domenica 6 febbraio 2011

amministrative del 2011 fissate per il 15 e 16 maggio

Il ministro Maroni ha fissato le date per le prossime amministrative.

Il 15 e 16 maggio si va alle urne per eleggere sindaci, consiglieri comunali e, in certe regioni anche presidenti e consiglieri delle province, non più nelle priorità del governo, come da agenda elettoralistica contro gli sprechi, da eliminare per recuperare le spese inutili date agli enti locali dopo il dissenso leghista.

Nessuna meraviglia se si registrerà un’alta percentuale di astenuti o di schede annullate. La causa è nota: sfiducia nei confronti di gente che ha dimostrato di non sapere governare eventi ordinari e straordinari nonostante abbia avuto una maggioranza larghissima, brava a tessere alleanze, elargire fondi a privati e “amici”.

Per il 15 e 16 maggio, la macchina elettorale dei partiti dovrà recuperare consensi, dare speranze ai giovani e agli elettori sfiduciati dall’insipienza del teatrino e da quanti hanno calcato le scene degli ultimi anni.
Impresa alquanto ardua!, in un’Italia apparentemente allo sbando ma pronta a castigare quanti hanno disatteso le aspettative politiche urlate nelle piazze… o forse no, per colpa dei broker locali e della loro rete clientelare?
…che fatica essere uomini!

dopo Fini, Storace

Il ministro Maroni ha fissato le date per le prossime amministrative.

Il 15 e 16 maggio si va alle urne per eleggere sindaci, consiglieri comunali e, in certe regioni anche presidenti e consiglieri delle province, non più nelle priorità del governo, come da agenda elettoralistica contro gli sprechi, da eliminare per recuperare le spese inutili date agli enti locali dopo il dissenso leghista.

Nessuna meraviglia se si registrerà un’alta percentuale di astenuti o di schede annullate. La causa è nota: sfiducia nei confronti di gente che ha dimostrato di non sapere governare eventi ordinari e straordinari nonostante abbia avuto una maggioranza larghissima, brava a tessere alleanze, elargire fondi a privati e “amici”.

Per il 15 e 16 maggio, la macchina elettorale dei partiti dovrà recuperare consensi, dare speranze ai giovani e agli elettori sfiduciati dall’insipienza del teatrino e da quanti hanno calcato le scene degli ultimi anni.
Impresa alquanto ardua!, in un’Italia apparentemente allo sbando ma pronta a castigare quanti hanno disatteso le aspettative politiche urlate nelle piazze… o forse no, per colpa dei broker locali e della loro rete clientelare?
…che fatica essere uomini!Questo, in sintesi gli umori dei cittadini comuni, e la classe politica tutta ancora fa finta di non capire! Fa girotondi, raccoglie firme, organizza sit in e vota in parlamento le baggianate mortificanti di una maggioranza arrogante.
quanto si deve aspettare ancora per assistere a uno scatto d'orgoglio nazionale?

sabato 5 febbraio 2011

Italia: 150 anni di unità cancellati dal potere dei soldi

Pare che il 150° dell'Unita' d'Italia porti sfiga!


Dopo la secessione disgregazionista tentata dalla lega e bocciata dal Presidente della Repubblica, i capi leghisti per mantenere compatta la base imbufalita che assomma in un unico corpo pensante populismo e discriminazioni razziali, insistono col progetto sul federalismo comunale che penalizzerà tutti i piccoli paesi privi di risorse e i cittadini non residenti proprietari di seconde casette estive laddove la geografia lo consente. Anche le grandi città non sono esenti dall’avventatezza del provvedimento e i sindaci come Chiamparino, Alemanno, Renzi lo sanno bene per le nuove tasse da imporre persino ai turisti di passaggio che pernottano negli alberghi tassati per il soggiorno. Ma non finisce qui! Anche Torino grazie all’azione dissennata di Marchionne e alla distrazione (?) del governo italiano con molte probabilità diventerà la periferia di Detroit se davvero Marchionne terrà fede alla parola data a Obama e ai lavoratori della Chrysler. Da parte sua, il governo italiano per bocca del ministro Sacconi, minimizza “una vaga ipotesi non è una decisione, e non può quindi dar luogo al solito festival delle Cassandre”. Beh, per essere il ministro del lavoro a parlare, è riduttivo il suo intervento. I lavoratori che hanno già sopportato un referendum castrante, imposto dal manager tagliatore di teste in golfino educato in America, non lo meritano!
A parte le considerazioni, amare, amarissime che ancora possiamo esternare, rimane ben poco da aggiungere alle tesi degli osservatori e analisti economici che seguono l’andamento del mercato del lavoro. Purtroppo, con progetti politici simili, l’unica soluzione è l’emigrazione per quanti sfiduciati e il ribaltamento politico per quanti credono ancora nelle potenzialità dei giovani italiani. Necessita una nuova classe politica meno parolaia e più concreta, culturalmente evoluta! E allo stato attuale manca, nonostante i 150 anni di Unità.

venerdì 4 febbraio 2011

menomale che Giorgio c'è! a tamponare le cazzate leghiste

menomale che Giorgio c’è!

