore, come può essere riconfermato al Viminale? Alfano Angelino Ministro!

Cioè, mi chiedo, fino a quando questo urlatore di vento farà squadra con Renzi e fino a quando terrà fede al giuramento dei Ministri?



M.C.Lanzetta, dalla farmacia di Monasterace a Roma nella squadra di Renzi

A sua insaputa, anzi no, è stata proposta da Delrio.


Carmela Lanzetta è stata contattata da Delrio. Si conoscono da tempo. E quando Graziano Delrio la chiama
al telfono per dirle che sarà Ministro senza portafoglio per le regioni, lei candidamente gli risponde: io ho votato contro Renzi, lo sai vero?

Maria Carmela Lanzetta è delusa dalla politica e dal modo in cui si avvita nelle questioni pratiche quotidiane che viviamo noi cittadini.
La sente lontana, questa politica. Lei, che è stata definita “sindaco antimafia” e si è vista isolata proprio quando lo Stato avrebbe dovuto esserle vicino.

Guardi, sono col camice in farmacia, -così risponde al telefono al giornalista che la contatta per sentire le sue impressioni- e sto parlando con gli amici di sempre. Non sapevo nulla in merito a questa decisione e non so neanche da dove si entra per lavorare. Dico solo che mi impegnerò per risolvere i problemi e lavorare seriamente.

È pragmatica Maria Carmela Lanzetta. La sua determinazione, così come l'ha portata a dimettersi irrevocabilmente da sindaco di Monasterace allorché delusa dalla politica inutile e appiccicosa che non ebbe il coraggio di costituirsi parte civile nel processo contro un funzionario infedele e che si è girata dall'altra parte quando lei stessa fu bersaglio delle cosche, senza ombra di dubbio, la sua determinazione, è garanzia per noi cittadini.

Vai Maria Carmela e buon lavoro! Di sicuro non starai lì a reggere il moccolo alla consueta e triste cattiva politica.

venerdì 21 febbraio 2014

Renzi primo, ecco la squadra della svolta

Dalle 16 e trenta alle 19e05, Matteo Renzi è a coloquio con Napolitano: 2 ore e mezza di attesa per capire che il governo Renzi nasce sotto il ricatto di Alfano. (qualcuno dice anche di Berlusconi, visto che lo strappo tra i due, pare, non ci sia mai stato per davvero).

Tra i sedici che compongono la squadra i volti nuovi sono la maggioranza ma rivedere Alfano, Lupi, Lorenzin e Padoan che è stato solidale con la riforma Fornero e la Giannino quale esponente di scelta civica, quindi Monti, non lascia presagire niente di buono.
Questi signori non mi fanno #staresereno.
Lo vedremo solo vivendo e in base a come si comporteranno capiremo se hanno tagliato i ponti col passato.

Al momento il cordone ombelicale con i poteri forti non è stato reciso. Anche se, Renzi, facendo leva sulla paura che serpeggia tra i nominati eletti, avrebbe davvero potuto osare di più.

Invece ci troviamo nuovamente con gli stessi nominati e sempre nello stesso incarico; Alfano, Lupi Lorenzin. E con un tecnico Ministro dell'economia e finanza dal curriculm molto simile a quello di Monti: economista e docente universitario anche lui. Speriamo bene!

A parte le signorine e i giovanotti chiamati da Renzi per ricoprire gli incarichi di governo, e che riscaldano i muscoli per mettere la faccia nello spettacolo di discontinuità renziano, vorrei sbagliarmi, ma quanto è venuto fuori dal cilindro di Renzi e Napolitano, ha il sentore di un nulla di fatto.

Pop art. Arte contemporanea, chi è l'artista

Quando si parla di pop art, o comunque di pittura supportata da concetti intellettualmente evoluti, l'errore è dietro l'angolo.

Gli esempi degli ultimi anni sono sintomatici:

Dall'imbianchino che ridipinge la porta di Duchamp esposta alla biennale del '78 al muratore che ottura il buco dipinto sulla parete della galleria con tecnica trompe l'oeil e, per ultimo, in ordine di tempo, la più disarmante è, se si ragiona sulle motivazioni che dà la donna delle pulizie del suo naturale e conseguenziale gesto di buttare nella spazzatura alcuni cartoni lasciati durante l'allestimento della mostra barese e per fare ciò cerca e ottiene l'aiuto degli spazzini perché troppo pesanti per lei da conferire nel cassonetto. ( in barese stretto la donna dice: “... e che lasciano tutto sporco, in disordine, e poi la stronza sono io che devo mettere tutto a posto...).

Rimanendo nel campo della pop art, gli artisti che la praticano si interrogano sul problema della riproducibilità dell'arte nell'epoca industriale, sul come e se mantenere il carattere esclusivo dell'opera d'arte, o se invece conciliare la realtà consumistica con il proprio linguaggio.

Dalle diverse risposte date a questi interrogativi nacque la diversità di stili e di tecniche tipica della pop art.
Quindi creazione artistica meccanica; recupero delle principali avanguardie del Novecento che vanno dalle provocazioni del dadaismo (che per primo mescolò arte e realtà, ai collage di foto o immagini pubblicitarie di sapore ancora cubista), fino agli happening o gesti teatrali, in cui l'artista crea l'opera d'arte direttamente davanti agli spettatori, lasciando spazio all'improvvisazione.

Anche se il cartone lasciato incustodito in galleria, la porta, ready made duchampiano o il buco ingannatore non è il risultato finale di un happening, chi è l'artista? L'espositore, l'imbianchino, il muratore o la donna delle pulizie che hanno posto rimedio alle incongruenze suggerite dalle rispettive “conoscenze esperienziali”?

Renzi e Alfano, quelli della notte

La notizia del massacro di Yanukovich in Ucraina rimbalza sui media. Lo sdegno è profondo.

Cosa possiamo fare noi che viviamo nelle democrazie emancipate oltre che indignarci?

A sentire alcuni nomi e volti noti delle “notizie” sembra che possiamo fare ben poco o nulla. L'influenza dell'Europa Unita è misera difronte la colosso sovietico Putin che salva la nazione Ucraina con oltre 15miliardi di dollari e altri aiuti strategici.

Gli ucraini sono coscienti di questo.
Sono consapevoli che nessuno andrà a dare loro una mano sulle barricate. Ma devono anche sapere di non essere soli. I cittadini dei Paesi democratici sono solidali con loro pur impegnati essi stessi in una battaglia che non ricorre alle armi e non sparge sangue per mantenere la libertà.

Non è tutto rose e fiori neanche in Italia, che sembra infetta dall'indolenza e dalla sfiducia.


Un'Italia che si vede governata dalle smanie di potere di giovani bellocci e videoti che sanno come porsi davanti al video, che raccontano quello che il popolino vuole sentirsi dire e che fanno i vertici alla vecchia maniera per ritagliarsi posizioni di potere.

Nulla di diverso dunque tra chi muore sulle barricate colpito da armi da fuoco e chi muore perché affamato dalle logiche di potere economico che soverchia le menti dei dirigenti e rende ciechi le orde dei seguaci ignoranti.

Ancora. E forse fino al 2018, saremo governati dai “soliti inutili idioti” (nel senso politico, il termine è stato ormai sdoganato da Alfano) che fin qui hanno saputo solo sparlare e sbagliare.

Si muore anche da noi, in Italia, per mano delle persone asservite ai grandi interessi specifici delle lobby.  

Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto