venerdì 15 marzo 2013

Italia, Governo, quel 25% che assedia le camere

aore12
la qualunque 
Il 75% degli italiani non ha votato e si trova a dover sottostare, suo malgrado, al porcellum mentale dei barbari che assediano le istituzioni. In Camera e Senato, in queste ore, si scontrano i partiti che rappresentano un misero 25% circa degli elettori e che vedono in Berlusconi, Bersani, Monti, Maroni, Grillo e altri associati i leader.

PD e PDL votano scheda bianca alla camera e al senato.

Niente da fare. Le istituzioni sono ancora sotto scacco. E noi cittadini, ancora una volta, ostaggi delle esigenze dei vertici PD, PDl Lega etc etc. solo i grillini votano compatti il loro rappresentante alla camera e al senato. Ma ovviamente un presidente che rappresenta i cittadini e non si piega ai giochi politici contestati da Grillo e dal M5S non piace ai volponi della vecchia scuola.

Le prime due votazioni sono scivolate con un nulla di fatto e la terza sta per seguire i criteri imposti dai partiti in modo tale che si arrivi a domani ed eleggere col 50+1% (chi prende più voti pilotati?) un presidente gradito alla vecchia nomenclatura che assedia le camere.

I “rappresentanti del popolo” non sembrano impensieriti dal danno che provocano. A loro importa ottenere il massimo del controllo dei punti chiave delle commissioni di governo.

Insomma sembra di assistere ad una partita di scacchi. E la posta non è l'interesse della Nazione ma uno scudo per il leader del pdl, un alibi da spendere alle prossime elezioni per il pd e qualche briciola di demagogia per il centro di Casini. La lega sta lì. In attesa come gli avvoltoi e aspettano.

Questo è quanto traspare dalle notizie che fuoriescono dalle due camere. E nel frattempo Monti continua a governare.

buonanotte Bersani, inizia una nuova era

basta con i tatticismi.
non servono lacrime e parole di vecchi tromboni.
urge pensare come chi ha fame! Fame di cose materiali ma principalmente di 

CULTURA E LEGALITÀ.
Buonanotte Bersani... questo sì ch'è un vero “Comunista”:

Povero come i poveri, spoglio ed essenziale, coerente con quanto prefigge il “verbo che predica”.
Eppoi, spartano, frugale, ostile agli sprechi, portato a pagarsi da solo il conto dell'albergo, girare su un pulmino, affrancarsi dalla scorta, parlare al cellulare con gli amici prima che con i grandi della Terra, restare in piedi piuttosto che sedersi sul suo trono, rifiutare i simboli, gli oggetti, gli abiti sfarzosi.
Chi è?
Ecco a voi papa Francesco, il nuovo Papa, il nuovo Vaticano, il nuovo stile sociale! Ll'evangelista degli ultimi, dei poveri, delle periferie.
Estemporaneo, minimalista, informale, comunicativo, sorprendente.

Iperattivo, controcorrente, picconatore delle consolidate abitudini, dei riti, dei cerimoniali.

Riformatore a iniziare dai piccoli gesti, coerente nelle piccole scelte e nei dettagli.

In sole ventiquattr'ore Jorge Mario Bergoglio è quasi leggenda.

E voi, vecchi testoni dell'antipolitica falsamente populista state ancora lì a lambiccarvi il cervello su come difendervi dal popolo che non avete tutelato e che per questo è incazzato nero e pretende che anche voi, e non solo la massa che voi avete reso amorfa e insofferente col vostro politichese, contribuiate al risanamento economico del Paese nei termini che conoscete benissimo.

Prendete, voi politici tutti, spunto e vendete i beni materiali. Liberate da lacci e laccioli sedi, cooperative, fondazioni, banche, giornali e, perché no, donate parte del vostro onorevole ricco salario a chi ne ha bisogno

giovedì 14 marzo 2013

nonno Libero è un fan di Berlusconi?

lino banfi, nonno libero

“voterò Berlusconi anche se ammazzasse 122 persone”.


Possibile che nonno Libero, il nonno d'Italia abbia detto così?

