sabato 9 giugno 2012

RAI, dopo le lottizzazioni dei partiti le nomine di Monti

Anche in RAI, per Monti servono i “tecnici” per risolvere i problemi aziendali e contrastare la politica delle spartizioni.

A parte i molti dubbi che rimangono in piedi e considerando l'azione dei partiti di maggioranza che continueranno a condizionare le scelte dell'azienda pubblica  è davvero credibile che la nomina di due tecnici senz'altro bravissimi ma dedicati fin ora ad altro mestiere visto le provenienze che può salvare la RAI?

Per Carlo Marroni del sole 24 ore la nomina di Tarantola e Gubitosi è “un'azione rivoluzionaria per la politica italiana e segna uno spartiacque decisivo nella vita nazionale. Una scelta forte e coraggiosa del premier Monti, fuori dal recinto delle spartizioni tra partiti che solo tre giorni fa hanno dato sull'assegnazione delle poltrone uno spettacolo tutt'altro che esemplare.

Monti sorprende tutti (?) e designa alla guida dell'azienda due tecnici veri, conosciuti soprattutto in campo economico e finanziario. Il messaggio che sottende queste nomine è che la Rai deve prima di tutto tornare ad essere una vera azienda, quindi con conti in ordine e gestione in equilibrio, piani di investimento lungimiranti e indebitamento sostenibile. Insomma, costi e ricavi devono tornare ad essere una seria cartina di tornasole, perché solo con una buona gestione si può continuare a produrre cultura, informazione e intrattenimento.

brrrr... brividi lungo la schiena.... Ma se è proprio a causa dei conti squinternati delle banche che hanno pensato esclusivamente a fare cassa e per colpa dei banchieri famelici che ci troviamo in piena recessione economica!
Senza contare le guerre intestine accese nei vari campi dell'economia, della comunicazione e della cosiddetta cultura!
Già, cultura... e la cultura della vita? quella che dovrebbe promuovere il rispetto delle persone può essere condizionata da freddi conteggi numerici che quantificano profitti per pochi?

Ma cerchiamo di conoscere i due salvatori del servizio pubblico:

Anna Maria Tarantola è uno dei massimi esperti di vigilanza bancaria, che, secondo quanto riportato dal “sole 24” rispetta le regole coniugate con la sana gestione.
Il suo nome era circolato con insistenza nei giorni in cui si doveva scegliere il successore di Mario Draghi alla banca d'Italia, poi la scelta cadde su Ignazio Visco, ma nessuno aveva messo in dubbio che non fosse una candidatura autorevole.
Perciò, la sua nomina segnala un aspetto freddo che non ha nulla a che vedere con la gestione di una fucina massmediatica come la RAI. E ancora una volta il Governo torna a pescare i suoi tecnici dentro la Banca d'Italia che conferma il suo ruolo di primaria riserva della Repubblica. Perchè non farlo nel campo delle professioni?

Luigi Gubitosi è uno stimato uomo d'azienda, che ha dato prova di valore in Italia e sui mercati internazionali. Sempre secondo il quotidiano di confindustria, perché ha diretto la finanza della Fiat, (e a tal proposito abbiamo visto come Marchionne ha trattato l'Italia e gli Italiani dopo che la fiat ha preso soldi per oltre 50 anni dallo Stato) ma non è finita qui! Gubitosi ha guidato per anni la Wind. Finanza e telecomunicazioni, (e anche qui ci sarebbe di chè parlare). Queste caratteristiche, secondo il ragionamento dei tecnici che basano tutta l'esistenza sui numeri, sono i campi dove c'è più necessità di intervenire in Rai: razionalizzazione delle spese e delle risorse da una parte, sviluppo di nuove tecnologie e connessioni dall'altro.

Insomma, dalla padella nelle braci! Unica speranza: trovare le braci consumate. Perchè a questo punto non si sa chi è più pericoloso, se il sistema delle lottizzazioni dei partiti o il freddo calcolo delle entrate e delle uscite.

...ma forse non tutto è perduto! chissà! forse proprio in funzione dei guadagni qualcuno si ricorderà di Santoro e la sua banda che oltre a fare un ottimo share faceva anche incetta di sponsor pubblicità e quindi soldini per mamma rai.
Forse si potrebbe anche supporre il ritorno di Guzzanti Luttazzi Grillo e dei discepoli di Biagi...

giovedì 7 giugno 2012

politici al governo, nomine e spartizioni 2012

bruno vespa e consorte augusta iannini
Non si riesce a capire se i dirigenti nazionali, politici e non, stiano costruendo o distruggendo un nuovo corso della storia d'Italia. Ma a primo acchito sembra di no vista l'ultima spartizione fatta in barba, per non dire “fottendosene” dei novanta curriculum spediti in Parlamento per le nomine in oggetto, votati in Aula, senza sorpresa e tra mille polemiche.