è l’ennesima bocciatura del governo Berlusconi!


 misero epilogo di una destra arrangiata e approssimativa composta da un manipolo di incapaci dirigenti perlopiù leghisti che ignorano le regole principali del vivere comune. Tremonti, Calderoli, Bossi, Castelli, egoisti fino all’eccesso e imbroglioni avvezzi a forzare la democrazia fregandosene altamente del pensiero dell’altra parte dell’Italia. “Altra parte” teorizzata da Bossi Calderoli &c. tutta gente che dovrebbe rivedere i percorsi scolastici per ripristinare le devianze mentali causate dagli shock esperienziali giovanili che forse li ha visti vittime di innocenti bullismi del tipo: il compagno svelto della classe avrà rubato la merenda o nascosto il cappotto per pura goliardia e perciò arriva fulminea la genialata delle "ronde padane" a tutela dei deboli.
oppure no! potrebbe essere la loro indole innata a farli essere quello che sono. allora potrebbero stare così senza intraprendere corsi di recupero e gareggiare all’olimpiade del ciuchino d’oro, finto oro, naturalmente, perché di ricchezze ne hanno accumulate già tante con la scusa di Roma ladrona.
ma torniamo a noi. ieri sera mentre Castelli chiamava ignoranti e bugiardi Di Pietro e altri ospiti che non erano sulla sua lunghezza d’onda ad Annozero nella trasmissione di Santoro, i furbetti si prodigavano a fare l’autogol approvando il decreto sul federalismo comunale appena bocciato dalla commissione Bicamerale che, come ovvio, non ha trovato i presupposti costituzionali in chi ne è garante. Irricevibile! così lo considera il Presidente Giorgio Napolitano. ma, non è la prima volta che il capo dello Stato non firma un atto del governo Berlusconi:
nel febbraio 2009 non approva il decreto sull'alimentazione e idratazione obbligatorie mentre si consumava il dramma di Eluana e della sua famiglia;
nel marzo del 2010 un altro no alla legge che riformava alcune parti del diritto del lavoro.
E anche per il cosiddetto “processo breve” vi fu un’interminabile scaramuccia per opera della maggioranza che voleva e vuole a qualsiasi costo cucire un’armatura d’impunità addosso al premier in barba al motto che capeggia nelle aule dei tribunali italiani: la legge è uguale per tutti.

blogger, chi è, che fa?

Il blogger è: opinionista anomalo, giornalista in erba o scrittore atipico?


Il diritto di critica, o meglio, la possibilità di poter ragionare sull’operato dei personaggi pubblici, pur rimanendo nella sfera delle analisi personali, libertà garantita dall’articolo 21 della Costituzione italiana, è a tutti gli effetti, una pratica valutativa.

Come già dibattuto e chiarito anche dalla Cassazione Penale, i blog non sono da ritenersi prodotti editoriali anche se chi scrive applica il diritto di critica, ciò non toglie che oltre alle opinioni, sui blog, vi sono notizie circostanziate, che non discostano molto dall’informazione giornalistica, anzi, spesso sono dei pezzi scritti con estremo riguardo, attenti a non ledere la sensibilità di chi legge e di chi si trova nelle condizioni, a volte suo malgrado, di essere “analizzato”.

Qualcuno afferma che il blog sia una sorta di diario on line. E questa, a mio avviso, è una forma riduttiva per togliere di torno un problema nuovo che la lobby della comunicazione si trova ad affrontare. E Current n’è la conferma. Current nella sua informazione usa spesso fonti inusuali, fuori dei canali istituzionali, tant’è che i servizi sono curati e spediti da blogger di tutto il mondo e grazie a loro si conosce l’altro volto della realtà. Una realtà sottaciuta dai sistemi di comunicazione e dai mass media consacrati è l'importanza che hanno assunto i nuovi media. Non a caso, anche in Egitto la prima censura del regime di Mubarak ha riguardato internet.
L’oscuramento delle telecomunicazioni di nuova generazione isola popoli e lascia ai regimi totalitari la libertà di sedare con la violenza i malumori degli oppressi e di quanti cercano la democrazia.
Quindi, per concludere:
Blogger  o giornalista?
C’è una sorta di contraddittorietà nelle valutazioni degli albi stilati e composti da persone che usano l’ingegno. Che sia giunto il momento di alienare le corporazioni e dare spazio agli ingegni?
Giacché quanti scrivono sui blog spassionatamente con gli occhi e la mente rivolte al sociale sono animati da gratuiti impulsi altrimenti denominati scrittori, opinionisti, narratori e cronisti dall'autonomia incondizionata  perché liberi da contratti e legami trasversali imposti da potentati politici o economici? semplicemente, di fatto, il blogger è testimone del tempo!

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