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venerdì 4 ottobre 2024

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"Catanzaro, ponte Morandi"

La periferia della provincia non offre granché. E neppure la città, da quando gli uffici più importanti sono stati raggruppati e decentrati nel quartiere Germaneto, Catanzaro, ha perso tanto dopo le serrate delle attività commerciali.

Forse a causa della conurbazione adagiata sui mitici colli e schiaffeggiata dall’inseparabile amico: il vento; la città dei tre colli rimane una trappola per gli automobilisti.

Il viaggio è un reportage.

È ormai un’azione naturale per la maggior parte delle persone: telefono in mano per chattare, leggere, navigare e catturare ogni angolo di strada.

Il mitico ponte Morandi. Via Carlo V, le mura dell’ex carcere.


"Catanzaro, torre del castello di Carlo V"

Il ponte in ogni sua angolazione. Le mura e il castello sede del complesso monumentale del San Giovani, la statua del cavatore con la nicchia tra le mura dell’ex carcere e le caverne dell’antico maniero che da qualche tempo sono destinate a contenere mostre tematiche.

Oggi le grotte del San Giovanni ospitano immagini fotografiche. Il connubio temporale è singolare e dal sapore improvvisato. Anzi no. Con ogni probabilità l’evento espositivo è stato organizzato per accendere un faro sulla figura di un gimiglianese, un militare con la passione del volo aerostatico e della fotografia.

"Catanzaro, il cavatore, piazza Matteotti"

La sensazione diventa certezza:

La documentazione fotografica storica del militare è ben curata nella grotta destra e le immagini sono dignitosamente impaginate su pannelli dal fondo nero;

mentre gli scatti degli amatori contemporanei che hanno aderito all’iniziativa si trovano nella grotta di sinistra fissati ad una corda con le mollette in sequenza, come panni appesi ad asciugare al sole.

Alcuni fotografi in erba esprimono chiaramente il dissenso, altri, ingenuamente soddisfatti nel vedere la propria foto esposta nella caverna del San Giovanni. E esposta, anche se appesa come una dozzinale salvietta.

Aver compagno al duol scema la pena.

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