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sabato 16 giugno 2012

Scalfari e Mauro interrogano Monti

Ascoltare Monti in diretta è positivo.

La sua pacata analisi chiarisce e elimina le frasi catastrofiste care a certo giornalismo che parla alla pancia dei lettori. Non c'è sensazionalismo nell'inflessione del professore. Le sue risposte pacate lasciano ben sperare anche se il suo arrivo a Bologna, protetto dalle forze dell'ordine, ha causato la reazione degli indignati che non accettano il suo modo di fare politica. Reazione subito contenuta dalle manganellate sedative della polizia calate sui manifestanti che volevano oltrepassare la linea rossa per contestare l'arrivo di Monti a Bologna.

Il professore ha risposto esaurientemente alle domande di due giornalisti d'eccezione: Eugenio Scalfari e Ezio Mauro, rispettivamente fondatore e direttore in carica del giornale “la Repubblica”.

Il presidente del consiglio Mario Monti è convinto di riuscire nell'impresa. Magari non in tempi stretti ma continuando su queste linee guida, senza farsi troppe illusioni come fatto fin ora, si riuscirà a superare la crisi nonostante il “cratere si sia ulteriormente allargato” attorno ai sacrifici imposti agli italiani.

Monti ha chiarito alcuni aspetti che in questi giorni hanno creato tensioni emotive nel paese e si è detto fiducioso nei confronti del decreto lavoro della Fornero perché anche lui è positivamente impegnato nel risolvere la questione dei lavoratori rimasti senza impiego e conseguentemente senza salario o pensione. Quindi, stando alle parole di Monti il decreto lavoro non riguarda solo gli esodati, parola che ha preferito non pronunciare, ma tutti quei lavoratori in sofferenza che sopravvivono nel limbo sociale dell'emarginazione.

Secondo il professore la Germania e la Merkel reagiscono al nostro modello di intendere il consumo fondato sul debito perché deleterio e non è approvato dalla mentalità tedesca. Concetto, tutto sommato, condiviso anche da Monti visti i risultati ottenuti dalla discrasia che ha generato il debito pubblico. I tedeschi sono convinti che il loro modello sia quello vincente, e tutto sommato hanno ragione. È importante accettare i ragionamenti altrui, d'altronde, sono passati tanti anni e siamo ancora alle prese con la questione meridonale mentre loro sono riusciti a riunificare le due germanie nonostante i problemi economici correlati al congiungimento delle due realtà. Senza dimenticare però l'impegno sostenuto dall'Italia.

Insomma, si è visto un Monti rasserenante che suggerisce di guardare con occhi benevoli il concetto tedesco e farne tesoro.
Quindi non più spese pazze nel pubblico per foraggiare azioni fallimentari di imprese statali e un taglio netto allo stuolo di manager inutili imposti dalla politica.


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