Angiolina Oliveti è nata a Firenze, da madre fiorentina e da padre calabrese di Riccabernabrda, un piccolo centro del Marchesato di Crotone. a Firenze compie gran parte dei suoi studi. Esperta nella divulgazione agricola, si è occupata di problemi dello sviluppo rurale come dirigente della Regione Calabria. Docente nei corsi di formazione in materie attinenti il turismo alternativo e lo sviluppo locale.
Al suo attivo ha diverse pubblicazioni:
agriturismo in Calabria per riconoscere un’identità;1986
formas menti; 1993
viaggi in treno;1999
l’orto di Ignazio;2001
con la testa all’indietro; 2003
roccafuscalda e il tempo della meridiana;2005
cent’anni nel borgo senza tempo; 2006
segreti e utopie; 2006
storie così; 2007;
le rose nel cestino; 2008, opera salutata da lusinghieri riconoscimente di pubblico e critica.
Collabora con “Quaderni Calabresi” di Qualecultura.
giovedì 7 gennaio 2010
la mosca, lavoro letterario di Angiolina Oliveti
La mosca, in libreria l’ultimo lavoro letterario di Angiolina Oliveti
Parola dopo parola, ho fatto mie le pagine create dalla fantastica vivacità narrante di Angiolina Oliveti. Il racconto potrebbe essere una normalissima storia di vita quotidiana, vissuta da chiunque. Il suo vestito calza a pennello a ognuno di noi e si adatta alle situazioni contemporanee, alle problematiche dei giovani lasciati soli, ai ricordi, all’amore per la propria terra, la compagna di liceo. Una trama sapiente ben imbastita dall’osservazione indagatrice vissuta attraverso gli occhi dell’amico d’infanzia, compagno di giochi e di vita preoccupato dagli atteggiamenti strani e allertato ulteriormente dalla caduta in mare che mette in pericolo la vita dell’amico attorno al quale si sviluppa la storia; l’una asseconda l’altra in una continua indagine sociale. Il realismo poeticamente graffiante visualizza appieno il quadro esistenziale di microcosmi ancorati alla magia dei luoghi d’origine; modelli di vita antropologicamente immutati in quanto a sentimenti, ipocrisie e insoddisfazioni ma che rappresentano, oltre gli aspetti fondamentali della società calabrese, anche quella italiana.
(Mario Iannino)
mercoledì 6 gennaio 2010
trans, si dice o non si dice?
Si dice o non si dice?
Da qualche tempo sentiamo e leggiamo enormi strafalcioni adoperati con estrema disinvoltura dai giornalisti. In video, il direttore, per una maggiore chiarezza verbale, è trasformato in “la direttore”; mentre, indistintamente, giornalisti della carta stampata e videoti traducono al femminile il termine trans. Ora, l’origine indeuropea di trans ha un significato preciso che indica un passaggio al di là, da una condizione all’altra: attraversamento, mutamento. Quindi da uomo a donna o viceversa. Detto ciò, sarebbe corretto adoperare l’uso dell’articolo maschile ma essendo, le regole, determinate dall’uomo, le sancisce chi per prima le espone nella dizione comune.
Sarò tradizionalista, anche retrò per “creativi dell’ultima ora”, ma preferisco dire il transatlantico, il direttore, il ministro … insomma a ognuno il suo secondo le regole lessicali della grammatica italiana.
p.s. il rispetto delle persone non è direttamente proporzionale alla forma lessicale usata ma alla cultura degli uomini nell’accezione ampia del termine (fino a qualche tempo fa la parolina “uomini” non si riferiva a un solo sesso ma a entrambe le nature, in seguito, per una sorta di masturbazione mentale ideologica e giuridica si è dovuto esplicitare aggiungendo la parolina “donne”).
martedì 5 gennaio 2010
ho conosciuto la bellezza
Ho conosciuto!
Ho conosciuto l’ingenuità negli occhi dei bambini
Ho conosciuto la solidarietà nel gesto dei bambini
Ho conosciuto l’amore incondizionato dei bambini
Ho conosciuto la creatività giocosa dei bambini
Ho conosciuto il mondo spontaneo dei bambini
E sono rimasto ispirato
:-)
lunedì 4 gennaio 2010
il lupo cambia il pelo... i giornalisti faziosi perseverano
Nonostante i ripetuti e accorati inviti, fatti da sagge personalità italiane, ribaditi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano anche nel discorso di fine anno, appelli, mirati a ricondurre gli animi sul terreno della moderazione e collaborazione, ancora assistiamo a linciaggi mediatici di personaggi politici noti e meno noti.
I giornali, redatti da persone faziose, attaccano gli uomini o i partiti politici dello schieramento avverso; per annientare l’avversario, i giornalisti scavano nel vissuto e persino nelle intenzioni dell’odiato nemico.
