giovedì 13 maggio 2010

forme di vita: l'Anemone


Anemone, da “anemos” “vento, secondo la terminologia greca” per questo sono chiamati anche “fiori del vento”.

L’anenome, è un fiore fragile, delicato, di breve durata, a forma di margherita o di papavero e sboccia dalla primavera all’autunno con foglie di un colore verde chiaro e dalla forma simile al prezzemolo mentre i petali sono caratterizzati da colori vivaci e vanno dal rosso, al rosa, blu, bianco e viola.

Poi, esistono gli anemoni di mare, che non sono fiori ma invertebrati dalle sembianze fantasmagoriche simili a fiori o cespugli dai tentacoli variopinti. S’insedia tra le rocce dei fondali marini o sulle “case” dei molluschi. I molluschi, cosi mimetizzati possono passeggiare tra i fondali e cibarsi senza essere predati o spostarsi da soli mediante strisciamento pedalico,  come le lumache, tanto per intenderci.

Gli anemoni, quindi, vivono e si muovono anche grazie al tacito sodalizio coi molluschi e si dotano di una motilità parassita che, simili a piantine inanimate, insignificanti e inoffensivi nella loro spettacolare bellezza attraggono senza molta fatica ignari, gustosi, nutrienti pesciolini … che all’uopo diventano cibo!

lunedì 10 maggio 2010

terrore e violenza nelle piazze

Il caso Totti Balotelli ha incendiato i cuori degli italiani che, dal primo all’ultimo, indistintamente si sono schierati a favore di Balotelli e condannato l’azione violenta di Totti.
La reazione rabbiosa del giocatore romanista sull’avversario ha indotto persino il Presidente Napolitano a censurare con parole di sdegno l’azione violenta, chiamata anche “fallo tattico” da certi “tecnici”, che è servita per fermare il fuoriclasse dell’inter.
Un dato è certo: la violenza dilaga! Dalle parole ai fatti, gli stadi si trasformano in arene dentro e fuori gli spalti. Anche ignari passanti sono incappati nei pestaggi di tifosi e forze dell’ordine…
Forza dell’ordine? Qualcosa non quadra se i militari preposti alla tutela dei cittadini sbagliano bersaglio e picchiano persone ignare, usano violenza su lavoratori della rai che con le mani alzate tentano di spiegare che sono lì per lavoro per documentare i fatti. Ancora più disdicevole è l’azione violenta su un ragazzo disabile che dopo essere stato malmenato, è condotto in cella e lasciato lì col corpo tumefatto e la mente in subbuglio.
No! Non è possibile! Vorrei non aver visto queste sequenze, anzi avrei voluto che non fossero avvenute ma sono documentate da testimoni oculari e divulgate sul web. Sono sequenze assurde che filmano l’arrivo di uomini protetti da caschi che accerchiano e picchiano violentemente due ragazzi e a nulla valgono le grida dei giovani e delle persone che osservano la scena dai balconi. Gli uomini neri picchiano sodo, forse il casco impedisce loro di sentire ma non è un buon motivo per continuare a picchiare col manganello due ragazzi inermi e colpirli con calci e pugni.
No! Non è questa la scena che avrei voluto vedere.
Piuttosto avrei voluto vedere i militari proteggere passanti lavoratori e ragazzi che non c’entravano nulla con i disordini.
E cosa ancor più traumatica, che fa perdere completamente la fiducia nei confronti di chi attua una gestione maccheronica di eventi sociali, sono gli inseguimenti dei militari alle persone terrorizzate che cercano riparo dietro le macchine.
Purtroppo, come spesso accade, la caccia all’uomo non si ferma davanti a niente e nessuno, neanche davanti a un uomo con le mani alzate, un uomo inerme estraneo ai fatti con l'unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato! e questo non è degno di un paese civile!

euroscudo solidale per la Grecia

Solidarietà alla Grecia

Il caso Grecia ha scoperchiato il malcostume e la scarsa propensione alla gestione sana della finanza pubblica. Bilanci gonfiati e fondi pubblici spesi male per la nazione ma benissimo per i destinatari privati hanno determinato la bancarotta greca. Le nazioni dell’euro, per evitare mali maggiori, hanno deciso di intervenire con prestiti che senz’altro si trasformeranno in donazioni data l’impossibilità reale della Grecia di onorare il debito e restituirli. L’Italia è tra le nazioni aderenti e, dopo molti sbagli, finalmente mostra la parte migliore del popolo italiano. Poco importa se la Grecia rimborserà la somma ricevuta, ciò che conta è la lungimiranza politica di quanti, nel parlamento europeo, hanno evitato l’assalto degli speculatori che stavano per avventarsi come avvoltoi sulla carcassa in decomposizione. Al di là delle posizioni politiche e delle letture economiche che altri faranno, questo è un atto di solidarietà nei confronti di una nazione in difficoltà. Analisi e correttivi saranno valutati in seguito dalle persone preposte dai governi aderenti alla zona dall’euro, da esperti, studiosi economisti, sociologi e politologi.

Di fatto, un pacchetto da 500 miliardi di euro fra prestiti e garanzie di prestiti, più la possibilità di aggiungerne altri 250 da parte dell’Fmi, più gli acquisti sul mercato secondario dei titoli di Stato dei paesi "fragili" dell’eurozona da parte della Banca centrale europea, e ancora gli impegni di questi stessi paesi (per ora Spagna e Portogallo) a fare sforzi aggiuntivi per consolidare i propri bilanci più in fretta e con più rigore: sono, in estrema sintesi, le decisioni che il Consiglio dei ministri finanziari dell’Ue ha preso in una riunione cominciata alle tre di ieri pomeriggio e conclusa alle 3 e un quarto di questa mattina.

