lunedì 20 luglio 2009
estate 2009 tra Squillace e Soverato
Seduto sotto l'ombrellone, osservo l'orizzonte. Strano! Mi sento in colpa! Eppure ho fatto mangiare Vasco, l'ho portato a fare i bisognini, li ho raccolti nella busta e depositati nella pattumiera del villaggio Porto Rhoca (Squillace Lido)... Però, c'è qualcosa che non và... sento che manca qualcosa.
Vediamo: ho rasato l'erba, aggiustato i fiori delle ciotole, innaffiato la dicondra... No!, non è questo!L'insoddisfazione sale da dentro, sembra generata dallo stomaco; sale, s'insedia nel torace; genera sospiri; sbadiglio, non mi sento gratificato!
Sarà depressione?
Ho una forte sensazione di spossatezza. Chiudo gli occhi, m'immedesimo con quanti non sono qui, trattenuti in città dagli impegni di lavoro, mentre io, sulla battigia del golfo di Squillace godo di queste acque cristalline, della brezzolina leggera che arriva dal mare e rinfranca le membra.
Il getto d'acqua arriva improvviso. Energico. Corroborante!
Che fai lì vieni arriviamo fino a Pietragrande dai sbrigati non posso stare col motore acceso alla riva! Urla l'autore del gavettone.
buona estate a tutti i lettori del blog
domenica 19 luglio 2009
la diversità dell'altro, il disabile del terzo millennio
La diversità dell'altro, il disabile del terzo millennio
L'aspetto esteriore determina l'inizio e l'epilogo del rapporto umano. Il cosiddetto colpo d'occhio iniziale influenza in maniera determinante la predisposizione al dialogo e, conseguenzialmente, la comprensione delle altrui tendenze espressive, religiose, filosofiche.
La diversità fisica, se indica femminilità o machismo, è la marcia in più usata dalla filosofia di vita corrente. Infatti, recenti sondaggi evidenziano il ricorso esponenziale, da parte di uomini e donne, a interventi di chirurgia plastica ricostruttiva. Se dietro un bel nasino, una quarta ben fatta, dei fianchi stretti per le donne e muscoli tonici per i maschietti vi è assenza totale o parziale di materia grigia poco importa, nessuno presta attenzione al contenuto interiore: perchè perdere tempo dietro a filosofie astratte quando si ha tra le mani un bel giocattolo reale!
La tendenza del terzo millennio è votata ad annullare le diversità imposte dal naturale scorrere del tempo e da madre natura. Quindi, non più vecchi ma persone mature, se si parla dei problemi degli anziani o fascia della terza età; non sordi ma audiolesi, non-udenti; non ciechi ma non-vedenti... sembra si voglia esorcizzare persino con i vocaboli la diversità imposta da malattie, tare genetiche e dal fluire inesorabile del tempo.
Disabili, vecchi, grassi, bassi, extracomunitari rappresentano la parte "bruta", malsana, di una società clonata: fantasmi da esorcizzare; e non si realizza che la disabilità peggiore è quella che non si vede...
venerdì 17 luglio 2009
il Tempio di Atlantide riapre a Montepaone nel golfo di Squillace
Riapre il Tempio di Atlantide grazie alla passione per la musica che accomuna un gruppo di amici di Catanzaro, i quali, dopo aver ridato vita e lanciato la discoteca People dalle ceneri di un'altra storica discoteca del capoluogo calabrese tentano di bissare l'impresa col sito estivo del golfo di Squillace.
La discoteca, situata nel comune di Montepaone, a pochi km da Soverato, chiusa da oltre un decennio, tornerà ad allietare l'estate della costa jonica con quattro eventi. I vacanzieri, oltre ai percorsi turistici culturali, potranno inserire nei programmi un'ulteriore opportunità di svago, ascoltare ottima musica in un clima tranquillo, allegro e familiare.
sulla spiaggia dello jonio, tra ambulanti e bagnanti
L'idea della realtà che ognuno di noi crea è soggettivamente affine al proprio sentire; specie quella dei "grandi uomini" osannati perchè potenti o noti al grande pubblico grazie all'esposizione mediatica prezzolata o di reggime.
La loro pochezza si manifesta negli scatti d'ira, nella mancanza di autocritica, nella negazione dell'altrui pensiero.
Alcuni sperano nell'afflato collettivo per quanto attiene i grandi temi.
I leader organizzano raduni, incontri, così da esporre le loro verità, mentre quanti non hanno la possibilità di contare su una platea vomitano addosso al malcapitato di turno ansie, problemi personali e collettivi.
L'incertezza, la caducità dell'essere manifesta, non appena si presenta l'occasione, lacune culturali enormi a dispetto dei buoni propositi enunciati dalle persone illuminate e sorrette dall'umiltà.
