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martedì 31 marzo 2015

Renzi i partiti e l'arroganza del potere

All'epoca dell'unità d'Italia la lingua più parlata in campo nazionale era il dialetto, i dialetti. Forse per le troppe differenze linguistiche, negli anni, alla classe dirigente non riuscì quello che Massimo D'Azeglio pare avesse intenzione di fare e cioè “fare gli italiani”.
"bianco" per gentile concessione dell'autore M.Iannino

Secondo gli storici fu lui, Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio nonché scrittore, pittore, patriota e politico torinese a dire “abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani”.
Da buon torinese, pare abbia detto anche “... la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”.


E ancora: “Meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove non ve ne sono che due: uno del presente, il Governo; l'altro dell'avvenire, l'Opposizione. Un tale stato di cose è segno della robusta salute d'una nazione; è segno che in essa le questioni di vera utilità pubblica soffocano le questioni d'utilità private, di persone, di sètte ...”.
In breve, lui e quanti vollero e imposero l'Unità d'Italia si preoccuparono anche di spostare le ricchezze del sud al nord. È risaputo ed è inconfutabilmente documentato lo scippo nei confronti dei Borbone, di Napoli e del sud in generale.
Poi cadde anche la monarchia. Furono banditi i favori nobiliari. E, con la Repubblica, tutti avremmo dovuto godere degli stessi diritti e doveri.
Ma sappiamo che non è andata così e che la storia ha preso tutta un'altra piega.
Adesso Renzi sta tentando di raddrizzare la schiena degli italiani. Ha abolito le province e il senato perché inutili e spendaccioni, dice lui.
Ha abolito, e di questo se ne fa vanto Alfano, la tutela dei lavoratori dipendenti contro l'ingiusto licenziamento eliminando l'articolo 18 e stravolgendo lo Statuto dei lavoratori, per la cui stesura, i nostri predecessori fecero enormi sacrifici, alcuni persero la vita negli scontri contro la forze dell'ordine, altri patirono la prigione, tutti persero soldi aderendo agli scioperi per rivendicare i diritti.
Renzi ha fatto finta di abbassare le tasse e le bollette dei servizi quali energia elettrica, gas, acqua, rifiuti etc., delle quali non si può fare a meno nelle famiglie se si vogliono mantenere gli standard di una vita dignitosamente normale.
Renzi o chi per lui ha pensato di realizzare anche l'altro punto caro a D'azeglio. Vale a dire, ridurre i partiti in parlamento, nominando chi deve sedere a Monte Citorio.
Non che le altre forme prospettate dalla minoranza pd che solo adesso (per finta) grida allo scandalo e degli altri schieramenti in merito alla modifica della legge elettorale siano migliori, perché, coma la giri, la frittata, rimangono sempre loro, i partiti e i segretari, a nominare, proporre e imporre i candidati da mettere nelle liste e che dovranno rappresentare i cittadini, salvo poi, scoprire a fatti avvenuti, di essere stati raggirati ancora una volta dagli scandali e delle ruberie dei vari personaggi legati agli apparati politici o agli uomini dalle casacche colorate.
Altro che fare gli italiani. Ci vorrebbe un rimpasto generale. Un lavaggio dei cervelli con la candeggina e una volta sbiancati dovrebbero essere inondati, questa volta sì, dai colori cangianti ma veritieri di chi ama il prossimo e il mondo in cui viviamo.



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