Eventuali errori che, in altre circostanze, il buon senso attribuirebbe all’inesperienza o all’ingenuità, sono enfatizzati e strumentalizzati a suffragio della tesi in esame.
Successo e fallimento diventano propulsori o inibitori di esibizioni popolari a prescindere dal mezzo usato dallo scaltro per arrivare al successo o dagli ostacoli sapientemente frapposti dal nemico per evitare di essere smascherato e perdere potere.
Nonostante i buoni propositi di fine anno, il lupo ha cambiato il pelo ma non il vizio. E mentre una Nazione intera aspetta segnali di distensione sociale, ripresa economica e ripristino dello stato di diritto finora offuscato, ancora qualche gruppetto gioca allo sfascio. È bene che questi signori sappiano che mettere alla gogna qualcuno è un atto abominevole che fa vomitare le persone moralmente sane e, considerato il modo di gestire la cosa pubblica, mai più daranno loro fiducia.
domenica 3 gennaio 2010
linguaggio e forma: la potenza delle parole
Linguaggio e forma: la potenza delle parole.
Se dico: sono deluso e mortificato dal tuo modo mistificatorio di riportare la realtà dei fatti; non esterno appieno il mio stato d’animo, perché la formula linguistica adoperata esprime sì un dissenso, ma non enfatizza il reale stato d’animo provocato dalla mistificazione.
E allora, se l’imbroglione è un dissimulatore dotato di teatralità istrionica, riesce a sovvertire le verità nelle menti dubbiose e portarle dalla sua parte.
Se, invece esplodo in un accorato: basta! Sono stufo di sentire le tue cazzate! E lo rafforzo con una serie di fatti documentati; il castello mistificatorio crolla!
A questo punto, le controversie sociali, politiche, aziendali, e persino condominiali, non vertono su un mare di bugie ma su dati di fatti concreti.
sabato 2 gennaio 2010
tempo, materia, spirito
Sovrastrutture e verità
Se non fosse perché eliminiamo l’ultimo foglio del calendario, se non fosse perché la luce del giorno si alterna al buio della notte, se non fosse perché i capelli imbiancano, se non fosse perché il corpo decade non ci accorgeremmo del tempo che passa.
Non festeggeremmo i compleanni, gli onomastici, le ricorrenze liturgiche e laiche.
Vivremmo un eterno presente!
Ma, il trascorrere del tempo è una condizione ineluttabile che prescinde dai voleri mentali umani, dalle bugie individuali e sociali cucite addosso dalla chirurgia estetica o semplicemente da uno stato psichico volutamente illusorio.
L’esorcismo estetico non è in grado d’ingannare il Grande Vecchio; Lui, continua diligentemente ad espletare il paziente lavoro: modifica cellule vitali, indebolisce le immunità corporee … Il Tempo livella modifica cancella ripristina le incongruenze costruite dalla stoltezza umana.
Unico elemento cui il Tempo si arrende e nulla può: l’amore. L’amore non ha età. L’amore non segue le mode.
L’amore universale alimenta il tempo e le coscienze. L’amore è la forza vitale che alimenta ogni cosa.
L’amore è!
giovedì 31 dicembre 2009
codici segreti e lessico popolare: numeri e significati
Numeri, significati, codici segreti e lessico popolare
La natura si manifesta per quella che realmente è.
Animali vegetazione e territorio non hanno castelli o formazioni strutturali superflui. Un’intelligenza sottile concatena, rigenera e offre ogni cosa in un reciproco scambio.
Flora e fauna sono regolamentate da energie proprie che sfuggono al dominio e alla ragione umana; in sintesi, ogni cosa ha un ruolo e una caratteristica necessaria alla conservazione, all'evoluzione della specie per cui mantiene in vita l’ecosistema generale. E nel sistema eco solidale, l’uomo, animale mistificatore e opportunista, ha, immeritatamente, un ruolo di comando.
L’animale umano decide le sorti dell’universo; vegetazione, territori, esseri viventi della terra e dello spazio conosciuto dipendono dalla famelica avidità umana.
L’homo erectus, nel corso dei secoli, ha sottomesso e innalzato le intelligenze creative; le ha contagiate e plasmate a sua immagine; ha creato miti e leggende. Un posto di particolare rilievo lo occupa il super uomo, l’eroe.
Il condottiero, vincitore d’innumerevoli battaglie, fa suo il machiavellico motto pur di arrivare alla meta prefissata e poco importa se a volte i mezzi per raggiungere il fine sono disdicevoli, immorali; tanto, lui, conosce bene i meccanismi mentali dei subalterni e sa come ricondurli a strumentali ragionamenti, pratici dal punto di vista economico, quindi, benessere per se e il suo entourage.
