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venerdì 28 febbraio 2025

Dalle Multinazionali ad oggi, cos'è cambiato

 


Dopo ogni evento catastrofico naturale o generato dalla immensa stupidità umana, lo spirito di conservazione prevale sulla distruzione.

La prima e la seconda guerra mondiale hanno generato mostri ma anche grandi opportunità. La storia lo insegna!

Buonsenso, amore per la vita, interessi sono elementi che muovono le azioni di chiunque.





Senza entrare nel merito, nel secondo dopoguerra, gruppi industriali organizzati e definiti “multinazionali” si son dati da fare nei Paesi d’origine e laddove necessitava il loro intervento.

In Italia le aziende inserite nel piano di ricostruzione industriale del gruppo I.R.I., una sorta di associati sotto l’egida del ministero dell’industria, ebbero un ruolo molto importante.

Ammodernamento e ricostruirono le reti delle telecomunicazioni, elettriche, i settori metalmeccanici, edili, ferroviari, e fecero crescere la fiat, la Olivetti, e le realtà produttive.

L’Italia si affaccia al benessere.

Le grandi aziende del gruppo iri, d’accordo con le rappresentanti sindacali dei lavoratori e con un piccolo contributo economico più che altro “politico” di questi ultimi, trattenuto in busta paga, istituiscono i centri di ricreazione aziendali per i dipendenti.

I CRA , attivi fino a qualche anno addietro, sono stati luoghi fisici per svariate attività, culturali, ricreative e persino ambulatoriale d’eccellenza. I professionisti associati, pagati dalle aziende prestavano servigi extra che altri soggetti non avevano nel ssn da semplici assistiti.

Oltre alle cure mediche specialistiche, quali, oculistica, odontoiatria, pediatria, fisioterapia etc, i dipendenti avevano dei bonus allettanti: la fornitura dell’energia elettrica per i dipendenti enel, l’allaccio e le telefonate gratuite per i dipendenti di telefoni di Stato e sip. Forniture di materie prime scontate per quasi tutti i dipendenti del gruppo iri, insomma.

Lo Stato vigilava! Anche se i furbetti erano sempre in azione e spesso riuscivano ad aggirare i divieti.

La sanità pubblica è stata saccheggiata senza ritegno. E oggi paghiamo le conseguenze specialmente in Calabria.

Il resto, quanto accade oggi è cronaca.






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