L’Ecofin ha approvato la creazione di due diversi dispositivi per rispondere all’attacco dei mercati all’eurozona. Il primo è il meccanismo comunitario di stabilizzazione (prestiti da 60 miliardi di euro), gestito direttamente dalla Commissione europea e garantito dal bilancio Ue, che sarà creato sulla falsariga del dispositivo di sostegno alla bilancia dei pagamenti dei paesi non membri dell’eurozona e il secondo è racchiuso nel regolamento approvato da ministri Ue basato sull’art.122 del Trattato che prevede la possibilità di «concedere un’assistenza finanziaria dell’Unione» a uno Stato membro «che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato di gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo».

Questi provvedimenti basteranno a stabilizzare l’eurozona e a convincere i mercati a desistere dall’attaccare i paesi i finanziariamente più deboli che oggi sono i paesi iberici dopo la Grecia, domani l’Irlanda e poi forse persino l’Italia? o serve associare anche qualcosa di non "scritto dai parlamenti in tempi di crisi", qualcosa che alimenta le coscienze evolute dalla notte dei tempi e guida il pensiero etico solidale su alte vette?

domenica 9 maggio 2010

cittadinanza attiva per superare la recessione mondiale

Quando l’arroganza assume atteggiamenti coercitivi e terrorizza la società, automaticamente, si passa da uno stato di diritto a uno stato di dittatura del terrore, e poco importa se le condizioni sono determinate da atti fisici come attentati dinamitardi o violenti atteggiamenti censori, di fatto, è la libertà a morire e se muore, la libertà non c’è sviluppo.

Uno dei grandi pensatori del passato (ma questi, i liberi pensatori, fanno paura al potere) diceva che se veramente si vuole raggiungere la democrazia si deve operare affinché vi sia una reale crescita intellettiva nelle masse. Parole sacrosante!

Solo attraverso la conoscenza s’interrompe la demagogia strumentale dei poteri forti. Destra, sinistra, sindacati e tutte le associazioni che dicono di aver lavorato e lavorare per il bene comune hanno fallito! La loro azione è servita a impoverire le masse a far diventare più poveri i poveri e più ricchi i ricchi. E la situazione sociale attuale né è la prova lampante. Questi dirigenti, alti dirigenti della cosa pubblica, sembrano risvegliarsi da un lungo letargo e, come nelle favole, vedono il castello avvolto di rovi, invaso da ratti e zombi.
Bèh, giacché si sono ravveduti, concediamo loro l’onore delle armi. Ora è il momento di un’azione corale, destra sinistra e volontariato sociale devono impegnare le forze verso un unico intento se davvero si vuole far fronte alla più grande recessione umana. Se ciò non avviene e i personaggi pubblici continuano a dare cattivissimi esempi, essere sordi alle esigenze dei cittadini ma attenti a lottizzare e invadere i centri di controllo, a questo punto non c’è da meravigliarsi se la nave affonda e il capitano scappa insieme allo stato maggiore con la scialuppa più sicura verso mete paradisiache…
Per essere sicuri che ciò non accada è necessario che i cittadini siano informati dei fatti così da essere attivamente presenti nelle attività sociali, attivi e determinati nelle decisioni riguardanti leggi e gestioni dello Stato.

venerdì 7 maggio 2010

AAA opinionisti liberi cercasi

La comunicazione corrente porta a semplificare i concetti. Nessuno ha tempo per leggere e la passione per la buona lettura è mortificata dalla irriguardosa merda mediatica sciorinata ovunque, in tv come sui giornali. Con ciò non è mia intenzione bacchettare nessuno e se proprio si deve trovare un capro espiatorio per alleggerire le coscienze, la colpa deve essere attribuita indistintamente a tutti.
Non ci sono falchi e colombe ma è bene ricordare che esistono schieramenti di “guardiani mediatici” al soldo di potenti lobby addestrati ad hoc per cavalcare le fobie del momento così da offuscare verità, depistare e fuorviare le attenzioni collettive dai gravi problemi sociali. Infatti, non si capisce perché le firme note al grande pubblico non si siano espresse in modo chiaro nei confronti dei temi contemporanei che mortificano intere popolazioni. Temi sempre inerenti il corretto funzionamento della gestione sociale, economica e politica delle nazioni, delle aziende, della classe dirigente e dei cittadini comuni. Ricordiamo tutti il dramma dell’Argentina. Il crac della Parmalat, le bolle bancarie. Tutto ciò non è bastato! Oggi i cittadini greci, quelli comuni, quelli che non hanno voce vivono in prima persona un dramma generato dall’ingordigia di quanti avrebbero dovuto gestire le ricchezze dello Stato per migliorare il tenore di vita sociale e che invece hanno provocato la bancarotta nazionale. Ebbene dove sono questi signori! Perché le restrizioni non iniziano da loro, dai protagonisti del disfacimento? Si potrebbe pensare di requisire i beni ai colpevoli. Tanto per dare un segnale di correttezza e un monito chiaro piuttosto che parlare di immunità parlamentare che nei fatti si trasforma in impunità.
Ecco, manca una voce cristallina. Una penna onesta. Manca l’etica intellettuale, pacata, tagliente, chiarificatrice di Enzo Biagi, quella dell’irruente Indro Montanelli; ma se ce ne sono, di voci libere che non scadono nella spettacolare teatralità e nel gossip, non ne abbiano a male: è il segno dei tempi: chi non si assoggetta è oscurato dai mezzi di comunicazione di massa gestiti dalle famiglie editoriali importanti, proprio come è accaduto per Enzo Biagi

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