L’uomo è creativo! Assegna ruoli e significati all'esistente e alle sue scoperte.
La fenomenologia naturale è cosparsa di simboli esoterici che decriptano i significati onirici in valori concreti.
Nel lessico popolare, la concretezza carnale dell’uomo fortunato è tradotta in: fortuna=culo ma, essendo poco fine, il termine è decriptato ulteriormente.
La smorfia astrae numericamente il concetto di fortuna = culo associandolo al numero 16.
Il codice segreto popolare, all’inizio, assegna valenze numeriche a oggetti e fattori per non fare capire agli estranei determinate intenzioni, ma anche per decodificare i messaggi dei sogni e col tempo la riservatezza diventa motivo goliardico di dominio pubblico.
Perciò, nelle case in cui si gioca a tombola, durante le feste di fine anno, a volte si sente: 22 i pazzi; 1 l’Italia, … 55 a musica 16 o culo… 79 o mariuolo 70 o palazzo…
Detto ciò, chi sogna di vedere un ladro nel palazzo può giocare al lotto il 79 e il 70: a volte funziona se si è assistiti da una buona dose di 16.
mercoledì 30 dicembre 2009
Crisi economica, effetti sui cittadini
Se potessi…
Quest’anno non ci sono soldi per “i botti” e non c’è neanche la voglia di fare baldoria; -dice un omone grosso al signore che vende giochi pirotecnici- brindare al nuovo anno e ai sogni non serve. Non ci sono sogni nei cassetti. Se solo potessi parlare con chi sta in alto con chi dice di essere eletto dal popolo e che fa gli interessi del popolo gli vorrei dire… Ma lascia stare che gli devi dire!
–interrompe il venditore della bancarella- Sai quanto ti sta ad ascoltare e quanto gliene frega di quello che pensi tu o io. Aveva ragione l’antico quando diceva “u gurdu non crida u dijunu” chi ha la pancia piena e il conto in banca se ne frega di chi sta male! Io non voto più per nessuno.
Però, se potessi… avrei voglia di dire questo ai nostri cari rappresentanti eletti da noi:
ormai è nota a tutti la situazione in cui versa l’Italia e gli Italiani. –dice una signora, quasi con reticenza- La crisi economica ha gravemente danneggiato le attività produttive; ha indotto piccole e grandi aziende a chiudere, a ridimensionare gli organici e molti lavoratori non hanno alcuna possibilità di reinserirsi nel mondo produttivo e neanche il diritto alla pensione perché, paradossalmente, sono o troppo vecchi per il mercato del lavoro o troppo giovani per le leggi dello Stato che regolano il diritto alla pensione sociale. Quindi, molte famiglie vivono il presente con angoscia e impotenza. Le famiglie sono angosciate perché non hanno soldi e noi mamme ci sentiamo impotenti perché non possiamo fare niente di più di quanto facciamo e nessuno ci aiuta.
Nuovi e vecchi poveri siamo sfiduciati da questa gente che fa politica solo per interesse personale e che è lontana dai veri bisogni delle persone comuni.
Avevano ragione quelli che hanno scritto quel libro… quel libr la casta! e che hanno elencato tutti i privilegi dei politici. Se ne fottono loro…
Politici non c’è differenza! L’avete sentita l’ultima? Mò si mettono d’accordo a destra e a sinistra tutt’insieme per santificare un altro bel rappresentante morale della prima repubblica. Ah se potessi!...
martedì 29 dicembre 2009
la Moratti e il ricordo di Craxi
Non mi è mai piaciuto additare alcuno specie se è morto, ma neanche vedere stravolte le verità storiche; quelle verità basate su fatti e indagini. Si può rivedere storicamente l’episodio sociale o politico degli uomini e delle nazioni ma, ribadisco, è immorale sovvertire i fatti.
La figura politica di Craxi come segretario e leader del PSI è stata scandagliata dalla giustizia italiana, dai giornali e dagli uomini che hanno avuto a che fare con lui.
All’epoca di tangentopoli la sua figura di statista si appannò di alcuni fatti illeciti e perciò decise di rifugiarsi in uno stato amico al riparo dalla giustizia italiana.
Questi, in sintesi i fatti.
Fatti ancora non smentiti da testimonianze e prove, la qualcosa, dal punto di vista personale mi rammarica perché mi era simpatico come uomo e anche come politico allorquando accolse le proteste dei lavoratori in merito al blocco della scala mobile. Ma da ciò a intestargli una strada o un giardino pubblico ce ne corre.
Se è vera la notizia, credo che la Moratti debba riflettere e magari congelare l’idea per riproporla, allora sì, con dati di fatto, non appena la figura dello statista Craxi è rivalutata da verità finora sconosciute.
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