Pagine

domenica 11 febbraio 2024

Basta infanticidi, genocidi e guerre nazionaliste

 


Ricordo quando lessi il diario di Anna Frank alle elementari.  Rimasi letteralmente inebetito.

Una sorta di malessere mi pervadeva mentre non riuscivo a immaginare  la veridicità delle nefandezze di certa volontà umana e come tutto quello che leggevo fosse accaduto. No! Non era frutto della fantasia ma la storia di un vissuto drammaticamente corale. Realtà che mai si sarebbe dovuta ripetere per nessun bambino o bambina  perché gli uomini non possono essere peggio delle belve feroci che uccidono per sopravvivere.

Inveire contro persone inermi come se non avessero pensieri cuori e carni sotto i vestiti contrassegnati con la stella di Davide o perché ritenute antagoniste si può ma democraticamente nel pieno rispetto della vita.

Semplicemente per questi motivi non comprendevo il perché di tanta barbarie nei confronti di un intero popolo. E non mi capacitivo di come gli altri, quelli ritenuti di razza pura, potessero girare la testa dall'altra parte. Anzi tantissimi delatori accusarono e denunciarono ebrei, omosessuali e persone ritenute nemici per il piacere della vendetta e per entrare in possesso dei beni confiscati appartenenti  agli accusati.

Ma torniamo ad Anna Frank. La bambina che scrisse il diario delle sue giornate trascorse in soffitta nascosta per sfuggire ai nazisti. La sua storia è emblematica e il popolo ebreo ne ha fatto emblema per ricordare la shoah.

L'Olocausto non lascia spazio a nulla di umanamente sperato se non a disegnare un quadro torvo privo di futuro per lei la sua famiglia e per il popolo ebreo. È, il suo manoscritto, la tragica testimonianza di un periodo storico segnato da nefandezze contro il genere umano che, ironia della sorte, teorizzato da un allucinato semita figlio per parte di madre ebrea: Harold Hitler. È però  storia che si ripete ai giorni nostri ma contro altre bandiere per opera di chi ricorda e pone ostacoli all’antisemitismo per evitarne il ripetersi della storia.

Hind non era in soffitta a scrivere e neppure in un campi di concentramentonazista. la bambina era al telefono e invocava aiuto. la sua vita finì insieme ai soccorritori saltati in aria tutti per lo scoppio di una granata lanciata da un lanciarazzi israeliano sul territorio mediorientale: in Palestina, a Gaza. Per volontà di Netanyahu

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.