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giovedì 23 ottobre 2014

FUORI DAL CORO

Mediterraneo.


Dal nero al bianco e dal rosso all'oro. colori forti, gesti decisi, ponderati, sussurrati, a volte velati come a voler coprire in un sudario collettivo sogni e speranze di gente privata del futuro. strappi, lacerazioni, occultamenti che evidenziano drammi interiori, fisici e psicologici di fuggitivi visti come invasori da qualcuno e fratelli da accogliere da altri. gente altra, nemici da ricacciare fuori i confini della propria terra, uomini, donne e bambini da respingere in mare aperto, contro ogni logica della marineria lasciata morire nel mediterraneo, in acque internazionali, per nascondere, in quei pochi nodi, l'ultimo, estremo atto di civiltà di chi ancora ha una coscienza.

Dalla crudeltà degli uomini, altri immortalano e presentano in pochi centimetri quadrati quel che rimane del mercato di carne umana e consegnano alla comunità le nefandezze sotto forma di opere d'arte. Attimi di storia immortalati levano scudi di denuncia al cielo. Preghiere. Invocazioni. Bestemmie. Maledizioni ...
Come definire il dolore che si leva dalla tela di Picasso dopo il bombardamento nazista su Guernica o il dramma descritto da T. Géricault nella “zattera della medusa”?


Siamo abituati ad attribuire bellezza laddove riusciamo a proiettare il nostro vissuto; cioè, laddove leggiamo forme conosciute che ci suggeriscono attività o rimandano a concetti e immagini familiari.
In sintesi, il godimento estetico è godimento oggettivato di noi stessi e del nostro sapere. Quindi, l'evento si presenta come buono o cattivo allorché siamo rassicurati e non destabilizzati.
Differentemente, nelle cosiddette forme espressive che definiscono e etichettano l’arte dei popoli primitivi nonché le civiltà preclassiche e orientali, il sentimento dotto è assente e prevale il dato anti naturalistico. Sintetico. Astratto! l’esistenza di un impulso originario di astrazione tende all'inorganico, al regolare, al geometrico. In una parola al gioco creativo che sovverte luoghi comuni, visioni, sentimenti e estetica.

Dalle macerie provocate dalle menti malate che governano le potenze mondiali scatta la denuncia colta, estrema degli artisti. E poco importa se a provocare i misfatti siano persone tutelate da leggi appositamente promulgate. Di fatto, l'azione imposta dai legislatori e la consequenziale carneficina, rimane un oltraggio alla vita.

Drammi della miseria e della cupidigia umana. Discriminazioni etniche o culturali accadono davanti ai nostri occhi.

Migrazioni di interi popoli costretti dalle carestie e dalle guerre intraprendono i viaggi della speranza. Viaggi dal sapore beffardo costati più di quanto potessero e avessero immaginato allorché iniziarono il cammino tra i cretti roventi della terra africana. Viandanti in cammino verso la libertà, oltre il deserto e il mediterraneo che non hanno fatto i conti con la cupidigia degli uomini evoluti e gli eccessi ideologici dei dirigenti locali dei paesi europei.

Mediterraneo, via della civiltà diventata tristemente nota alle cronache per i troppi morti in fuga dalla fame.
Mediterraneo, business.
Mediterraneo, grido dei superstiti; pianto dei morti e dei sopravvissuti.
Mediterraneo, ponte di caparbietà, miraggio che aiuta a superare le sofferenze e raggiungere l’agognato traguardo.

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