Ancora una volta le nomine sono il risultato spartitorio tra i partiti.

A far discutere non è solo il metodo col quale la maggioranza (che sostiene Monti) ha nominato i componenti delle Authority in scadenza, ma principalmente i nomi dei nuovi commissari.

La Camera dei deputati ha eletto all'Agcom Maurizio Decina, ordinario al Politecnico di Milano e Antonio Martusciello, ex sottosegretario con Berlusconi. Alla Privacy vanno invece Giovanna Bianchi Clerici in quota Lega-Pdl e Antonello Soro, ex presidente dei deputati del Pd molto vicino al capogruppo Dario Franceschini. Il nuovo componente del Consiglio superiore della giustizia amministrativa è Giuseppe Lauricella, eletto da Montecitorio con 322 voti.
Anche al senato non si scherza! E con una votazione analoga con estrema tranquillità entrano all'Agcom Francesco Posteraro, vicesegretario alla Camera e Antonio Preto, già capo di Gabinetto di Antonio Tajani in Europa.
Per la Privacy, sono stati nominati Augusta Iannini, capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia (moglie di Bruno Vespa) e Licia Califano, docente di Diritto costituzionale a Urbino.
L'accordo tra Pd, Pdl e Terzo polo ha spazzat via giuristi come Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida e Stefano Rodotà - proposti dall'associazione Articolo 21 per l'Agcom - e professori meno noti ma molto titolati, sponsorizzati dal web. Stefano Quintarelli, che aveva lanciato sulla Rete la sua candidatura, si è fermato a 15 voti.
E poi parlano dell'ondata “atipolitica” che sta inondando l'Italia!

mercoledì 6 giugno 2012

le conquiste sociali del granchio

Pari opportunità!


Pari opportunità significa dare a chiunque la possibilità di vivere dignitosamente e di realizzare i propri sogni attraverso il lavoro, lo studio, la cultura.

Pari opportunità vuol dire uguaglianza, sempre!, nel bene e nel male.

Pari opportunità non significa privilegi per pochi e stipendi da 400 mila euro l'anno per gli amici degli amici messi a governare risorse pubbliche senza produrre ricchezza per il Paese.

Pari opportunità...

... tessera dopo tessera, il puzzle delle conquiste civili che i nostri padri hanno composto dagli anni 70 in poi, (per stare negli ultimi quarant'anni) si sta sgretolando... in maniera impari!  

Catanzaro, la città che non c'è

In queste ore due notizie passano di bocca in bocca e turbano gli animi dei catanzaresi non avvezzi ai gesti eclatanti della microcriminalità o, forse, alle azioni di qualche disperato stretto nella morsa dei bisogni primari dalle ristrettezze economiche che toccano vecchie e nuove povertà.

Il tentato furto in banca nei pressi del tribunale sventato nell'immediatezza dai carabinieri fa pensare all'azione di due o più disperati che tentano l'assalto agli sportelli della carime armati di taglierini, spinti da tanta esasperazione emotiva e dai bisogni impellenti quotidiani, salvo non si scopra siano dei teppistelli di infimo ordine mandati a intimorire o seminare panico nella città morta.

martedì 5 giugno 2012

IMU, non tutti devono pagarla

l'IMU non è vessatoria anche se...

Salvo nuove sorprese o smentite molti contribuenti non pagano la famigerata e temuta IMU sulla prima casa a condizione che usufruiscano di tutti i benefici previsti nella stessa manovra.

Per il resto, chi possiede una seconda casa in città e o al mare si trova a pagare una sorta di ici maggiorata ma che nel complesso non mette sul lastrico più di quanto non lo sia già.

Qualche problema in più, l'IMU e gli altri rincari programmati per pareggiare o contenere il debito pubblico, se lo trova chi non ha un reddito reale, vale a dire chi non percepisce un salario da dipendente, assimilato o libero lavoratore. E il mio pensiero va proprio a queste categorie di persone. Cosa succederà a quanti non possono pagare le tasse? Saranno buttati fuori dalla loro casa, costruita con più o meno sacrifici negli anni in cui si sentivano dignitosamente lavoratori?

Forse, sarebbe opportuno rivedere ulteriormente il peso del debito pubblico e magari redistribuirlo con maggiore oculatezza.

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