Sì! lo ha detto al telefono rispondendo ai simpatici conduttori di una trasmissione satirica di Radio 2, un giorno da pecora, e questo la dice lunga. Perchè, sempre nel corso della telefonata, che ho ascoltato in rete, Lino Banfi non fa mistero delle sue simpatie per Renzi, Napolitano e persino del Papa Emerito Ratzinger.

Che dire, a me è sembrata una gag da cabaret piena di doppi sensi, come si faceva nell'avanspettacolo del quale Banfi è maestro.
E poi, nel mondo dello spettacolo, l'importante è parlarne...

mercoledì 13 marzo 2013

Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco

Roma, piazza S. Pietro,
Papa Francesco I saluta i fedeli per la prima volta
FUMATA BIANCA, lo Spirito Santo si è manifestato.

Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Papa e assume il nome di Francesco I.

Papa Francesco I viene dall'Argentina. Conosce da vicino la sofferenza del popolo latino americano e anche i problemi che attanagliano le classi povere di tutto il mondo. Forse per questo non ha un crocefisso d'oro come lo hanno avuto i papi e i vescovi in precedenza.
Le notizie ci riferiscono che in Argentina viaggiava con i mezzi pubblici e non aveva l'auto blu. Anche in Vaticano si è presentato a piedi.

Il neo Papa sembra possedere i presupposti giusti per riportare la Chiesa sulle orme predicate dal Vangelo del Signore Gesù Cristo.

E l'aver chiesto ai fedeli stipati in Piazza San Pietro di pregare per lui prima che impartisse la Benedizione depone a suo favore; è stato un segnale positivo ed ha predisposto gli animi alla speranza.

Ecco quanto prendono i trombati della politica

courtesy archivio M. Iannino

Tra gli stipendi d'oro della casta i cittadini e il lavoro reale c'è l'abisso

Parliamo di lavoro e di soldi?


Tra noi comuni mortali e quelli della casta che dicono di tutelare i nostri diritti e che ci terrorizzano dicendo che senza di loro non ci sarebbe democrazia, la differenza sociale e economica c'è ed è grossa!

Secondo Franco Bechis, che ha voluto fare le pulci ai politici trombati e ha pubblicato i calcoli, queste sono le cifre:
Beppe Pisanu 175mila euro, Mario Tassone 158mila euro, Flippo Berselli 278mila euro, Livia Turco 241mila euro, Massimo D’Alema 64mila euro, Francesco Rutelli 111mila euro, Roberto Castelli 195mila euro, Stefano Stefani 176mila euro, Pierluigi Castagnetti 111mila euro, Valter Veltroni 44mila euro, Claudio Scajola 158mila euro, Enzo Carra 111mila euro, Sergio D’Antoni 111mila euro, Furio Colombo 64mila euro, Ricky Franco Levi 64mila euro, Savino Pezzotto 44mila euro.

Pisanu, Veltroni e D’Alema hanno incassato precedentemente una tranche a causa delle pause del mandato parlamentare.
E comunque è bene ricordare che, le liquidazioni degli “onorevoli”, a differenza di quelle dei comuni cittadini, sono esentasse.

Non che non li meritino, ma se tanto mi dà tanto preferirei essere un trombato d'oro anch'io anche se con minor “democrazia” ma con la loro pensione. 
A questo punto immagino di vedere le facce schifate dei tanti "compagni".

Che c'è sono populista? Qualunquista?
Credo che con un “assegno di reinserimento” simile, chiunque di noi farebbe la parte del reprobo e starebbe bene senza dover essere costretto a fare il qualunquista. A urlare. Scendere in piazza per difendere il diritto alla sopravvivenza e non per ingraziarsi qualcuno che ha reso il sistema sociale un inferno.
E invece no!
Non mi stancherò mai di ringraziare le riforme di Monti volute dall'Europa e dalle banche controfirmate dalla Fornero ma lasciate in eredità dal Governo Berlusconi e appoggiate convintamente da Bersani e il PD.
Ed è sempre grazie a loro se lo stato sociale è stato distrutto dai barbari della finanza creativa. ed è sempre grazie a questo stato di cose se pur avendo versato tutti i contributi molte persone non hanno il diritto di ricevere l'assegno della pensione inps in quanto giovani sessantenni ma senza lavoro.

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