Purtroppo, avvenimenti giornalieri testimoniano discrepanze abissali tra intenti aulici e fattibilità concreta di soluzioni comuni. Basta osservare quanto accade nella società; come vengono riportate le notizie per avere la certezza che la dicotomia tra pensiero evangelico e fare concreto è netta! E non c'è necessità di guardare lontano o analizzare i grandi temi per avere contezza della meschinità in cui navighiamo.
Molti asseriscono a gran voce di essere onesti intellettualmente... che significa? Che l'intelletto non è daccordo con la morale universale? Quella morale che si manifesta sotto forma di vocina interiore e dice: non danneggiare tuo fratello, fai agli altri quello che vorresti facessero a te, sorridi al nuovo giorno ai momenti lieti ed a quelli meno graditi... Basta poco! È sufficiente pensare al concetto che ognuno di noi ha pari dignità di vivere e morire. Già, la morte... chissà perchè nessuno pensa mai alla fine e si lascia ossessionare dall'avidità. Anzi, è fautore del bestiale "mors tua vita mea!".
È catastrofismo? No! Semplice analisi...
domenica 12 luglio 2009
m.iannino, oltre la parola, semiotica e creatività
Semiotica e creatività
LABORATORIO OLTRE LA PAROLA. Ente Nazionale Sordi. Calabria
Oltre la parola il di/segno condensa l’universo reale o immaginifico del singolo e lo espone, coerentemente alla personalità dell’autore, ad acculturati, analfabeti, adulti e bambini di qualsiasi etnia e stato sociale.
Il gesto chiarisce e raggiunge gli esseri, traduce la babele degli idiomi in chiari, immediati pensieri universali, anche se, strumenti, segni e metodiche del fare gestuale non sono tratti consapevolmente dall'atavico dizionario multietnico dell'arte visiva, la gestualità creativa implementa il piacere esplorativo dei sensi nella totale, invadente, curiosità del fare e appaga la naturale inclinazione umana al gioco intuitivo.
Intuizione e gioco sono aspetti caratterizzanti per la crescita intellettiva dell’uomo poiché la formazione acquisita attraverso la libera scelta del e col gioco, stimola la curiosità e induce il giocatore all’esplorazione.
Esplorazione intesa come azione indagatrice di eventi, episodi, scene, materia e concetti; che, isolata dai fenomeni utilitaristici di mercato, penetra l’ovvio, lo scandaglia, ne evapora gli umori, li condensa per riversali nel calderone propositivo dei linguaggi creativi. L’osservazione creativa, incentrata su effimere contaminazioni polimateriche occasionali, dà corpo a poetiche irreali e ingloba in un unico organismo plusvalenze variabili.
L’oggetto contaminato propone e va oltre il detto e visto. Non necessariamente in linea con la divina proporzione o con la dittatura del bello assoluto, è e rimane palestra per la mente che può o no piacere. Urtare sensibilità o offendere assolutismi estetici preconfezionati. Essere accattivante. Plastico. Involuto. Tetro. Drammatico… Comunque appaia agli occhi dell’osservatore, se catalizza l’attenzione, suscita interrogativi e lascia spazio a nuove ipotesi, il gioco ha colto nel segno: è riuscito laddove le teorie hanno provocato black out mentali o devianze concettuali inerenti i linguaggi dell’anima!
Il nuovo fare giocoso, anti/estetico, suggerito dalla commistione di notizie nasce e si alimenta di effetti plastici occasionali e da cromie popolari.
I linguaggi fluttuano nell’aria, sommergono oltre misura le esigenze reali della comunicazione; le commistioni visive multimediali, figurative, segniche, cromatiche, sovvertono ogni ordine e grado: creano l’imprevisto poetico!, d'altronde, chi ha deciso regole e tecniche grammaticali? L’uomo! Allora può decidere di abolirle, migliorarle, o avvalersi dell’area privilegiata dell’informazione temporanea, piagata da infinite combinazioni polimateriche: affiches lacerate su muri scrostati, insegne, graffi, combustioni, macchie, assi, strati levigati, butterati, in piano o sbilenchi. Pubblicità sbiadita, graffiti e manufatti corrotti, tutto ciò che i sensi assorbono diventa lavorio concettuale, sublimato o esasperato dalla sensibilità gestuale e dal ricordo del singolo.
Creatività è sinonimo d’incontro tra fantasia e operosità in assoluta libertà d’analisi; dalla fusione tra estro e scelta cognitiva di tecniche e mezzi espressivi avviene la trasformazione linguistica: l’azione gratuita della rivisitazione giocosa trasforma in valore semantico universale qualsiasi banalizzazione visiva.
Il plusvalore sviluppato dalla rivisitazione dell’oggetto attraverso lo contaminazione oggettiva e la consequenziale riproposizione poetica dello spazio conosciuto e occupato precedentemente dal medium, cresce o diminuisce d’intensità espressiva in sintonia col coefficiente reattivo dell’osservatore.
In sintesi, l’osservatore creativo trasforma le nuvole, le ombre o le macchie; le dilata o le comprime per appagare la sua disposizione mentale: crea animali, piante, cose, e con esse imbastisce storie fantastiche.
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