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domenica 17 aprile 2016

Per la Vita


Ho esercitato il mio diritto di voto con l'intima intenzione di preservare la democrazia, anche se oggi appare minima e pilotata dagli interessi economici dei gruppi infiltrati nelle maglie del potere politico.


Anche se il referendum, questo referendum, è, ai miei occhi, una farsa.
Ha ragione Napolitano nel dire che è irrilevante la consultazione per abrogare un qualcosa che non preserva l'ambiente e non impone niente alle società estrattive se non annullare l'automatismo delle proroghe degli impianti già in funzione.

Una buona politica avrebbe dovuto imporre e pretendere tassativi piani di smaltimento dei rifiuti. Conoscerne gli stoccaggi, il tragitto completo e i siti di smaltimento. In poche parole: avrebbe dovuto tutelare l'ambiente e i cittadini di oggi e di domani.


I fatti, se proprio non ricordiamo quelli databili al passato remoto, quelli di ieri, ci dicono che Taranto e mezza area jonica è stata deturpata e messa sotto scacco dal ricatto di una famiglia di arroganti imprenditori che non ha investito nella tutela ambientale e nello smaltimento sicuro e scientifico dei rifiuti industriali tossici. In questa area le morti per tumori detiene un alto livello percentuale rispetto ad altre aree geografiche. Pascoli, colture, in terra e in mare sono stati irrimediabilmente violentati e avvelenati dalle scorie e dall'avidità dei riva sottaciuta o ignorata dalla classe politica.

Oggi barrare il SI o il NO è irrilevante. Oggi si deve prendere atto che è necessario un cambiamento culturale serio e che alla guida del Paese deve esserci gente preparata e svincolata dalle pressioni delle lobby: il pianeta Terra è di tutti! L'acqua, il territorio, l'aria sono beni comuni, sono delle risorse naturali e così devono rimanere: incontaminati!

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